
E' gente comune, dell’Alta Valceno, che ce la mette tutta, che ci crede. È quello che ho pensato quel sabato, arrivando alla Fiera di Anzola. La conferma mi è poi arrivata da Lorenza: “Frequento la Valceno da quando ero piccola ed erano trent’anni che non la vedevo così bella e viva”. Basta questa sana e veritiera impressione più delle tante messinscene o dei fiumi di parole.
Non sono dei protagonisti, ma persone che non mollano alla prima difficoltà, uomini e donne che pensano positivo, che si mettono in gioco donando un po’ della loro energia agli altri, sono persone anche capaci di coordinare e accostare, spesse volte, teste con visioni diametralmente opposte.
Il frutto di questa capacità è senz’altro “Cenoc’è”, il laboratorio nato per connettere esperienze e saperi già presenti nel territorio dell’Alta Val Ceno: elaborare il presente per inventare il prossimo futuro, operando attraverso un lavoro di connessione che deve necessariamente avere il profumo della collaborazione e della cooperazione tra persone attraverso le attività.
Nel caso della Fiera delle Abilità, Cenoc’è, insieme al Gruppo Cantamaggio Alta Val Ceno e a tutti coloro che hanno portato le proprie creazioni, i propri animali, le proprie esperienze, ha restituito vita alla vecchia fiera di Anzola: una festa, ancestralmente propiziatoria, che è stato un momento di incontro e di svago, ma anche un momento di commercio e conoscenza. Questa era solo la prima edizione...