
È giunto il momento di chiedersi a cosa serve un blog. Nel 99% dei casi a nulla, se non a condividere con altri pensieri, stati d’animo o immagini, ma alla fine della fiera è un passatempo solo per chi lo scrive.
Detto questo ribalterò la funzione del blog, con questo post potremmo dare un senso alle nostre azioni, la possibilità di fare la differenza, un contributo importante per cambiare l’Italia.
Dalla rete sta emergendo la necessità di dare un significato al voto, specialmente dopo i dubbi sulla governabilità futura.
Non sono dell’idea che l'ingovernabilità a tutti i costi sia la strada giusta. Voglio che il mio voto sia utile, che serva a migliorare il paese, ed è per questo che l’Italia intera si sta già muovendo per far sentire la propria voce, i propri propositi.
In poche ore ha preso piede una petizione popolare attraverso il sito “Change.org”, la più grande piattaforma di petizioni “On line”, dove si chiede a Beppe Grillo e al Movimento 5 Stelle di accordarsi con il PD e portare a buon fine almeno i punti che entrambi condividono. Sarebbe già un bel passo avanti.
Sono temi importanti, riforme tanto agognate e mai attuate: “Nuova legge elettorale, una legge contro la precarietà e l’istituzione del reddito di cittadinanza, conflitto d'interessi, la riforma del Parlamento, l’eliminazione dei loro privilegi, l’ineleggibilità dei condannati, la cancellazione dei rimborsi elettorali”, oltre che ad impedire una qualsiasi ipotesi di alleanza tra PD e PDL.
Tutto è partito da una ragazza di 24 anni, Viola Tesi, che ha lanciato la petizione attraverso una sua lettera, il testo lo troverete nel link in basso. Anche noi dobbiamo, anzi possiamo fare la differenza, per mezzo della rete l’Italia sta cambiando “Abbiamo fatto 30, facciamo 31”.
Se credi che la soluzione qui prospettata sia una via d’uscita utile per il Paese ti chiedo di firmare, proprio come ho fatto io e altre decine di migliaia di persone in poche ore.
Si parla tanto e spesso di rivoluzione, questo è senz’altro un mezzo civile per farla.
P.s.
Il mio pensiero su Bersani, il primo dopo i risultati elettorali, è quello che dovrebbe lasciare la guida del partito, almeno questa sarebbe la logica, la coerenza, non essendo stata persona capace di aggregare e di intravedere le diverse opportunità in campo: sfacelo della destra, umore dei suoi elettori e sottovalutazione del Movimento 5 Stelle. Una persona "normale", nell'ammettere che ha fallito, lascierebbe spazio ad altri.