AL signor Sindaco di Borgotaro Dott. Diego Rossi
(Richiesta alla A.C., ad ARPAE, ALL'AUSL stralcio fase 2 produzione LAMINAM)
Gentilissimi,
Con la ripresa dell'attivita lavorativa a settembre 2017, sono riprese le segnalazioni ad ARPAE di molestie odorigene, ma molto piu preoccupanti sono le segnalazioni di disturbi di natura sanitaria da parte dei Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta con 157 segnalazioni da settembre a dicembre 2017 e 35 a gennaio 2018. Nel mese di febbraio le segnalazioni sono continuate con maggior intensita, tali da indurre i MMG e PLS a protocollare una lettera il 23.2.2018 ed inviarla al Sindaco ed alla AUSL, esprimendo tutta la loro preoccupazione per la salute dei cittadini di Borgotaro.
A questo accorato appello, al senso di responsabilità degli organi decisori, si è aggiunta la testimonianza di un medico specialista in Otorinolaringoiatria (apparato respiratorio inizia con il naso bocca laringe) che opera nel paese da oltre 30 anni e che documenta patologie del naso e delle prime vie aeree in numero molto piu significativo rispetto al passato, ed imputabili ad inquinanti presenti nell'aria.
Riteniamo che la "MEMORIA OLFATTIVA" non sia sufficiente a giustificare tutte queste segnalazioni e nutriamo seri dubbi possa provocare lesioni organiche croniche, documentate anche fotograficamente, negli organi esposti agli inquinanti.
Chiediamo ad ARPAE un momento di riflessione, in attesa delle risposte alle interrogazioni presentate al Sindaco il 30.11,2017, 31.01.2018, il 13.02 2018 ed il 28.02 2018, inerenti il processo produttivo dell'azienda, il recupero dei rifiuti speciali ceramici, utilizzo di polimeri colle, resine sintetiche, glicerolo ed eventuale decomposizione da combustione, se dal riscaldamento di questi prodotti si ottiene Formaldeid, Acroleina, la quantità totale di Piombo autorizzata ecc .
Auspichiamo che il "segreto industriale" menzionato dal Direttore di ARPAE non venga applicato in caso di problemi inerenti la Salute.
Se non siamo ancora in una situazione di "PERICOLO per la SALUTE PUBBLICA", noi riteniamo, viste le segnalazioni dei medici (oltre 600 casi), di prospettare una grave situazione di pericolo per i privati cittadini.
Riteniamo che le affermazioni del giurista Dott. Grondacci espresse il 23.02.2018, in occasione del convegno al MOSCONI, con riferimento a gravi carenze nel rilascio delle autorizzazioni necessita di adeguate risposte.
Di fronte ad una situazione che ha cambiato la vita a centinaia di cittadini, che ha costretto alcune famiglie ad allontanarsi dal paese per problemi di salute, che sta creando una lacerazione sociale, con problemi sanitari che stanno provocando alterazioni di tipo organico e che si avviano a processi di cronicizzazione dall'esito incerto ed imprevedibile, ma potenzialmente devastante in "Fase 1" di produzione; AVVIARE la "Fase 2" di attività comporterebbe un ulteriore peggioramento delle condizioni attuali con maggiori criticità a livello ambientale, sanitario e sociale.
I cittadini di BORGOTARO confidano nel senso di responsabilita dell'azienda, e degli organi decisori affinchè ci sia un momento di riflessione e prevalga il criterio precauzionale .
GRUPPO CONSILIARE CAMBIAMO BORGOTARO
AVALLI LUCIANO - ROLANDI FEDERICO - FURNARI ELEONORA - VIGNALI SALVATORE
...non potranno sostenere di non conoscere la ...speriamo scendano dai piani alti e vengano o mandino a verificare...
Non eravamo al corrente di questo iter sviluppato da minoranza e comitato. Pensiamo che il ruolo di una minoranza in questa delicata fase sia essenziale per bilanciare il piatto della verità. Grazie per l'impegno diretto a tutti i cittadini
COMITATO ARIA DEL BORGO
10/03/2018Ill.mo Prefetto di Parma,
siamo un comitato di cittadini nato per far fronte ad un problema ambientale e sanitario che da un anno a questa parte interessa il comune di Borgo Val di Taro.
Con l’inizio dell’attività produttiva di un’industria ceramica alle porte del paese, i cittadini hanno iniziato a percepire odori nauseabondi associati a disagi e malesseri, principalmente di carattere irritativo alle prime vie respiratorie, che si sono fatti particolarmente pesanti nei bambini frequentanti la scuola ubicata a soli 670 metri in linea d’aria dalla fonte. L’insorgere di questi problemi ha generato una forte preoccupazione nei cittadini che hanno subito chiesto risposte all’Amministrazione Comunale e agli enti preposti alla tutela dell’ambiente, ARPAE, e della salute, AUSL.
