Dopo la positiva prima esperienza dello scorso anno, torna in questa estate valtarese -dal 28 luglio all'11 agosto- la manifestazione "Arte Kunst Val Taro", che si propone di promuove ed incentivare il territorio dell’Alta Val Taro e Val Ceno da un punto di vista turistico e culturale, utilizzando l’arte contemporanea (compresa quella con le nuove tecnologie) come principale vettore. L'idea è quella di far rivivere per alcuni giorni le botteghe vuote nei vari paesi ospitandovi l'attività di vari artisti affermati, e riempiendole così di esperienza, creatività, domande sull’arte e la cultura.
L'iniziativa, che è stata ideata da Bianca Maria Rizzi e Matthias Ritter, galleristi già attivi a Milano ed ora trasferitisi a Bedonia (di cui la Rizzi è originaria), da quest'anno viene organizzata dal sodalizio da loro fondato, l'Associazione artistico-culturale "Serpaglio Lichtenberg".
Fondamentale, in questa edizione, è il contributo della Fondazione Cariparma, ed inoltre vi è la collaborazione dei Comuni di Bedonia, Tornolo e Bardi, nonché di rilevanti realtà locali come il "Centro Studi Valceno". E non bisogna dimenticare il supporto dato anche stavolta da ristoratori e albergatori nell'accoglienza degli artisti. Come si noterà, quest'anno la manifestazione si è ampliata alla valle sorella del Taro, la val Ceno, dove in ottobre si terrà la mostra finale delle opere prodotte: per questo la denominazione è stata cambiata in "Arte Kunst Val Taro plus".
Gli artisti invitati all'edizione 2022 sono nove, attivi perlopiù nella pittura e nel disegno, senza però escludere altre forme artistiche, in primis la scultura. Di essi, sei lavoreranno avvicendandosi nelle botteghe adibite a Bedonia, e sono: Marco Minotti (Meda, già presente nel 2021), Giovanni Buzzi (Alessandria), Andrea Gallo (Firenze), Fabio Iemmi (Reggio Emilia), Deborah Pellegrino (La Spezia), Tina Sgrò (Milano/Reggio Calabria). I restanti tre, ossia Angelo Barile (Torino), Dea Belusco (Torino) e Lele Gastini (Alessandria), opereranno a Tornolo e Tarsogno. Durante la permanenza, ogni artista creerà o completerà una o più opere, e sarà a disposizione dei visitatori per almeno 4 ore al giorno (10-12, 16-18).
Le botteghe saranno contrassegnate da una grande scritta del festival, che le renda ben riconoscibili. Questo interscambio tra i vari artisti, e degli artisti con il pubblico, è certamente la caratteristica più importante e stimolante di questa manifestazione. A differenza dello scorso anno, si tratta di artisti tutti italiani, anche se molto vari come stile e produzione: si va dal realista, al visionario, all'astratto.
La dimensione internazionale viene però recuperata nelle due mostre collaterali: una della fotografa israeliana, ma residente in Canada, Dina Goldstein, già molto apprezzata nella mostra allestita a Borgotaro la scorsa primavera, che descrive una "casa delle bambole"; l'altra del fotografo tedesco Kai Schäfer, centrata sui dischi in vinile e la relativa musica. Completano poi la qualificata offerta culturale e ricreativa: sei concerti di vari generi musicali, due conferenze su argomenti tematici legati all’arte e tre corsi/workshop tenuti da artisti (vedere il programma allegato).
In definitiva, la scommessa di questo festival artistico è nell'essere, attraverso la cultura e la presenza di un turismo qualificato, stimolo di unione e arricchimento sociale, gettando le basi per una valida offerta e vita culturale non solo estiva ma diffusa nell'anno, e foriera di una potenziale crescita economica della zona.