
E dire che ho fatto solo 200 metri di strada. È questa la distanza che separa casa mia dall’Auditorium Mosconi.
“Tenco a tempo di Tango” è stato uno spettacolo teatrale inaspettato, eppure ha girato in lungo in largo i festival più importanti: da Borgio Verezzi, al Teatro Parioli di Roma, dal Festival di Ravello a Buenos Aires. Stasera era a Borgotaro.
Musical scritto dal mitico Carlo Lucarelli, con in scena tre attori, che erano anche cantanti e musicisti, i quali sono riusciti a trasformare, come per magia, anzi per bravura, un palcoscenico privo di scene in una fumosa locanda di Buenos Aires. È bastata una vecchia radio, un tavolino con due sedie e un pianoforte per farci immergere nell’atmosfera dell’Argentina anni ’60.
Un commissario (Adolfo Margiotta) spedito laggiù dall’Italia per indagare sulla morte di Luigi Tenco o per capire meglio l’accaduto: “Perché si è ucciso, colpa del Festival o di cos’altro ancora?”. La cantante e cameriera di quel locale (Mascia Foschi), accompagnata dal maestro al pianoforte (Alessandro Nidi), ha interpretato magnificamente le più belle canzoni di Tenco, il tutto tra intrecci polizieschi e la fusione di quelle parole nelle sensuali note del tango.
Una miscela di passioni, in questo caso tra il teatro e la musica, difficile da incontrare… e dire che ho fatto solo 200 metri di strada.