Oh Maria... Cu Signure u te conserva ancama' cusso' ben per tantu tempu...
Anche mia madre si chiamava Maria e da ragazzina era andata anche lei ad imparare a cucire, ma a Bologna da amici (dove ogni tanto mio padre la raggiungeva x un saluto intanto che si faceva sistemare il 'suo sorriso'... e lì un giorno le comprò l'anello di fidanzamento x farla poi sua sposa nel '50: 17 anni lei, 34 lui... e si amarono tutta la vita).
Tuttavia per abiti più impegnativi ci si recava 'au Mure'n' (Mulino) sotto strada dal bivio verso la Lecca, dalla Luisa e sua sorella Teresina. Due splendide e gentili creature: la prima alta, snella e dall'incedere elegante e modi fini, mentre la sorella più piccola di statura, aveva lo sguardo allegro e sbarazzino.
Io andavo spesso da loro che erano anche le cugine di mia zia Maria che abitava nella mia stessa casa. Lei mi portava spesso con se' perché camminavo volentieri nel sentiero in mezzo al bosco a differenza del mio gemello Walter che voleva sempre andare in braccio o 'in cavale'... Andavamo spesso anche all'osteria dopo il ponte Lecca che a quei tempi era gestita da sua sorella Carmelina e Mario e mentre lei aiutava in cucina a preparare tortelli e anolini io mi divertivo col loro figlio Flavio che girava x sostituire i quartini di vino ai giocatori di briscola.
Poi mi mostrava i quadri appesi dove lui era ritratto fiero, pettinato con la sua 'banana' bionda... inamidata con lo zucchero... e in mezzo a gruppi di cacciatori coi piedi sulle file di prede di cinghiali.
Però prima di tornare a casa... salivamo sulla Topolino dismessa parcheggiata vicino al gioco da bocce e idealmente partiamo x un giretto x fantomatiche strade sassose... sconnesse... imitando motore a scoppio e fantasiosi incontri.
Troppo presto veniamo distolti dai richiami di zia Maria che x non farmi sentire la stanchezza della lunga strada verso casa, mi raccontava storie incredibili facendomi trovare tesori nascosti dalla natura incontaminata dove sentivi solo lo scorrere del ruscello, il fruscio del vento tra le fronde e il canto degli uccelli...
Il gruppo di case del Mulino... in riva al Ceno... dove un tempo si andava anche a farsi macinare il grano... fa parte di Scopolo come anche la Lecca, i Gravani e i Pisse'.
Mentre ai tempi nostri il territorio scopolese si ferma alla Lecca prima del ponte. Le due sartine infatti, ogni domenica e feste comandate, bello o brutto tempo, non mancavano mai alla messa e alle prove di canto e ogni volta passavano a salutare mia madre e i miei nonni vicini alla chiesa.
Le ultime volte che le ho viste mi decantavano le doti e la bontà dei 'miei'... Ne gh'era vo'ta chi ne ne ciamessena per fa' ne scada' e suga' i pe' da' ra. Slambrocia e da' ne quarco' de cadu o se gh'era cadu... quarco'de frescu....
Ohime che brava gente! Luisa... Teresina... da un po' siete tutte insieme e sono certa che vi tenete compagnia e parlate sempre di noi e del nostro amato paese.
La lentezza dei questi ricordi è la cosa che più mi affascina. Io credo che gli eventi a quel tempo fossero molto di meno di oggi e quindi il ricordo rimane più netto nella mente. Oggi facciamo tante di quelle cose nello stesso giorno che non abbiamo più l'abitudine di ricordare, di raccontare.
Ogni famiglia ha la sua storia, a volte queste storie hanno un fascino particolare. Bello anche gli intrecci dei cognomi bedoniesi. Proprio in questi giorni sto facendo un po' di pulizia nell'albero genealogico e è stupefacente come i nomi delle moglie e dei mariti dei miei antenati siano sempre gli stessi. Silva, Serpagli, Taburoni, Mariani...
