58 - 04 Agosto 2017
Il Mellini d'agosto
Per tutto il mese il "bar" ospiterà collezioni e opere artistiche
Il Mellini ha riacceso le luci. È vero, è successo, ma lo saranno solo per un mese. Non si potrà frequentare il "bar" come eravamo soliti fare fino a qualche anno fa, ora è stato temporaneamente strutturato per ospitare una mostra.
L’idea di riadattarlo è venuta alla bedoniese Renata Mariani: “Vederlo così, con le tende tirate e tutto buio metteva tristezza”. Ha ragione da vendere. Il passato di questo glorioso bar, ancora in attesa di un nuovo gestore che possa ridargli vita, è indimenticabile per molte generazioni e vederlo chiuso dispiace veramente.
Renata ha così pensato che quell’ampio spazio poteva essere utilizzato per accogliere alcuni pezzi della sua incredibile collezione di macchine da cucire, esemplari che raccontano un secolo di “cucito”, dal 1850 al 1950. Dopodiché è riuscita a rendere omaggio anche a un artista locale recentemente scomparso, Aldo Noberini. Una passione per il legno che lo portò a realizzare nella sia vita centinaia di oggetti unici, rifiniti con una cura maniacale, mentre quelli dotati di meccanismo sono tutti funzionanti. Il risultato di quelle migliaia di ore, di giorni e notti di lavoro di Aldo, è tutto lì da vedere: "Nella vita non sapevo esprirmi con le parole, mi esprimevo con le mani".
Le pareti sono state invece rivestite dalle fotografie di Valeria Danzi e dai quadri di Gianluca Bellomo, mentre le vetrine accolgono una ventina di panelli fotografici, tratti da una mia mostra del 2010, dedicati a vari personaggi bedoniesi.
Non è però detto che anche altre forme d’arte possano aggiungersi durante il mese all’esposizione, il “bar” è aperto a tutti.
Una bella esperienza resa fattibile grazie alla disponibilità gratuita della famiglia Bruni, proprietari dei locali. A volta basta davvero poco, anche solo un po’ di buona volontà.
Peppino Serpagli
05/08/2017Bellissima iniziativa! Complimenti a Renata e agli altri organizzatori. Finalmente un mix che é qualcosa di più culturale di tante cazzate di oggi, come i romanzi che vincono i premi letterari. Certo, a voler chiedere troppo, non guasterebbe un juke-box come c'era ai tempi di massimo spendore del bar Mellini, gestito da Lino e Duina, quando alcuni "ballerini" si esibivano nel cha-cha-cha o nel mambo a qualsiasi ora del giorno.
Peppino Serpagli - Milano