Bedonia: la festa della Madonna di San Marco

Nonostante il tempo richiamasse alla memoria un tipico weekend d’autunno, a mezzanotte c’erano 12 gradi, la Sagra della Madonna di San Marco si è svolta nello stesso modo di sempre: con il solito “pienone”.
Questo è certamente uno dei pretesti più amati per far ritorno al proprio paese, in realtà sono molte le persone che lo hanno “lasciato” per motivi di lavoro, d’emigrazione o semplicemente per nuovi affetti.

Pur non essendo la sagra “comandata” di Bedonia, quella del paese cade in ottobre con la Madonna del Rosario, questa di luglio è sentita veramente da tutti, dai bambini e dagli adulti, ma anche dagli ammalati, a loro è dedicata una giornata, non è infatti incentrata solo nel divertimento del “luna park”, ma vi sono soprattutto momenti religiosi.

Per ciò che riguarda l’aspetto ludico della festa quest’anno si sono notati alcuni spiacevoli inconvenienti, spero vivamente non siano segnali di decadimento. Il primo è stata l’assenza della “lotteria”, è la prima volta che accade dopo 75 anni, le ragioni sono state di ordine pratico/organizzativo, infatti la persona che ha coordinato le ultime edizioni per conto della Parrocchia, l’attivissima Arianna Serpagli, si è ritrovata senza l’apporto di “altre braccia”, vale a dire le varie associazioni di volontariato bedoniese. E’ certamente un’occasione mancata perché l’iniziativa porta sempre denaro sonante in cassa, tanto per fare un esempio lo scorso anno l’utile netto è stato di 9.537 Euro.

La seconda è la mancata illuminazione della Basilica, ossia era illuminata come il restante periodo dell’anno. Per concludere le non poche bancarelle che hanno  “chiuso i battenti” a mezza serata, rendendo così meno piacevole il percorso che conduce al colle San Marco. La festa si è poi conclusa nella serata di domenica con il consueto concerto della banda bedoniese “Gleen Miller”, con una crescita musicale riscontrabile ad ogni nuovo appuntamento, e con gli spettacolari fuochi d’artificio che coloravano il cielo sopra il “cupolone”.

Foto: alcuni momenti della serata



1 Commenti
  1. Alex

    La lotteria c'era e funzionava, il bar davanti al Santuario funzionava. Quest' anno era comunque diverso perché il Santuario essendo in ristrutturazione non era illuminato e le giostre erano collocate in modo diverso, meno bancarelle e poi la pioggia non ha aiutato. 🥲



Commenta

Somma e invia : 3 + 9 =
Accetto Non accetto


Resta aggiornato

Post simili

L'infiorata

Dietro le quinte della tradizionale processione del Corpus Domini, oltre ad antiche credenze popolari che ancora oggi sopravvivono

L'Italia umiliata

Coperte statue e dipinti, quindi la nostra cultura, per la visita di Rouhani a Roma

Casanova di Bardi

Un paese nobile e glorioso della Val Ceno, ora rrestano, come malinconici testimoni, costruzioni che sono vere e proprie opere d'arte

Preti sposati

Tacere e mettere la testa sotto la sabbia non aiuta. Ne parliamo con il borgotarese Damaso Feci

Il 2 novembre al Colle San Marco

I nostri morti si chiederanno che succede? Per favore, un po' di quiete!

San Martino nella nostra civiltà contadina

Una tradizione secolare legata alla vita dei campi rispettata in tutta la Valtaro e la Valceno

Giuliano Ibrahim Delnevo

Le origini valtaresi della famiglia Delnevo sono il motivo di questa intervista, solo per capirne di più