
La "gusto" subito, al mattino. E' piacevole quanto il cappuccino con la focaccia di "Ferruccio".
È la blogger-giornalista Selvaggia Lucarelli, i suoi post, le sue "pillole" tradizionalmente amare che posta su Facebook o nel suo blog "Stanza selvaggia".
Ho notato che siamo ormai in molti a seguirla, infatti sul monitor scorrono sempre più "Mi piace" o commenti di molti miei amici, quasi fosse un’amica comune e non solo virtuale.
Il segreto è presto svelato. La Lucarelli non annoia, anzi è piacevole perché va oltre, un po' come se interpretasse ogni volta il pensiero degli italiani, dice quello che gli altri stenterebbero a dire. I suoi affondi sono spesso diretti a quel mondo effimero dello spettacolo, a cui lei stessa apparatine, ma che soppesa a voce alta, quasi non facesse parte dello “Star system”.
Di queste sue doti ne parlavamo prima con Domenico (Zambelli), tant’è che si è proposto di riferirgli tutte le mie lusinghe: “…la chiamo subito”.
La introduco nel mio blog perché questa blogger mi piace, prima di tutto perché sa scrivere, è ironica, diretta e spesso urticante, in sostanza è una che non le manda a dire e le sue parole hanno spesso l'effetto di un sasso su una finestra.
Selvaggia appartiene un po’ alla filosofia delle “Iene”, dove domande, riflessioni o inchieste non sono mai all’acqua di rose… sì sì, la vedrei proprio bene in abito nero, camicia bianca e occhiali scuri.
A volte mi chiedo persino quanti saranno i numeri sopravvissuti nella sua rubrica del cellulare, dubbio legittimo visto il numero sempre più crescente di “rivali” che si crea quotidianamente.
Ma si dai… si tratta di qualche attimo di distrazione, tanto poi apro il "Corriere" e ritorno subito con i piedi per terra.