
Questa sera ho visto la prima foglia cadere. In questi giorni di calura, si sta facendo spazio una tiepida brezza, pare diventi sempre più costante. Per meglio sentirla, percepirla, ho aperto le finestre della stanza, le lunghe tende si gonfiano e si sgonfiano come vele guidate nel mare dallo Zefiro. E' una strana stagione, ma si sa 'oggigiorno non esistono più'. Dalla finestra alle mie spalle salgono i sentori dell'estate: un profumo di frutta matura, il suono cadenzato di uno strano uccello, l'arietta scuote le foglie del ciliegio e il frinire di un grillo trasferisce una dolce compagnia 'cri-cri'.
"Il giardino qui sotto lo pensavo senza un'anima"... tuttavia non desidero che questo debole soffio si trasformi in vento, lui spazza via tutto, inesorabilmente, si porta con se le foglie, strappandole, cancella ogni traccia, lui non ha memoria; al contrario la brezza ti da il tempo di osservare, capire, rispetta i profumi e ricorda i colori, ed anche se colpisce non dissolve.