La 'Madonna di Salini'

Questa sera in Piazza Battisti c’era fermento, un gran andirivieni di persone che facevano la spola tra la chiesa e la “piazzetta”, chi a trasportare sedie, altri panche, intanto che Filippo "Megàn Jr" e Luigi Conti erano intenti ad adornare il balcone con rami di Maggiociondolo e Palle di Neve, mentre l’occhio delle veterane Renata, Gabriella, Carla e Giovanna, ormai sedute sulla panchina, controllavano che tutto procedesse per il meglio e secondo tradizione.

Oggi è il 24 maggio, ricorrenza di Maria Ausiliatrice, anche se nella nostra contrada è meglio conosciuta come “Madonna del Poggiolo” o ancor meglio “Madonna di Salini”, è infatti da tempi immemorabili che la casa e la corte di Megàn viene allestita per officiare il santo Rosario.

È una celebrazione cara ai bedoniesi, in particolar modo agli abitanti di Piazza Battisti, Via Trieste e Via Vittorio Veneto. Ricordo che quand’ero bambino, in quel giorno, non si poteva nemmeno giocare a palla in piazzetta, il divieto era impartito fin dal pomeriggio da Lino Salini “bunanima”.

Eh sì, tutto è rimasto come un tempo: i bambini fremono per sgattaiolare via, gli adulti recitano composti il rosario e nelle prime file le signore più anziane intonano il canto conclusivo: "Mira il tuo popolo o Bella Signora, che pien di giubilo oggi ti onora, anch’io festevole corro ai tuoi piè o Santa Vergine prega per me”.

Foto: l'allestimento per il Rosario serale...



5 Commenti
  1. In'amiga

    Il primo pensiero va certamente a Lino, il secondo a chi riesce a mantenere vive queste tradizioni che rendono Bedonia meravigliosa. Bravi tutti

  2. Remo Ponzini

    " Non cade foglia che Gigi non colga ". Nulla sfugge a questo accorto ragazzo che deve avere i sensori anche sotto le piante dei piedi. Anche le piccole ricorrenze che riguardano viuzze e piazzole trovano spazio, attenzione e celebrazione nel suo forbito ed Esvasante sito.

    Abitai in quella minuta e calda piazzetta dal 73 al 80. In quegli anni le case del centro storico erano ancora interamente popolate ed i rapporti sociali erano improntati ad un grande senso partecipativo. Le reciprocità e la condivisione, di affetti e di affanni, era parte integrante del modo di vivere solidale di quei tempi. I bimbi scorrazzavano festanti con i loro tricicli sotto lo sguardo protettivo di quella piccola comunità che comprendeva, oltre a Piazza Battisti, le attigue via Trieste e V.Veneto.

    Ma a " proteggere " questa famiglia molto allargata c'era anche la statua di questa " madonnina " posta sul terrazzo dei Salini. Anche un agnostico come il sottoscritto soleva alzare lo sguardo a rimirarla cercando un improbabile cenno d'intesa. Presidiava dall'alto quello scorcio di paese con uno sguardo comprensivo e rasserenante. Ed il giorno della festa tutti i bimbi con il nasino in su a rimirare quella statua sommersa dai fiori e dagli addobbi.

    Un ringraziamento a tutti coloro che si prestano a tener desti questi ricordi che appartengono alle nostre tradizioni culturali. Ed un pensierino speciale a quelle quattro "ragazze" che ha citato il Gigi nella presentazione.

    Ciao a tutti.

  3. Gitano

    Gentilissimo complimenti per il suo leggero e sentimentale tratto di penna. Mi chiamo Gabriele Salini, anni 66 di Bologna, sono alla ricerca di informazioni a proposito del ceppo dei salini dell'Appennino ligure piacentino. Eventuali notizie al riguardo mi giungerebbero particolarmente gradite. Grazie di cuore. Un cordiale saluto.

  4. Gigi - Esvaso.it

    Buon giorno Gitano,
    ti invierò una mail per prendere contatto con la famiglia Salini di Bedonia.

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