E' indubbiamente il locale più iconico della Valtaro. Un insieme di sensazioni che vanno dal ricordo piacevole alla malinconia. Vince il ricordo piacevole, oltre al veglione di carnevale ricordo con un sorriso gli interi pomeriggi passati nella sala giochi. Il tempo trascorso sotto la tettoia con gli amici di allora. In quel mio periodo ricordo anche chi non c'è più, Marco Mazzadi, Flavio Pesci, Giancarlo Motta. Quanto tempo passato con loro a far nulla.
Las Vegas non poteva esistere senza la famiglia Berni e l'innata passione per la creazione dei momenti di svago di condivisione che Giacomo Berni porta ancora avanti alla Baita di Borgotaro.
E come non menzionare Giulio. Un unico grande Giulio, presente da sempre per me.
Grazie Las Vegas
Claudio Agazzi
Non ricordo con precisione l'anno, credo metà anni '60, ma Giorgio Gaber era stato ospite una sera a Las Vegas, allora era quasi sconosciuto ma già molto bravo e apprezzato.
Ma che tempi... solo nostalgia musica compagnia I Dinosauri con loro serate fantastiche eravamo una bella compagnia
I miei ricordi relativi a Las Vegas riguardano relativamente poco la sala da ballo (abitavo ad Anzola e c'era "il Mago dei vini") ma soprattutto il bar e la sala giochi negli anni delle scuole medie e superiori... quante ore passate lì dentro in attesa della corriera!
Nelle gelide mattine d'inverno arrivavo da Anzola con la prima corsa ...e che meraviglia trovare il cappuccio già pronto sul bancone perché Giulio sapeva chi eri... cosa prendevi... e a che ora arrivavi già dalle 5 del mattino... e poi nell'attesa ci stava anche una partita a calcetto o con i primi videogiochi... una sigaretta di nascosto... o una pomiciata 😉
Ricordo il prezzo di ingresso primi anni 70
Pomeriggio della domenica 500 Lire.
Grazie Gigi la frequentavo negli anni settanta quando giocavo nel Bedonia calcio col dott. Gandi...... dopo le partite si andava a las Vegas........
Facendo un po' di conti direi che nel 1983/1984 era ancora aperta!! Io ho frequentato questo locale negli ultimi anni della sua apertura quando tu dici che era tornato alla musica tradizionale. Devo ammettere che leggere questo tuo articolo Gigi mi ha creato tanta nostalgia.
Un altro ricordo. Davide mi faceva entrare gratis ma di nascosto dalla Celestina, si guardava attorno e poi con la mano mi indicava l'entrata e mi diceva via via.
Poi Giulio suo nipote al bar c'era giorno e notte. E la Bina che serviva ai tavoli, il giorno dopo quando mi incontrava mi faceva i vari commenti sulla serata.
Ci sono stati gruppi già allora famosi i Rokes o Equipe 84. E Davide mi disse durante le prove "Ve a veide l'en di cadenasi".
Io andavo spessissimo nella giornata al bar da Giulio per farmi dare la moneta che mi serviva per dare il resto quando ero commessa dal Pino il fotografo.
Enrico Giacomo e la bimba che non ricordo il nome erano i nipoti di Davide. Sono tornata indietro di 50 e più anni. Non ridete mi sembra ieri... anche nelle foto tante persone che non ci sono più... ma che si guardano volentieri. Grazie Gigi continua così
Il mio ricordo del Las Vegas erano i veglioncini di carnevale, con le classiche foto sul tavolino, unico momento in cui ci era concesso entrarvi... altrimenti Juke box e videogiochi, e le serata sulla veranda per il gelato con la scuola di sport Barilla e Devoti Carlo !
P.S.
A proposito di chi saliva dalla Liguria , ricordo il racconto di mio papà sul fatto che molti di questi ragazzi per tornare a casa prendessero a prestito ( all' insaputa dei proprietari ovviamente) alcune auto... fu così che da casa mia sparì la 500 per poi essere ritrovata a Chiavari abbandonata una settimana dopo.
Ho iniziato a fumare al Las Vegas… quanti pomeriggi! E quante monete in quel jukebox
In quel bar ho conosciuto il mio primo grande amore. Giulio era un grande (vive ancora?), la Celestina ci sapeva fare, Gianfranco aveva la moglie sempre incinta, Davide era un bullo.
