Gratifica far conoscere ad altri luoghi cari e poco conosciuti, è una forma di rispetto verso chi ci ha vissuto e lavorato un tempo, verso chi ci abita tutt’ora; un modo semplice per far rivivere questi posti attraverso la memoria, quando il destino ha voluto portarci più a valle!
Scopolo, frazione del Comune di Bedonia è un piccolo paese di montagna situato in Alta Val Ceno o meglio nella Val Lecca, a 800 mt. sul l.m., dista 12 Km da Bedonia e 15 Km da Bardi.
Dalla sua ottimale posizione geografica deriva anche il suo nome “Picco roccioso” da cui si può mirare lontano e nella parte alta del paese, tra Case Violoni e i Pilati, i panorami non mancano, si può vedere ad occhio nudo il Castello di Bardi ed alcune sue frazioni: Grezzo, Pione, S.Giustina, e verso Bedonia, il Monte Pelpi ed il Penna danno il ben arrivato a tutti, facendosi incontro. Il Pelpi è facilmente raggiungibile a piedi attraverso sentieri e strade aperte dai boscaioli, mentre per raggiungere il Penna bisogna percorrere in auto la Val Lecca e poi proseguire per Ponteceno.
Per chi vuole venir a vedere questo paesino simile ad un presepe, i punti d’interesse non mancano. L’attuale Chiesa parrocchiale, con pianta a croce latina è una costruzione imponente e ben conservata del 1888, con all’interno 6 cappelle laterali, il presbiterio con coro ligneo, tra le numerose statue, interessante quella di San Terenziano; la cripta, perfettamente agibile, viene utilizzata durante l’inverno, per ovviare ai problemi di riscaldamento, visto che in quel periodo i fedeli fequentanti sono veramente pochi. Da ricordare, nella prima cappella a sinistra, la tomba del cardinale Opilio Rossi, morto nel 2004.
Nonostante in questi ultimi decenni si sia assistito qui, come nelle frazioni limitrofe, allo spopolamento della montagna, le poche persone rimaste a Scopolo, sono unite, attive e concordi per mantenere vivo il paese e le sue tradizioni.
Il punto di ritrovo e di aggregazione era ed è la chiesa, il sagrato, ove ci si ritrova sia d’inverno sia d’estate.
Durante i periodi di vacanze il paese si ripopola, i bambini animano di nuovo il sagrato, mamme e nonne organizzano giochi e cene in compagnia, con semplicità e buon gusto. Purtroppo non è più aperta ne' l’osteria ne' la bottega d’alimentari… la vecchia locanda di Pambianchi rimane un bel ricordo: i suoi ottimi salumi e vini erano apprezzati e conosciuti ovunque persino nel “piacentino”!
Uscendo dal paese e salendo verso gli altri abitati che prendono il nome di “Case Galli”, “Case Franchi”, “Case Zucconi” ecc.. ogni angolo e sentiero merita di esser visto, come del resto i resti del Castello di Scopolo: pochi sanno che a Scopolo, nella parte alta tra Case Manoli ed i Violoni, ai “Tadè” (dal nome del conte Taddei), sorgeva un antico Castello di cui si hanno notizie documentarie puntuali nel 1140 e nel 1216 (cfr Capacchi, Castelli). Ora si possono vedere solo le basi di alcuni muri perimetrali delle case dei feudatari, ma ciò che balza all’occhio è la posizione in cui il castello era stato eretto, la vista che ancora una volta esalta l’alta posizione di Scopolo, da cui lo sguardo domina su Bardi, sulla sottostante Val Lecca e sul versante di Pione, che porta al passo delle Pianazze.
Sembrerò emotivamente interessata nell’invitarvi a Scopolo, ma la bellezza di questo paese di montagna, vi ripagherà del viaggio, lasciandovi liberi di giudicare mentre riposerete nel bel giardino della natura.
Gisa
09/07/2024I parenti delle mie amiche erano di lì. Mi hanno parlato con tale coinvolgimento di Scopolo... che mi sa che ci verrò. Foto molto esaustive.