
Quando ho sentito parlare di questa “ingegnosa” iniziativa mi sono meravigliato che non abbia ancora avuto il giusto riconoscimento in valle. Si tratta del progetto “Piedibus”, un autobus umano, formato da un gruppo di bambini “passeggeri”, da adulti “autisti” davanti e “controllori” dietro a chiudere la fila. È un modo sano, divertente ed ecologico per andare e tornare da scuola, in pratica consente ai bambini delle primarie di frequentare la scuola a piedi sotto l'occhio vigile di due accompagnatori volontari.
Come ogni autobus che si rispetti, parte da un capolinea e, seguendo un percorso stabilito, raccoglie passeggeri alle “fermate” predisposte lungo il tragitto, rispettando l’orario prefissato. Non teme le stagioni, viaggia col sole, pioggia o neve. Non ha i fanali, ma pettorine rifrangenti che lo rendono ben visibile a tutti.
Credo che questo progetto andrebbe condiviso con quanti più genitori possibili, anche se so che alcuni di loro si sono già resi disponibili a creare un apposito comitato di volontari addetti alla messa in pratica del servizio.
Con la realizzazione di questo progetto, si vuole riconoscere ai bambini la capacità di uscire da soli di casa, la possibilità di incontrarsi, andare a scuola, giocare, e scoprire l’ambiente in cui vivono.
So che questo progetto è stato presentato nei mesi scorsi al Comune di Borgo Val di Taro dal “genitore” Giuseppina Ruggeri, dopo che si è confrontata per la stesura con Federico Rolleri, persona estremamente sensibile in tema ambientale, ma ad oggi stanno ancora vagliando la reale fattibilità. Nel caso, quali e quante sono le difficoltà?
Ne approfitto per diffondere l’idea a genitori e Amministrazioni dei Comuni limitrofi per accogliere questa interessante iniziativa, in molte città italiane ed estere è già una realtà da tempo presente.
Quindi, se sentirete un "rombo" di piedi, un suonare di voci e risate e vedrete transitare un bus colorato con le scarpe al posto delle ruote, giovani muscoli al posto del motore diesel, un livello di emissioni paragonabile a quello di una farfalla, guidato da due genitori anziché da un’autista, non state sognando o camminando nel giardino delle meraviglie, avrete semplicemente incrociato il “Piedibus”.