
Non capita spesso. Però quando accade l'assaporo. Leggere in treno è favoloso. Lì il tempo vola, anzi scorre velocissimo su quei binari tanto dritti quanto infiniti: tutum-tutumtutum-tutum
Vedi scorrere, tra una frase e l'altra, la campagna distesa attorno a casolari abbandonati. Scruti impercettibilmente, tra una riga e l'altra, gli sguardi assorti delle persone accanto. Avverti inconsciamente, tra una parola e l'altra, gli stati d'animo di ragazzini stretti dentro a un cellulare.
Sì, la stessa frase letta a casa ha un sapore differente. Lì le parole assumono un'altra percezione, si mescolano a quei paesaggi, a quegli uomini e a quelle donne, cambiano aspetto, prendono vita: tutum-tutumtutum-tutum...
Se poi hai tra le mani un libro come questo "Stagioni", di Mario Rigoni Stern, le emozioni che si provano sono ancor più tangibili. Racconta antichi riti e vecchie tradizioni, uomini e affetti di altre epoche, alberi e animali destinati ad annunciare le stagioni, luoghi e paesaggi forse dimenticati ma sempre carichi di ricordi. I ritmi della natura e le storie degli uomini, stagione dopo stagione.
"Erano belle le sere estive con la luna sopra i tetti. Mi pareva di sentire le stelle e invece erano i grilli sui prati. Allora le voci del paese e della natura intorno, gli odori, i rumori, le nuvole e le luci avevano chiaro riferimento con la vita e seguivano le stagioni dei nostri giochi e del lavoro degli uomini".
Milano è ancora lontana ...tutum-tutumtutum-tutumtutum-tutumtutum-tutum...