Da bambina ci si ritrovava tutte le sere di maggio nella cappellina vicino casa. I nonni lavorano nei campi e dopo cena, quando nell’aria c’era già l’estate, si andava tutti assieme a recitare il Santo Rosario. Il piccolo altare improvvisato era abbellito con i fiori più belli che germogliavano a maggio. Grandi rami di maggio-ciondolo e petali di rosa ornavano la statua della Madonna. Dopo la recita del Rosario, tra quel profumo di "maggio", veniva attribuita la benedizione e nonna con le amiche coetanee si lasciavano andare a canti che inneggiavano la Vergine. Cari ricordi senza tempo e indimenticabili
Bellissime foto e toccante racconto di Paolo. Ho conosciuto Giovita e Lino. E pure Domenico non il nonno ma il nipote medico e fratello di Lino. Don bosco chiamava alcuni bedoniesi suoi amici "i pelpini" (notizia dal libro del Dallaglio) ai quali inviava le lettere con una specie di ciclostile... come già usavano i salesiani. Molto bello che Paolo abbia tenuto la lettera e le tradizioni.
Una lode anche alla Giovanna per avere preservato la maestà vicino a Soffientini in "a cuntre'". Vedere tanta gente nelle foto è confortante. Grazie Gigi.
Complimenti al Sig. Salini per una coreografia semplice, efficace e suggestiva, che di certo aiuta il fervore religioso, e naturalmente per tenere viva questa tradizione che è innanzitutto sua familiare e dei "viciniori".
Io non conoscevo la preziosa ricorrenza, ma di certo immagino la frequentassero i miei prozii Bianchi, e in particolare la devotissima Crispina...
Davvero simili manifestazioni fanno bene non solo alla fede -che comunque deve venire sempre al primo posto- ma altresì alla società: e vedere tanti Bedoniesi "del sasso" così riuniti mi ha dato un senso di vita locale autentica, che continua tenacemente in barba ai tempi grami.
E un vero grazie a Gigi perché, puntualmente, sa dare il giusto spazio e una bella documentazione fotografica anche a questo tipo di "notizie".
Olga Rota
31/05/2017Bella storia.... io non la conoscevo. Il cuore e la sensibilità della gente della montagna non ha limite!!! Mi ricordo benissimo di Lino du Giuvitu... il sacrestano della parrocchia nonché titolare del negozio di merceria, capelli ombrelli e quant'altro!!!
Grazie a evaso per ricordare il passato della nostra gente!!!