
Tra un paio d’ore il sipario del carnevale sarà abbassato, anche se non lo sarà del tutto, la sfilata di Bedonia è stata di fatto rimandata, causa maltempo, a sabato pomeriggio.
Occasione buona per considerare due circostanze “Carnevalizie”: Bedonia e Borgotaro.
Lo so benissimo che “Tra moglie e marito non bisogna mettere dito”, ma che ci sia una chiara “diversità” tra i bedoniesi e borgotaresi è ormai appurato, fa parte del quotidiano. A testimoniarlo non sono solo le storiche e classiche rivalità tra paesi vicini, ma ciò che più li differenzia è la settimana grassa, il carnevale. Qui sono agli antipodi.
Questa convinzione mi è chiara da anni ed è nettamente visibile a tutti, almeno a chi frequenta questo o quel paese.
La regola è confermata dal concetto “Carnevale”, ovvero dallo “Spirito” con cui viene vissuto e sentito da uno e dall’altro paese. A Bedonia si predilige la mascherata classica, finita in ogni suo particolare, dal bottone alla scarpa, tutto dev’essere intonato al tema, un po’ come se si dovesse affrontare una passerella di moda; Borgotaro invece preferisce il “Sabione”, ovvero colui che si veste con quello che capita, improvvisando, anzi con quello che il baule offre, e poco importa se è vestito da donna pur mantenendo dei folti baffoni, insomma ci si maschera propriamente per il gusto di farlo, per sbeffeggiare simpaticamente chi incroci per la strada o per mezzo di teatrini improvvisati dove vengono sfottuti politici o personaggi locali.
A Bedonia è difficilissimo, se non impossibile, trovare un “Sabbione” (qui cambia anche il numero delle “b”), che si aggira per le vie del paese, magari solitario, anonimo e muto; a Borgotaro invece spuntano fuori come funghi già dal giovedì mattino e proseguono imperterriti fino a martedì notte.
Dopodiché, proprio per non farsi mancare nulla, a Borgotaro si festeggia pure il “Mercoledì Sgurlotto”, appuntamento culinario per dire addio al carnevale appena concluso (si mangia di magro).
Ovviamente non sposo nessuna delle due cause, nel senso che è giusto affrontare questa ricorrenza come ognuno crede o sente, ma non c’è dubbio… lo “Spirito” che aleggia sul carnevale in valle è in buona compagnia.