Restaurata la cappelletta sul Pennino
Il lavoro di rassodamento della cappelletta e delle altre strutture non era affatto semplice, visto che queste si trovano a 1735 metri di quota. Per facilitare le operazioni di carico/scarico è stato persino impiegato un elicottero, oltre che al tradizionale, ma sempre attuale mezzo del “dorso di mulo”. Come si può intuire non è stata una scelta facile, non solo per l’impegno “manuale”, visto che si tratta esclusivamente di volontariato, ma anche per il reperimento fondi, derivati da una sottoscrizione pubblica che ha preceduto l’iniziativa.
Come potrete notare dalla testimonianza fotografica i danni sono stati riparati e la soddisfazione per aver compiuto un’altra opera volenterosa è tanta. A questo punto, ancora una volta e per l'ennesima volta: “W gli Alpini”. Le stato precedente il restauro