
Care signore e cari signori,
questa non è più una scelta rimandabile, ogni nostro Comune è sempre più sulle spine dal punto di vista economico-amministrativo, non ci sono più soldi, nemmeno quelli per i servizi elementari, quelli basilari per la conservazione della popolazione residente. I nostri Comuni, per far fronte alle spese correnti, anziché riconoscere il bisogno del taglio dei costi, stanno persino svendendo il nostro principale patrimonio, quello dell’ambiente, allo sfruttamento di terzi, è questa la scusante: “Non ci sono soldi”.
Ci stiamo vendendo la ruota di scorta per comprarci la benzina! Andremo molto lontano?
Non dobbiamo più nasconderci dietro un dito o affidarci alla scusante del detto popolare che dice:
“Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”, no, ora non si può più, dobbiamo solo scegliere il “fare”. Basterebbe seguire la logica, quella più elementare, quella del buon senso.
Allora facciamolo o comunque proviamoci… che almeno non si dica: “Nessuno l’ha proposto”.
Dal 2013 ci sarà comunque una sollecitazione governativa a raggruppare i Comuni al disotto dei 5.000 abitanti, motivo valido per non farci trovare impreparati. Una volta tanto anticipiamo i tempi. È arrivato davvero il momento di fondere i nostri cinque comuni in una sola grande realtà. Borgo Val di Taro, Bedonia, Albareto, Tornolo e Compiano sopravviveranno se daranno vita a un solo grande Comune, quello della Valtaro.
Un solo dato, la fusione potrebbe comportare un risparmio di circa 350.000 Euro, cifra estrapolata da una recente tesi di laurea di Michele Sartori, disponibile poi ad illustrala anche pubblicamente.
Il nuovo Comune, pur mantenendo i Municipi sul territorio per i servizi, dovrebbe avere un Sindaco, un’anagrafe, un ufficio tecnico, un piano unico di investimenti, programmazione e unificazione dei servizi.
Il peso che un Comune di 15.000 abitanti avrà verso le istituzioni centrali sarà ben diverso da quello di Tornolo o Compiano che arrivano a mille anime. Ne approfitto per ricordare che quello di Valmozzola di anime ne ha 585 e se volesse unirsi…
Dai nostri politici locali non arriva nessun segnale sull’argomento, ognuno guarda alla propria seggiola, alla propria realtà, invece è arrivato il momento di centrare l’obiettivo, di superare campanilismi, pregiudizi, dubbi, energie per il nostro bene comune, in altre parole è ora di concretizzare il Comune Unico della Valtaro. I servizi pubblici come ospedale, stazione ferroviaria o scuole non sono borgotaresi, ma sono già di tutti, li sentiamo di tutti. È solo una questione di mentalità da adeguare ai tempi che cambiano.
Per raggiungere l’obiettivo dobbiamo partire dal basso, dai semplici cittadini. Saremo noi, questa volta, a sollecitare il mutamento, costituiamo un Comitato per renderci “visibili”, per far sentire le nostre ragioni, che solitamente sono in contrasto con i poteri della politica. Non rimandiamo più, troviamoci subito, nel mese di Novembre e gettiamo le basi per creare uno statuto condiviso il più ampiamente possibile, dove a simboleggiare i singoli Comuni ci saranno dei rappresentanti, ad esempio 5 per ogni realtà.
La mia idea è quella di coinvolgere tutta la popolazione, le associazioni di volontariato, le forze politiche, di qualsiasi colore, tutti i consiglieri dei nostri Comuni perché si facciano portavoce di questo nuovo “vento” nei consigli comunali, ma soprattutto coinvolgere la nostra gente di cultura, di espressione libera, moderna, quella che vede “oltre”, illuminata appunto. Dovrà essere una grande sollecitazione civica congiunta.
Daremo così vita a una sorta di manifesto dove saranno indicati, nome dopo nome, nero su bianco, tutti coloro che non credono più alle favole, ma alla realtà.
Se pensi che un “Comune Unico in Valtaro” possa essere una strada da percorrere… batti un colpo e lascia il tuo nome/cognome sul blog, puoi farlo anche senza un commento, le idee verranno poi, ne sono sicuro.
Non si combatte per vincere una battaglia, le battaglie si fanno per la causa!