
Vederla lassù, in quel cielo buio, sembrava un palloncino rosso scappato di mano ad un bambino.
Tutte le circostanze misteriose, strane o semplicemente inconsuete, colpiscono la fantasia popolare, compresa la mia. Così è stato anche con l'eclissi di Luna nella notte di sabato tre marzo. Sono convinto che ogni tanto sia costretta ad inventarsi qualcosa di nuovo, di inusuale, per attrarre di nuovo a sè un'infinità di sguardi. Per molti ormai fa parte del paesaggio come il profilo notturno di una montagna o di un albero. Eppure così facendo c'è riuscita, è stato inevitabile fermarsi ad ammirarla, vederla scomparire lentamente, a poco a poco, finchè non si è mostrata di nuovo, ma con la faccia tutta tinta di rosso, mi sorge però un dubbio: mentre si negava alla nostra vista, cosa avrà fatto di così tanto vergognoso?