
La Sagra della Trota, giunta alla 59° edizione, si può dire che si sia mantenuta bene nel tempo, strada facendo ha perso qualche dettaglio della sua tradizionalità, ma tutto sommato la sostanza della festa è rimasta integra.
Lo scorso anno è stato dato spazio ai "Menatori" di polenta e alle loro "vite da rospi", ma un altro aspetto caratteristico della festa è senz’altro la mansione dei "Camerieri"… ovvero schiere di ragazze e ragazzi, volenterosi e volontari, che provvedono a servire al tavolo la prelibata trota della Valtaro con la polenta.
In gran parte sono adolescenti, spesso alla prima mansione, quella che li vede responsabili in prima persona, ma soprattutto sono al primo contatto con il pubblico, lo stesso che spesso e volentieri si dimentica di partecipare a una sagra, scambiando così la piazza per un ristorante, quindi con tutte le esigenze del caso. Ragazze/i non mollate, quei cabaret sono stati presi in mano da infinite generazioni e non c’è persona che non sia fiera ancora oggi di aver "servito" trota e polenta in piazza del Municipio.
P.s.
E anche quest’anno, del gagliardetto che per oltre mezzo secolo dominava sulla Sagra, nessuna traccia, speriamo che il 60° porti bene!