Era febbraio del 2017 quando, di fronte ad una situazione che sembrava essere stata sottovalutata, ci siamo costituiti come Comitato L’Aria del Borgo e abbiamo iniziato a chiedere un intervento tempestivo delle autorità. Alle numerosissime segnalazioni di odori pervenute ad Arpae, si sono aggiunte quelle di disagi sanitari ai medici di medicina generale e pediatri di base, che hanno pubblicato una relazione in data 07.04. 2017 che certificava quasi 300 casi di malesseri registrati, di cui 1/3 pediatrici, e metteva in guardia sui potenziali pericoli sanitari e sulla tensione sociale che si stavano generando. Alla luce di queste evidenze si è così giunti ad una temporanea autosospensione dell’attività dell’azienda sospettata di essere la causa di tali emissioni.
Nel frattempo, anche i Carabinieri e la Procura di Parma hanno iniziato ad indagare cosa stava accadendo al nostro paese, ma questo non ha impedito che l’attività produttiva riprendesse, e con essa i disagi e le tensioni all’interno della comunità.
Con l’avvio della procedura di sospensione da parte di Arpae, si è aperto un tavolo tecnico per trovare una soluzione che rendesse compatibile l’attività ceramica con il contesto di Borgo Val di Taro, che si è tradotta nella installazione di filtri a carboni attivi, che promettevano sulla carta un considerevole abbattimento degli effetti odorigeni, mentre non risulta che ci siano state approfondite indagini su tutte le emissioni, in particolare su quelle che avevano ricadute sulla salute della cittadinanza.
Con la ripresa dell’attività a settembre 2017 sono riprese le segnalazioni di odori da parte dei cittadini delle zone limitrofe all’azienda oggetto d’indagine, e con esse numerose testimonianze di malesseri e irritazioni, circa 600 negli ultimi 4 mesi, in particolare tra i soggetti più deboli, anziani e bambini. Di fronte a questa recrudescenza, abbiamo nuovamente chiesto chiarimenti agli enti preposti sulla natura chimica di queste emissioni e sui loro effetti sulla salute pubblica, e con noi lo hanno fatto anche altre associazioni interessate al problema, come Legambiente, la minoranza consiliare “Cambiamo Borgotaro” e diversi consiglieri regionali, senza ottenere adeguate risposte dall’Amministrazione Comunale e dagli enti preposti.
Ad un anno dall’insorgere del problema, tutte le richieste di approfondimento della natura di tali emissioni non sono state adeguatamente soddisfatte, come previsto dalla normativa IPPC, dalla convezione di Aarhus e dalla Direttiva 2003/4/CE, mentre la questione sanitaria è stata derubricata dall’Azienda sanitaria locale come rievocazione olfattiva dell’esperienza dei mesi passati, quindi frutto di una psicosi collettiva, senza alcuna spiegazione sul metodo scientifico che ha portato a tale conclusione.
Signor Prefetto, ci siamo, dunque, rivolti a Lei, nelle sue funzioni di vigilanza, perché possa verificare se il comportamento del Sindaco e dell'Amministrazione Comunale sia stato conforme ai doveri istituzionali, verificandone, se esistenti, anche gli aspetti omissivi.
Infatti:
1) Lo Studio Preliminare presentato dalla ditta Laminam riporta gravi ed evidenti errori, come il fatto che, nelle vicinanze della fabbrica non esistano recettori sensibili (scuole e ospedali), quando ciò è smentito dalla realtà. L'autorizzazione alla ditta Laminam è stata concessa, nonostante l'art. 28 del regolamento urbano preveda il divieto di installazione di aziende che abbiano produzioni impattanti.
2) Il Sindaco non ha ottemperato a quanto previsto dal d.lgs. 152/06 per incentivare la partecipazione della popolazione alla conoscenza degli effetti che potevano prodursi su di un territorio a bassissima antropizzazione, classificato come "zona B" dalla zonizzazione provinciale, per la qualità dell'aria e della matrice ambientale.
3) Nonostante le numerosissime segnalazioni di molestie olfattive (reato penale, ai sensi dell'art. 674 c.p.), l'Amministrazione Comunale ha sempre minimizzato la portata degli eventi.
4) Il Sindaco non ha mai voluto fermare la produzione della ditta in questione, adducendo il fatto che ARPAE e AUSL non hanno mai evidenziato pericoli concreti per la salute. Pericoli che, sia nel breve che lungo termine, sono verificabili solo mediante appositi studi epidemiologici e di monitoraggio ambientale.
In base al criterio di precauzione, il Sindaco avrebbe dovuto procedere ad indagini conoscitive, tramite un monitoraggio delle manifestazioni osmogene, nonché valutare gli effetti delle emissioni, rilasciate su di un territorio ad orografia complessa, dove gli inquinanti rilasciati non si disperdono, per ragioni meteo-climatiche.
Chiediamo pertanto alla S.V. Ill.ma un suo intervento di verifica e controllo dell’operato degli organi istituzionali locali, se conformi all’interesse primario del diritto alla salute dei cittadini di Borgotaro. Certo di un suo interessamento, le porgo distinti saluti.
Borgo Val di Taro, 09.02.2018
MARCO CACCHIOLI
Presidente L’Aria del Borgo
Comitato per l’ambiente e la salute della Valtaro