Dear Gigi thank you so much Happy Fathers Day
E la mia mamma le fece da damigella: ecco la foto!
https://www.esvaso.it/fotoalbum.php?idtipologia=38
Per noi della "periferia" (Via Mons. Checchi), separati dalla Passerella dal centro della Pieve, ci fu un altro "matrimonio del secolo": quello tra Angelo Carpani e Tecla Curà. Non ricordo in qualche chiesa fu celebrato, ma ricordo che si favoleggiava del pranzo di nozze che ci fu nel ristorante albergo Pansamora. E chissà se nel preparare i dolci (magari anche zuppe inglesi e caci bavaresi) per questi "favolosi" eventi hanno chiamato anche una famosa pasticcera "a chiamata" come la mamma dell'Angiolina du Fredu, mi pare si chiamasse Domenica. Molto interessanti e commoventi le foto pubblicate. Riconosco poche persone, tra cui Mark (Sonny) Musa, il più famoso traduttore di Dante in inglese, e la bellissima contessa Bruna Lagasi.
Peppino Serpagli - Milano .
Questo articolo mi ha fatto tornare alla mente un altro matrimonio fiabesco, almeno per me che avevo sette anni e stavo uscendo da una tragica esperienza di guerra.
Era l'anno 1945 e fui invitata a un matrimonio che si svolte a Compiano in una localita' di cui ricordo il nome "Paradiso", davanti al castello di Compiano.
Non ricordo chi fossero gli sposi solo che uno dei due penso lo sposo era americano; la sposa aveva un vestito da favola e la torta era semplicemente sublime.
Qualcuno puo' darmi notizie per completare il mio bel ricordo?
Ero una delle damigelle, insieme a mia cugina Giovanna Danzi e a Francesca dell'Hotel San Marco; la sposa era proprio bella, come anche lo sposo, il figlio di Primo il quale abitavano proprio sopra al negozio di mio zio Camillo e mio papa' Peppino.
Ricordo quando e' venuta l'automobile a prenderci per portarci a Villa Capitelli, era tutto cosi' lussuoso, considerando che a Bedonia a quei tempi erano rare (ricordo il camioncino di mio padre Peppino e di mio zio Camillo, le corriere e la Balilla di Carpani), e poi c'erano solamente due o forse tre Taxi (dal bar Lupi da Biasotti Mallero, dal bar di fianco alla nostra bottega "Milan", dalla Michela e un altro da Italo).
Per andare alla villa noi tre siamo salite in auto vicino alla chiesa e appena arrivate ci hanno offerto delle paste (all'epoca si mangiavano molto raramente) e poi arrivo' la sposa con questo abito meraviglioso e largo, sembrava veramente una principessa, non avevo mai visto nulla del genere se non in qualche film dell'epoca.
Dopo la cerimonia siamo andati al cinema Orfeo per il pranzo di nozze, tutte le poltroncine erano state rimosse ed adossate contro il muro; c'era l'orchestra sul palco, e ricordo anche tanti camerieri tra cui rammento Keber il marito della Mellini. Il pranzo era stato preparato da Perito, il papà di Fortunato, Maria Pina e Angelo, tutte cose molto buone.
E' durato tanto tanto, noi bambini ci stufavamo un po' ma per fortuna è arrivata la magnifica torta di Biasotti, realizzata da Lisa e da Lina sempre instancabilmente al lavoro, che crema sublime dentro a cannoli e bignè, cosa darei per poterne mangiarne ancora una.
Gli invitati avevano ballato molto e alcuni avevano alzato un po' il gomito, a un certo punto hanno incominciato a lanciare confetti su nella galleria, da dove la gente veniva a curiosare, qualcuno ha buttato su anche le paste solo che non le afferravano tutte e quindi cadevano sul pavimento e chi ballava ci finiva sopra, per fortuna sono intervenuti i camerieri a sistemare il tutto.
Vedere lanciare quelle deliziose paste è una cosa che non tra le foto pubblicate da te Gigi, ho potuto riconoscere Moglia che poi e' stato sindaco, oltre a Carlo Squeri, il papa'di Maria Pia (che veniva a scuola con me) e di Gianpiero; oltre a i Lino di Giovita che dirigeva sempre tutto in chiesa. Bei ricordi davvero, a Bedonia fu un evento unico.
Foto dall'album di famiglia, le damigelle sono Francesca Danzi, Francesca dell'Albergo San Marco e Giovanna Danzi.
http://www.esvaso.it/fotoalbum.php?idtipologia=39
Francesca
Non assistetti a questo matrimonio perchè, sedicenne, ero in Seminario dove ci tenevano separati dal mondo esterno affinchè non subissimo contaminazioni che potessero distoglierci dalla nostra vocazione sacerdotale. A quei tempi le famiglie erano orgogliose di poter avere almeno un prete tra i tanti figli che avevano. Ma per tanti ragazzi, stante la scarsezza di scuole, quello era l'unico posto per poter effettuare studi ginnasiali e liceali.
Conoscevo solo Jimmy che da piccolo vidi sfrecciare a folle velocità in paese su una macchina decappottabile biposto condotta da Bruno Musa. La gente, al passaggio, si faceva il segno della croce temendo che finissero in un dirupo. Credo fosse all'inizio degli anni cinquanta e le auto erano un optional spettante ai facoltosi.
Per quanto ovvio anche i matrimoni di questo livello erano riservati a quella fascia di classe sociale che, per redditività e censo, poteva permetterselo. Erano i privilegiati che si sposavano nella tarda mattinata per fare sfoggio del loro status sociale. Gli "altri" si sposavano alle cinque del mattino.
Per l'ennesima volta mi congratulo con Maria Pina Agazzi/Cattaneo perchè ha saputo custodire, con le sue capacità mnemoniche, la storia del nostro paese e dei suoi abitanti.
Bruno Manfredini
18/06/2018Ero uno dei chierichetti