
E così, dopo che nei giorni scorsi il "Cappellaio Matto" aveva deciso di far uscire dal proprio cilindro la moratoria sul nucleare, oggi se ne esce, bello come il sole e nella più assoluta normalità, dicendo palesemente che lo stratagemma dello stop temporaneo al nucleare era solo un modo per evitare che i referendum dei prossimi 12 e 13 giugno potessero fermare definitivamente la costruzione di nuove centrali nel nostro Paese (e ovviamente il legittimo impedimento).
Il Presidente del Consiglio ha quindi precisato che l’Italia non intende rinunciare al nucleare, perché questa energia rappresenta il futuro per tutto il mondo, rilevando come il nostro Paese sia stato all’avanguardia fino agli anni settanta, quando l’ecologismo di sinistra si è messo di traverso e ha impedito che si andasse avanti. A causa di questo, adesso dobbiamo importare energia e questo si traduce in costi enormi per la nostra economia.
Ingannare con questi modi da ciarlatani i propri cittadini è veramente un segno di indifferenza verso di loro e che nemmeno quelli del Burundi (senza offesa) sopporterebbero senza indignarsi o reagire.
Certo che passare da “Cappellaio Matto” a “Pagliaccio” il passo è veramente breve.