Sarà per la sua vastità, per le conformazioni del Groppo e Groppetto, del Pan di Zucchero, per le sorgenti di Taro e Ceno o per le sue meravigliose faggete… fatto è che il comprensorio del monte Penna risulta, ormai a detta di molti, un’unicità dell’Appenino ligure-emiliano. Ne abbiamo avuto conferma domenica 18 luglio, in occasione della passeggiata organizzata dalla Pro Loco di Bedonia a 79 anni dalla posa della statua in bronzo della Madonna di San Marco sul Pennino.
Al seguito del gruppo c’erano anche una decina di universitari americani ospiti del B&B bedoniese “Villa Tre Angeli”, gestito dall’intraprendente Valerie Raffetto Manfredini.
Già all’ingresso della faggeta si sentivano le prime considerazioni dei ragazzi, più consoni a solcare le strade metropolitane che i sentieri di montagna, infatti, un paio di loro, hanno dato forfait lungo il percorso e perciò riaccompagnati prontamente al Rifugio dai volontari della Croce Rossa bedoniese e del Soccorso Alpino.
Dopo la fatica c’è però la ricompensa. Il reale stupore è avvenuto raggiungendo la cima del Pennino, a 1735 metri, davanti ad un panorama unico e affascinante. Gina, la loro professoressa, si è anche fatta prendere dalla commozione… con occhi increduli, verso quella visione infinita, non è riuscita a trattenere le lacrime: “Oh my God...”.
Arrivare in quel punto è sempre un’emozione, anche per coloro che lo fanno abitualmente, figuriamoci per chi lo raggiunge per la prima volta. Sostare tra cielo e terra, specialmente in giornate limpide, con il mare Ligure da una parte e le Alpi innevate dall’altra, si vivono sensazioni forti, sia fisiche che emotive.
Michele
05/08/2016Noi locali purtroppo quanto poco ci rendiamo conto delle meraviglie che abbiamo attorno