Durante il servizio militare, chi poteva permetterselo, andava spesso a cena fuori. Sentii parlare bene di un ristorante in Treppo Carnico ed inizia a frequentarlo. Distava quasi 3 km. dalla caserma di Paluzza ma erano quasi tutti pianeggianti. Già sapete che era gestito da due vedove ed una di quella aveva due figlie. La citata Luisa Ballarin di anni 16 ed una sorella minore di due/tre anni che si chiamava Silvia.
Si creò subito un ottimo rapporto personale con la madre delle ragazze che, appena libera, veniva al tavolo a conversare con me. Nacque subito una grande amicizia che coinvolse anche la figlia Luisa Ballarin. L'Esvasante (Gigi per chi non lo sapesse) termina la presentazione chiedendomi quanto fosse bella la Luisa.
Ebbene era una ragazza splendida sotto ogni aspetto. Sia fisico che caratteriale. Inoltre era molto intelligente e si esprimeva con linguaggio colto e con una affabilità molto singolare. D'altronde il suo passatempo preferito era quello di scrivere poesie di cui era molto gelosa. Non osai neppure chiederle di farmele leggere.
Ma una sera, grande sorpresa, mi diede un foglio scritto a macchina con una poesia a me dedicata (vedi allegato di Gigi). Mi commossi e la riposi in un posto recondito per conservarla al meglio. I rapporti con questa ragazza rimasero molto teneri ma anche solo amichevoli. Non dico fraterno ma quasi. Qualche tenerezza, qualche bacio sulle guance ma tenendo a freno gli impulsi sessuali che a quella età abbondavano.
Ero troppo amico di tutta la famiglia e ci tenevo moltissimo. a questo legame. Se avessi oltrepassato certi confini, forse, avrei perso tutto. La rividi diverse volte dopo il servizio militare ma l'elevata distanza che ci divideva fece diradare sempre più le mie frequentazioni. Nulla vale di più di una "vera amicizia" perchè io, nonostante i sessant'anni trascorsi, la sto ancora portando nel cuore.
Vuoi vedere che un giorno vedremo il nostro Remo a "C'è posta x te"'?
Che da uomo affascinante. Colto e accattivante... Sicuramente ha lasciato il segno!!!! Sarebbe il lieto fine di una storia bella e pulita dei bei vent'anni!
Pure io a Genova ho conosciuto un giovane militare di Mestre, nel 71... non ci siamo più lasciati...
E tu Remo... e tutti... attenti a quel Gigi che ascolta tutto... e prima o poi scrive!
Il signor Remo non ha specificato se oltre la tanica di benzina tenesse con se' anche la lattina dell'olio motore e la riserva di acqua per il radiatore e per il suo bollente spirito ? Quel numero di chilometri senza soste poteva mettere a repentaglio anche un motore inflessibile, cosiddetto mulo, come la FIAT 500 montava ma senza stupirmi troppo del tratto andato sempre a buon fine.
Cara Dolores, ti ringrazio per tutti gli elogi che hai profuso nei miei confronti. Non li meritavo ma so che tu hai un cuore che esprime solo sincerità ed affetto.
Hai ragione quando esprimi prudenza nell'interloquire con il gran maestro Gigi perchè annota, nella sua immensa memoria, qualsiasi cosa gli venga raccontata.
Ce l'ho messa tutta per dissuaderlo dai suoi proponimenti di pubblicare questi episodi della mia vita giovanile perchè ritenevo che non potessere interessare ad alcuno ma Lui fu così pressante che dovetti soccombere. D'altronde capisco che trovare nuovi argomenti tutte le settimane sia una impresa assai ardua.
L'unico rimpianto che ho è quello di non aver saputo mantenere vivo nel tempo questo rapporto amichevole. Ho fatto molte ricerche sul web sul nome di questa ragazza che ora avrebbe circa settantacinque anni ma, a prescindere che il cognome Ballarin sia molto diffuso, non sono riuscito a trovare nulla. Purtroppo la vita è fatta anche di distrazione ed errori.
