
Cara Barbara, poiché nei giorni passati ci eravamo accordati a dar risalto, anche su questo blog, al manifestino emanato dal Comitato Spontaneo “Sagra della Trota”, ma mai arrivato, e siccome se ne fa ugualmente un gran parlare, proverò allo stesso modo a dire, a dirti, come la penso.
Per chi non ne fosse a conoscenza, mi riferisco al volantino circolato nei giorni scorsi a Bedonia, a dir la verità solo per qualche ora, tant’è che mi chiedo il motivo di questa rapida sparizione. Per farle breve, detto Comitato, ha gestito per quattro edizioni la Festa della Trota (2005-2008), rimpiazzando di fatto la locale Pro Loco, da sempre o quasi organizzatrice dell’evento. Le domande che si pongono in questi giorni molti bedoniesi, che sono anche le mie, sono davvero molteplici.
- Perché costituire (anche se solo di fatto) un Comitato e non lasciare gestire la Sagra alla locale Pro Loco o direttamente alle Associazioni di Volontariato? Se il Comitato è nato con lo scopo di reinvestire gli utili solo nella “Sagra della Trota” o dar maggior risalto alla manifestazione nei paesi limitrofi, non poteva farlo ugualmente la stessa Pro Loco?
- Perché deve sorgere un Comitato per gestire una sola festa? Forse perché è l’unica che dà un utile, mentre le altre sono solo in perdita o in pareggio? Troppo facile.
- Se si decide di destinare il ricavato di una festa alla beneficenza non sarebbe stato più corretto deciderlo prima e fare in modo che le persone che partecipano all’evento sappiano in anticipo dove e a chi andrà il loro contributo?
- Concordo con Mauro e con il suo articolo di Valtaro.it nell’affermare che: “Se si tratta di un Comitato Spontaneo, che si é sciolto, che ha però operato per diversi anni, non sarebbe stato male elencarne gli aderenti, pubblicare una specie di verbale di scioglimento, con favorevoli e contrari, evidenziare un estratto dei conti, anno per anno, insieme al metodo di accantonamento delle cifre e gli eventuali riferimenti bancari dello stesso?”. (vedi articolo e volantino..)
- Se vi è una certa somma depositata in banca, derivante dagli utili di quattro edizioni, perché si decide di darla in beneficenza anziché destinarla alle prossime edizioni? Il motivo va cercato solo nel cambio di Amministrazione? Se le cose stanno così, questo sarebbe fare il bene del paese?
- Dato che ben si conoscevano le incombenti necessità della festa, come scritto nel manifesto, senza scendere a compromesso con i nuovi amministratori/organizzatori, non avrebbe avuto più senso acquistare quanto necessario e donarlo al Comune di Bedonia? Sarebbe senz’altro stato più consono allo spirito di questa festa, ovvero un insieme di molte persone che per il bene del paese lavorano senza un’appartenenza politica. Il risultato attuale però è questo, come dici tu: i paioli sono ancora bucati e le padelle rabberciate.
- Cui prodest? Sì, a chi giova la pubblicazione di questo manifesto? Serve in qualche modo a migliorare la vita del paese, a farlo crescere o solo a creare malcontento?
- I tanti volontari che da sempre sono la spina dorsale di questa manifestazione, hanno prestato il loro impegno consapevoli delle scelte finali del Comitato?
- La scelta di destinare alla beneficenza tutta la somma ricavata, aldilà del benevolo gesto, vuol essere un segno di ritorsione verso chi è subentrato o un atto caritatevole e altruista come di sua natura dovrebbe essere?
Carissima Barbara, proprio nel senso letterale del termine, sai bene che dico sempre quello che penso, giusto o sbagliato che sia, però mi piace il confronto, quindi se avrai qualcosa da dire sono qui, ti darò il giusto spazio. Colgo anche l’occasione per dirti amichevolmente che sono sempre più consapevole, oggi come ieri, che “morto un Papa se ne fa un altro”, anche perché il mondo gira, sempre e comunque, e nessuno può fermarlo o tanto meno spingerlo.