La descrizione fatta dal nostro Esvasante, con un mio modesto apporto, è perfettamente collimante con questo personaggio unico, esilarante ed estremamente spassoso. L'enfasi con cui raccontava delle sue vicissitudini lo faceva apparire come il classico guaglione ridanciano, un po' spaccone ed un pò sconsiderato ma nell'insieme una delle persone più divertenti che abbia conosciuto.
All'inizio degli anni settanta, quando abitavo in piazza Battisti, al primo piano dell'appartamento della Cassa di Risparmio, all'ora della cena si presentò in casa mia con una ragazza calabrese di rara bellezza. Naturalmente senza pre avvertirmi ma mia moglie rimediò una cenetta con i fiocchi. Lui per tutta la serata tenne banco senza permettere a chicchessia di confabulare. Una chiacchierata a senso unico dove Lui era l'unico protagonista. Il vero "pigmalione" che accentrava tutto su di sè.
Negli anni 90 quando lavoravo in Chiavari ebbi il piacere di incontrare sua figlia Maria Grazia che abitava a Lavagna con il marito, il figlio e mamma Emma. La rividi diverse volte ma non mi parlava mai di suo padre. Certamente gli era affezionata ma penso anche che si fosse sentita un pochino trascurata da questo padre egocentrico. Approfitto di questo breve scritto per porgergli i miei più cari saluti.
A bordo di una Fiat Abarth 750 1958-60.
Io l’ho conosciuto che era già un po’ avanti negli anni, lo ricordo bello ma soprattutto affascinante e affabulatore. Mio padre aveva un’adorazione per suo cugino Dino, erano cresciuti insieme.
Quando d'estate venivo dai nonni a Bedonia e mi vedeva col suo indimenticabile vocione mi gridava da lontano un saluto: "Sandro". Era stato partigiano con mio papà ed i miei zii Carlo e Giovannino.
Dino di Michelucci? Perché suo padre appunto chiamato Michelucci era un personaggio stimato e di riguardo perché era lo chef onnipotente della cucina del Circolo Bedoniese, ambiente "status simbol" della borghesia della Pieve. Socio più autorevole era l'onorevole Giuseppe Micheli ministro della Marina Mercantile, fondatore della rivista e del movimento cattolico "La Giovane Montagna”, fratello del notaio di Bedonia: Marco, ma, per quanto riguarda la nostra storia di Michelucci un FORMIDABILE MANGIATORE E BUON GUSTAIO, ma di questo parleremo un'altra volta.
Il caro Dino, quanti ricordi! Un ricordo che spesso è nei miei pensieri, è quando era all'ospedale con mio papà, Nillo di "Pudi' e Mauro, nella stessa camerata era come ci fosse "I diavoli e l'acqua santa", non posso raccontare di più, in fondo era una persona speciale. Era Bedonia ♥️
Oh dimenticavo nella stessa camera c'era pure Vichìn, altro personaggio storico!
Pur essendo venuto per molti anni a Bedonia, non conosco questi veri personaggi. Ciò non toglie che mi piacciono molto queste storie di apparteneza al proprio paese. Scritte molto bene
Personaggio molto spassoso. Suo papà era cuoco e mi diceva mia mamma che le aveva insegnato a fare la trippa, il cacio bavarese e altri piatti bedoniesi.
Grazie Gigi. Grazie a tutti gli amici che lo ricordano. Non è stato tanto presente come papà ma mi ha voluto un gran bene come io ho voluto a lui e l'ho seguito sino alla fine dei suoi giorni. Grazie di cuore
Dino and Emma, campioni di tango a Bedonia
Alle spalle di Dino si alzano un paio di corna canzonatorie e nemmeno tanto anonime, la fronte riporta il suo nome: Carpano Carpani.
Complimenti per l'animato racconto.
Ho rivisto tanti visi cari e familiari.
Grazie Gigi, Michelucci come me lo ricordo. Da bambina mi faceva paura, pero’ mi ricordo di Emma Piombo, la piu’ bella donna di Bedonia, molto affascinante.....
Grazie mi hai riportato a Bedonia nella mia fanciullezza!!!
Mi ricordo che a Chiavari, in piazza Cavour, a mezzanotte girava intorno all'aiuola con la macchina su due ruote... Uno spettacolo gratuito!
Grazie Gigi, mi ha fatto molto piacere leggere aneddoti su mio nonno che non conoscevo e riconoscere nelle tue parole quanto mi raccontavano di lui fin da piccolo. E grazie a tutti coloro che conservano un suo ricordo nel cuore!
Gran personaggio Dino di Michelucci, di cui si favoleggiava per i suoi exploit a Genova. Lo ricordo solo negli ultimi tempi quando scendeva dalla Banca e veniva a chiaccherare (specie con Arturo Curà) vicino alla balaustra di ferro davanti al bar Mellini.
Molto belle le foto in cui ho rivisto anche tanti bedoniesi di quell'epoca. La foto in costume da bagno (o mutande) con Marco Chiappari mi pare sia stata scattata alla famosa Ciusa, perché in lontananza si vede un campanile, forse quello di Isola di Compiano.
C'era un altro Michelucci, detto Giorgi, forse suo zio, che mi pare lavorasse come meccanico per i Carpani.
Peppino Serpagli
Io ne ho un ricordo sfumato dalla differenza di età, avendolo conosciuto come racconta gigi, mentre chiacchierava con Arturo e Stefano Monteverdi (il Barone) nei primi anni 80, però poi negli anni in tanti ci hanno raccontato decine di aneddoti (e cosa non comune, quadravano uno con l'altro, andando a confermare che erano veri... alcuni forse verosimili va) con Dino protagonista assoluto. Ricordo però di averlo visto risalire le scale dell'appartamento sopra la banca popolare seduto sulla seggiola mentre alcuni amici lo portavano su ansimanti, poi gli stessi amici (in particolare il Barone) mi raccontarono che mentre lo portavano su, lui ovviamente fumava, e sorridendo li prendeva in giro dicendo "...fatica???...io niente..." e giù l'ennesima nuvola di fumo di sigaretta.
A proposito, davvero belle le foto.
Stesso charm di un bello e bravo attore che ritrovo oggi in Stefano Accorsi
Fiorello
29/09/2020Sii, me lo aveva presentato Angelo Curà, lo ricordo benissimo... Michelucci