Un abbraccio ed un caro saluto a tutta la tua famiglia.
Certo che leggere i nomi di paesi a me cari sia x il servizio militare svolto in Carnia, Paluzza, Paularo, sia xche ora abito in Friuli è bello sapere che altri Bedoniesi abbiano svoltoil servizio di leva. Capisco il sig. Remo anche se non lo conosco di avere avuto la bellezza di quelle valli e i loro abitanti e di essersi meravigliato se una donna abbia chiesto un bianco è normale x loro adesso come allora, ho fatto servizio negli alpini 50 anni fa. Un saluto dal Friuli. Mandi.
Caro amico Bedonieseinfriuli, avevo già sentito parlare di te ma non ricordo dove. Probabilmente avevi fatto qualche intervento su Esvaso. Io ero in un Battaglione Trasmissioni in Paluzza. Poi feci tre mesi come "aggregato" nel Battaglione Alpini di Tolmezzo come marconista. Infine gli ultimi mesi a Bassano del Grappa (bellissima cittadina) perchè il mio battaglione da Paluzza era stato trasferito li.
Pensa che qui, anche ora, non si vede donna al mattino a farsi un bianchetto. In Carnia invece non avevano alcuna sudditanza nei confronti dei maschietti. Erano "libere" in senso lato e non avevano delle mamme-padrone che gli imponevano delle restrizioni come da noi. Parliamo dell'inizio degli anni sessanta ma là il femminismo era già praticato con naturalezza e senza sbandieramenti sciocchi.
Mandi (è il ciao friulano).
Caro Remo... Rispondo solo ora x forza maggiore che sai... e mi dispiace di non poterti aiutare a ritrovare la bella Luisa... che non hai più scordato... Sono i sognatori come noi che conservano i ricordi xche rimangano verdi per sempre.
Che tu possa trovare sotto l'albero di Natale tutto quello che di più bello desideri... per te e tutta la tua bella famiglia... compresa Isotta. Ti abbraccio
Remo Ponzini
24/11/2021Ma guarda un pò questo Esvasante che mi combina. Nei ripetuti incontri del sabato mattina, ciacolando in lungo ed in largo, gli parlai, diversi anni fa, del mio servizio militare. A distanza di anni mi disse che voleva parlarne su Esvaso. Io manco più mi ricordavo della conversazione ma Lui non volle sentire parlare di dinieghi e mi costrinse alla resa. Gli diedi pure qualche dettaglio aggiuntivo.
Prima di addentrarmi devo fare alcune precisazioni sul rapporto civili/militari di quei tempi. Feci i prima 40 giorni di CAR a Pistoia ed i rapporti non esistevano, Anzi, quando si usciva in libera uscita, le donne se vedevano militari sullo stesso lato del marciapiedi tagliavano la strada ed andavano su quello opposto. In Carnia (zona a nord del Friuli) invece mi trovai in un altro mondo. Non c'era alcun pregiudizio e le conversazioni erano ricorrenti e piacevoli.
Le donne erano in netta maggioranza per il semplice motivo che tanti uomini andavano. come stagionali, a lavorare nella vicinissima Austria. Una cosa che mi stupì moltissimo fu il comportamento delle donne al bar. Usufruivo di un permesso permanente che mi permetteva di uscire, per motivi di servizio, quando volevo. Non mi facevo mancare un cappuccino con torta di mele per iniziare bene la giornata ed un giorno disse ad una ragazza cosa gradiva prendere. Mi disse un " tocai". Io non capii ma il barista aveva già messo sul bancone un bicchiere che riempì di vino. Impensabile che accada nei nostri paesi; soprattutto a quei tempi.
(Fine prima parte- nella seconda parlerò della Luisa Ballarin) Non mi piacciono i post troppo lunghi.