
Alla fine ci vuole sempre qualcuno che mi sproni. Mi viene persino il dubbio di essere un po' pigro.
Emanuele mi fa salire in vetta e Ugo a cercar funghi, anche se a dire il vero Ruggero non è ancora riuscito portarmi ad ascoltare i suoi prediletti Above & Beyond, ma si sa, a tutto c’è un limite.
Marco, il nostro Tenore della Corale Lirica Valtaro, mi ha invece proposto di assistere a un’opera. L’ho preso subito in parola e, in men che non si dica, mi sono ritrovato al Teatro Regio per “La Battaglia di Legnano”, opera semisconosciuta di Giuseppe Verdi.
E' stata la mia prima volta all’opera.
Lì per lì ero un po' titubante, sono tutt'altro che un melomane, ed essere “svezzato” con un’opera che non è di frequente programmazione e che nessuna delle sue arie è popolare al grande pubblico, è stato un po’ come voler scalare il Monte Bianco dopo essere sceso dal Pelpi. La metafora ci sta tutta, credetemi
. Il risultato è stato però piacevolissimo, ne sono rimasto più che entusiasta, così come lo è stato l’esigentissimo pubblico del teatro parmigiano. No, dai loggioni solo applausi e nessun fischio. Per fortuna.
Questo Festival Verdi è stato il primo della “nuova era” di Parma e i risultati erano evidenti: problemi nel consiglio di amministrazione (uscita di Camera di Commercio e Fondazioni delle locali banche), perdita di alcuni partner finanziari (Mediaset), pubblicità ridottissima (solo manifesti), taglio dei cachet degli artisti (accolti e condivisi), dimezzamento delle opere (da quattro a due), destituzione dell’orchestra stabile del Teatro Regio (privata) per usufruire di quella regionale “Arturo Toscanini” (pubblica).
Capisco che organizzare questo Festival, con le casse comunali che piangono miseria, non dev’essere stato facile, soprattutto se i vecchi politici, quelli messi nei punti chiave delle istituzioni, adesso fanno sentire il loro peso mettendosi di traverso alla nuova amministrazione, ad ogni modo c’è sempre la famosa soluzione:
“A mali estremi, estremi rimedi”.
Mi è proprio sembrato che i veri Barbarossa da sconfiggere oggi a Parma e non a Legnano fossero ben altri.