In realtà funzionava così anche a Borgotaro negli anni '90...solo che invece di consumare i tacchi noi consumavamo le suole di gomma delle "All Star" e consumavamo gli occhi cercando di intuire se un particolare sguardo o accennato sorrisetto del gruppetto di ragazzotti più quotati fosse destinato a una di noi! E per noi la conquista era stata poter andare "dalla Caterina" (attuale bar Mata in via nazionale) ad ascoltare le canzoni al jukebox... sempre le stesse all'infinito! Scusate l'intromissione... sono fuori luogo e fuori tempo ma il racconto di Gigi mi ha acceso il ricordo!
L'era u sa tempu... Il mio è arrivato un po' più tardi. Ma la storia si ripeteva e quando si passava davanti ad un gruppo di ragazzi... C'era la più spavalda, la più agguerrita, la più esperta e la più timida... Io non ho fatto in tempo a diventare nessuna di queste... che passata un po' di timidezza ho avuto la fortuna di trovare cullu giusto con cui vivo da 45 anni. Ma a quei tempi era un'emozione grande sentirsi osservata e ascoltare gli apprezzamenti che ti facevano sentire grande... ma rossa come un papavero... Ma quando sentivi dire: la più bella è quella dalle scarpe bianche, pur sapendo di non averle nessuna, tutte a guardare istintivamente in basso... e il bulletto che pappagallava frasi sentite chissà dove... 'u te scadeiva immediatamente'...
Il passato colora ancora il futuro. Mi sembra di “vederli” quei tempi per, alcuni aspetti non troppo lontani dai miei. È un bellissimo ricordo che rievoca sguardi, corteggiamenti antichi, l’evoluzione della donna, il tutto concentrato nella trasgressione e libertà di un paio di tacchi e qualche batticuore altrettanto libero
Io negli anni 60 avevo solo 2 anni ma ho vissuto i meravigliosi anni 70 al sabato sera a Bedonia con le mie cugine e amiche piu' grandi. Allora si usciva di casa alle 9.00 di sera e si doveva rientrare tassativamente a mezzanotte, magari anche un po' prima se non volevi perdere la reputazione di ''brava ragazza''. Si faceva un giro per via Garribaldi anche se non c'erano piu' i ragazzi sulle panchine che guardavano la sfilata ma qualcuno che ti osservava sornione dietro agli alberi del Comune c'era sempre. Si prendeva un gelato da Mellini e poi si andava a ballare il liscio o i lenti, dette''mattonelle'', perche i passi non uscivano dal quadrato della piastrella. Ovviamente nella pergola di Gino... io ci ho passato le mie ''febbri estive del sabato sera'' altro che Jonn Travolta... eravamo noi ragazzine e travolgere i maschietti... tutte truccate con i pantaloni a zampa di elefante e le magliette aderenti... che siimmaginava tutto...
Virgilio
26/07/2018Insomma, un po' come la famosa foto "American girl in Italy" scattata a Firenze nel '51 da Ruth Orkin a Ninalee Craig (si parva licet componere magnis). Ovviamente non è farina del mio sacco, ma di Internet...