
Una circostanza considerata da quattro anni, poi la decisione improvvisa: il monumento che raffigurava il Partigiano con il pugno al cielo non c’è più. Al suo posto un vaso di gerani.
Chi c’era quella mattina e l’ha visto steso a terra ha paragonato l’operazione all’ingresso degli americani a Baghdad, quando abbatterono la statua di Saddam Hussein.
Nel contempo ho ricevuto diversi SMS del tipo: “Vieni su che stanno togliendo il lumagotto - Hanno tolto il Sub Comandante della rotonda – La statua del Che è orizzontale sulla Plaza de la Revolución”. Eh sì, in questi anni di soprannomi, proprio come i veri partigiani, ne aveva collezionato diversi, tra cui anche Zagor, Indio, Miguel ed anche altri che ometto per raffinatezza.
Era considerato uno dei simboli della precedente Amministrazione, lo commissionò appositamente per collocarlo lì, al centro del paese, anche se la stragrande maggioranza dei bedoniesi non l’ha mai tanto “digerito”, me compreso, anzi, diciamolo, esteticamente era proprio brutto.
Ora però, su quel piedistallo monco, al posto dei fiori, ci starebbe senz’altro meglio una delle tante sculture che “giacciono” in Peschiera da ormai troppi anni, una decina.
Il Partigiano "Zagor" adesso riposa nei magazzini comunali in attesa di una destinazione che spero si trovi, è comunque un'opera sculturea che ha un suo significato ed è stata pagata con soldi pubblici (credo 15.000 Euro).
Ad ogni buon conto la campagna elettorale bedoniese si è ufficialmente aperta.