Anche le foto, soprattutto quelle fino agli 40 e 50 sono dei veri e propri capolavori, oggi è un click sullo screen e via...
Claudio Agazzi
Bravo Gigi, un’altra bellissima storia della nostra vita Bedoniese, mi ricordo molto bene della Carla e Guido Sghia, la Franca Capitelli, sorella di mio cognato Angelo, e la signora Federici che era l’unica donna che guidava la macchina.... e io come ragazzina pensavo che un giorno avrei guidato anch’io, e ce lo’ fatta...
Di nuovo grazie con un abbraccio grande.
Caspita, mio padre, bresciano, fu partigiano a Bedonia. Chissà, forse vide la signora Maria. Nel suo memoriale ci ha lasciato molte testimonianze di quel periodo e scrisse di due sarte di Montevacca'.
Complimenti a te Gigi per l'articolo e alla centenaria "signorina" Maria Bernabò, la sarta del Serpaglio. Davanti alla cui casa si passava quando s'andava da bambini a giocare sui "sette" (?) franosi colli che dividono Bedonia da Compiano. Magari anche a prendere un ginepro per fare l'albero di Natale. Che memoria!
"U Gidiu", il viaggio a Parma per comprare la stoffa pregiata per il vestito di nozze di sua nipote Carla, Gianni Moglia (Scarpa), ecc. Quante cose lei sa che noi non sappiamo o che sappiamo vagamente (con censure) per sentito dire.
Comunque tu Gigi sei proprio un "predatore" di foto dimenticate ma sempre molto interessanti.
Peppino Serpagli
La ricordo vagamente, andavo alle prove dell'abito da sposa di Dina, mia cugina la sua prima cliente.
Auguri di buon compleanno.
Grazie Gigi, come sempre fantastico
Tanti tanti Auguri Maria. Il primo abito creato era per la mia nonna materna
Bisogna sempre ascoltare le persone che hanno molto più esperienza di noi. Queste possono fornire a chi è più giovane dei validi consigli, che sarebbero da seguire o quantomeno da ascoltare. Quando abbiamo di fronte persone "ricche" come questa signora c'è la consapevolezza che la "verità" si manifesti come un distillato di vita da cui noi possiamo attingere. Persone come queste ne sanno sicuramente una in più del diavolo e ascoltare le loro storie, senza mai un briciolo di supponenza, rende in qualche modo felici anche noi che ne beneficiamo. Tanti aguri signora Maria.
Che memoria invidiabile!!! Una persona che ha dedicato la sua vita al suo lavoro. Come anche la nipote Carla, erano le sarte di Bedonia. All'epoca tutto si confezionava dalle sarte si acquistava la stoffa: Gennari, Camisa, Cardinali... erano bei tempi x lo meno si scieglieva stoffe colori modelli i consigli della sarta. Oggi siamo di "allevamento" tutto uguale. La Maria mi aveva confezionato l'abito da sposa. Per la stoffa eravamo andate insieme a Parma ad acquistarlargrazie alla sua disponibilitaà e competenza.
La ricordo con piacere e poi x andare da lei al Serpaglio con le amiche facevamo un giro. Basta Gigi con te mi perdo nei ricordi.
Tanti auguri alla signora Maria e complimenti alla corale lirica valtaro per la bella iniziativa!
Ho sempre adorato queste storie che ci fanno far un balzo indietro Nel tempo lasciandoci immaginare per un attimo cosa potesse significare vivere in quell'epoca. Bravo Gigi
Valentina
02/01/2021Tantissimi auguri di buon compleanno alla signora Maria. È sempre emozionante poter ascoltare questi racconti di persone che hanno vissuto in un'altra epoca. Ho avuto il piacere di indossare l’abito da sposa cucito per Franca dalla signora Maria in occasione della sfilata degli abiti da sposa prima edizione. Che meraviglia quell’abito, quei tessuti che adesso non esistono più.