Questa mattina ho fatto una colazione diversa, direi "sensoriale". Non tanto per essere di nuovo al bar dopo due settimane, con il cappuccino in una mano e la focaccia nell'altra, ma per quell'album delle figurine Panini che era accanto al "Corriere", probabilmente un suo allegato. Era un "secolo" che non ne vedevo uno. L'ultimo che presi in mano era, molto probabilmente, per la raccolta 1975/76.
Sfogliarlo è stato più forte di me, non tanto per una questione "sportiva", il calcio non l'ho mai seguito, ma per quel senso di bellissimi ricordi che questo volumetto "magico" è in grado di contenere e sprigionare. In quel momento mi ha fatto così risentire, ancora intatti, i profumi che quella raccolta comportava: quando si apriva il pacchetto si annusava il suo contenuto, un sentore vinilico misto inchiostro, a seguire quello di colla o meglio di "Coccoina" -quella con il pennellino al centro del vasetto- che veniva spalmata sulla "schiena" del calciatore, prima di appiccicarlo definitivamente al foglio. Profumi che non si dimenticano più, un po' come lo stracotto per gli anolini della nonna.
"Celo, celo, manca, celo, manca": era questo il ritornello che si sentiva durante la ricreazione, all’uscita di scuola o al pomeriggio in canonica. Tutti lì, con il mazzetto di "figu" in mano, a trattare e scambiare la figurina mancante o quella rara. Poi c'erano i giochi: "Chi va più lontano, andarci sopra e l'interminabile Cip". Insomma, tutti i mezzi erano buoni pur di evitare l'edicola, lì di soldi ne lasciavamo già fin troppi e le tasche piangevano sempre miseria.
Per quel "pacchetto" in più si faceva veramente di tutto, lo si aspettava con lo stesso desiderio con cui si attendeva il regalo di Santa Lucia. Era anche un compromesso per comportarsi bene, una forma di premio dei genitori per andare a fare la spesa o studiare senza tante discussioni. Nei giorni di malattia possedeva addirittura gli effetti di una "medicina" miracolosa, alla sola vista la febbre calava e il sorriso tornava.
Questa mattina mi sono così chiesto se i ragazzini di oggi potranno mantenere intatti i riti e i giochi di un tempo, illudendomi che la tecnologia non abbia cambiato tutto e non sia stata in grado di cambiare la passione che la raccolta dei "Calciatori" comportava.
P.S.
In allegato il link di un altro racconto, ambientato a Bedonia proprio negli anni '70
Alberto Squeri
07/01/2021Che dire, fino a poco tempo fa sono stato un appassionato e collezionista nonostante l'età avanzata..... ma il fascino delle raccolte degli anni 60/70 era tutta un'altra cosa.
A Genova, per riuscire a fare i "cambi" devi andare nei circoli che si adoperano a questa pratica (tanti adulti e pochi ragazzi) che una volta veniva svolta a scuola e per strada con i bambini che sembravano dei pistoleri con il loro pacco di doppie da scambiare.
Ora il numero delle figurine è immenso ed il costo dei pacchetti non indifferente (ai miei tempi 10 lire!!!) ed i bimbi di oggi sono catturati dalla tecnologia.
Comunque un bel gradito amarcord, grazie GIGI