Carissimo Gigi,
eccomi con questa mia piccola doverosa "recensione" sul tuo splendido lavoro fotografico. Tu non ve vuoi parlare e allora lo farò io. Innanzitutto l'idea, perchè in questi casi l'idea ha importanza determinante. Escogitare una rassegna fotografica itinerante lungo i luoghi dove nel tempo sono state scattate fotografie ad abitanti del paese non è cosa semplice da realizzare. Voto 10.
Potrei definire la Mostra una lunga magnifica sequenza cinematografica costituita da fotogrammi che fissano volti ritratti in primo piano o in campo medio, capaci di raccontare se stessi e contemporaneamente il paese con le vie, gli angoli, i brandelli di muri, i rari interni. Voto 10. Il "film bedoniese" quindi scorre ed è Documento e Narrazione. Diversamente non potrebbe suscitare nei visitatori il brivido del ricordo, del tempo che passa, dei volti che raccontano e ci parlano. Voto 10.
Le cinquanta e più opere, nel loro elegante formato, ricordano i fotogrammi del cinema d'altri tempi: il bianco e nero, certi tagli di luce vivida ingabbiati nel riquadro dello schermo... Come non ricordare a questo punto il bambino di Tornatore in "Nuovo Cinema Paradiso" alle prese con i ritagli di pellicola con i volti dei celebri divi? Voto 10.
Da ultimo mi sento di ribadire il concetto essenziale che fa di questa Rassegna "umilmente nobile" un esempio prezioso di sensibilità generosamente elargita a tutti. Non è un "Evento" poiché oggi dire "Evento" non significa più nulla, purtroppo (vengono definiti "eventi" le cose più sciatte e vergognose), sono bensì “Attimi d'Amore”. Un Atto sì, semplice, bello, autentico, commovente.
Che ti devo dare, caro Gigi, al termine di questa pagellina? Sovvertendo le regole (il che mi piace!) dovrei darti 11 ma ti dò un altro 10. L'1 mancante è un abbraccio riconoscente.