Ai primi tempi si ballava solo con la musica dei jubox, poi arrivò Bruno Battoglia con i Dinosauri (Angelo e Arturo Cura’), Luciano Jacopi cantante, un romano che suonava la tromba, il batterista di Varese Ligure.
Erano gli anni più belli che la nostra valle abbia mai avuto, non c’era violenza, villeggianti da tutto il nord Italia, emigranti che venivano a fare le ferie a casa, ma soprattutto i giovani si stavano liberando dal giogo della chiesa (preti).
Grazie Frank, grazie per il bel racconto, molto reale.
Ti confermo che Giulio è l'unico vivente e conduce una bellissima vita in un agriturismo della zona.
L’ultima volta l’ho visto 15 anni fa a Cà del Duca con Annamaria Torre che conosco fin da quando era bambino. L’ho fatto commuovere, gli ho chiesto di cantarmi una canzone "Mi vedeu Zena tutta illuminà…." che la domenica sera dopo aver chiuso il bar lui veniva a cantare da Franchi e lui me l’ha cantata e ci siamo commossi insieme.
Se ti capita di vederlo, per cortesia, me lo saluti. Grazie Gigi per risvegliare i bei tempi della gioventù, anche se sono 56 anni che son partito dall’Italia il mio cuore è sempre lì, i ricordi si fanno sempre più forti ma sopra tutto mi mancano gli amici che non ci son più.
Se chiudo gli occhi... Vedo una fila di donne sedute fuori dalla locanda... tutte attorniate di sporte... qualcuno col gelato fantastico che li si vendeva. Tutte ad aspettare la propria corriera... ed era un viaggio... Tra una curva e uno strombazzamento... che quando si arrivava a destinazione... lo stomaco era in subbuglio e il gelato pure.... Las Vegas l'ho frequentato una volta sola e già da sposata... ma gli esercenti... quell'ambiente che era 'allora' all'avanguardia... sogno di ogni giovane... Rimarrà vivo nel ricordo di tutti che sperano anche di rivederlo splendere come un tempo...
Che ricordi Las Vegas! Avrò avuto giusto 12 anni quando ci ho messo piede.
Ero sempre insieme alla mia amica Franca Squeri, l’amica prediletta dell’adolescenza, d’estate ed eravamo spensierate com’è possibile esserlo solo a quell’età.
Ci eravamo appena affacciate alla vita e ho ancora ben presente quella atmosfera fumosa, malsana ma nel contempo imperscrutabile con i ritmi di Heroes, dell’impareggiabile, del sublime David Bowie nella testa. Questa era Las Vegas e si ballava volentieri. Mi ricordo come fossero quasi un po' imbarazzanti i lenti di quegli anni, forse perché eravamo tutti davvero molto piccoli... E come era facile fare l’autostop per andare al Centesimo! Era un passaggio sicuro e, noi ragazze non si aveva nessuna paura. Davvero altri tempi, oggi impensabile!
Leggendo il tuo articolo, Gigi, e i vari commenti mi ha fatto sorridere e divertire pensare a Fausto Moglia che faceva il dj, conoscendo il personaggio chissà che simpatia da ragazzo! E immagino Ermanno Cavalli molto ben calibrato e concentrato nella scelta dei dischi…
È stato un piacere sentire dalla Signora Maria Pina che sia stato ospite "un tipo", un grande come Giorgio Gaber, che poi io ho avuto la fortuna di vedere diverse volte a Milano.
Di Las Vegas parlavo appunto qualche mese fa con una, allora ragazza, che era un po`un idolo per me perché di un paio d’anni più grande: Claudia Giovannini. La trovavo carina e con un certo stile. Incredibile, l’ho conosciuta dopo tanti decenni in una delle nostre mostre a Bedonia questo autunno.
Parlandone sembrava fosse passato un secolo per come il mondo è radicalmente mutato. Pare davvero un’altra vita!
MARY
31/01/2022Gli anni più belli e indimenticabili della mia vita, dall'autostop al moroso di Bedonia, a quei 18 anni che non torneranno più