Non ne avevo mai sentito parlare...
Grazie Gigi.
Invito, molto cortesemente, la comunità di Bedonia, Associazioni, Amministrazione, a ricordare, anche con una piccola, semplice cerimonia, il sedicenne BEDONIESE LUIGI GONZAGA. Sarebbe un gesto importante e pieno di grande significato.
C'è una bellissima storia di questo evento nel libro di Marcello Fois: Stirpe
Ho letto il libro omonimo.... sulla nave stipata all'inverosimile, gli italiani erano stati sistemati nella parte più bassa e con impedimenti, dove non avrebbero potuto avere nessuna via di fuga e scampo, in caso di affondamento, anche perchè, oltre ad impedimenti oggettivi, non avrebbero avuto sufficienti mezzi e attrezzature...
Quando alle 6.58 il siluro colpi la nave, ebbero 40 minuti per disperarsi, per pensare a casa, per piangere, per pregare....
Nella lunga lista dei dispersi, al n° 115 c'è un nome di uno scopolese: CHIAPPA EMILIO DOMENICO (16.9.1900) dei PILATI.
Nel 2008 nel porto di Liverpool è stata messa una lapide-targa a ricordo dell'evento con foto e nomi dei periti nell'affondamento e in rispetto sono state gettate in acqua delle corone di fiori, ma anche per rappresentare Austria e Germania all'insegna dell'Europa unita e della pace.
ARANDORA STAR (F.Musa)
Fari di paura sula mare
un rottame di nave a turbine
di cavalli impazziti
squarci di cielo.
Una nebbia di uomini
remota la sfinge di guerra
errante un'ombra
un figlio cercava suo padre.
Ho sentito questa vicenda ma non la conosco bene cercherò il libro per approfondire Queste vicende non devono morire per la seconda volta
Storie di profughi cacciati dal loro paese adottivo o di origine per causa della guerra. Vittime di un conflitto che non avevano scelto e al quale probabilmente non credevano. Emigrati per miseria e per cercare un futuro migliore.
Si consideravano inglesi, li lavoravano e pagavano le loro tasse, ma improvvisamente si sono scoperti stranieri e nemici.
Un esempio di come la terra e' tonda e da qualsiasi parte la si guarda e' sempre uguale.
Bravo Gigi, si purtroppo è una storia trascurata. Anche un nostro pro-zio, mio e di Sandra Bruni (fratello d ns. Nonna materna) era tra i deportati: Zazzi Luigi 😥
"Collar the lot" (mettetegli tutti la guinzaglio). Fu con questa frase che nel Giugno del '40 quando Mussolini dichiarò guerra al Regno Unito, Churchill diede ordine di imprigionare tutti gli italiani - nella fattispecie - gli uomini tra i 16 e i 60 anni residenti da meno di 20 anni in terra d'Albione. L'operazione fu assegnata al mi5 (i servizi segreti brittanici) che avendo carta bianca, arrestavano a loro piacimento anche chi non costituiva nessuna minaccia per l'impero, spesso fu sufficiente avere un cognome italiano.
Pare che la nave navigasse a luci spente e senza nulla che indicasse il trasporto umanitario, quindi sarebbe stata scambiata per una nave da guerra.
Forse è stato un modo che hanno usato gli inglesi per sbarazzarsi di prigionieri? Ne sapete qualcosa?
Sonia Berni
29/06/2017Nella valle del Ceno questa storia è ancora “forte”. Emoziona ancora perché resta tra i fatti di guerra tra i più drammatici della storia della nostra emigrazione. I miei nonni e i miei genitori ne hanno sempre parlato, poco, con rispetto, ma hanno sempre fatto in modo di non far spegnere la fiammella della candela accesa nei cimiteri di Bardi. Ho già letto il libro della Soffici e ne consiglio lettura