Le ragazze e i ragazzi del Centro Riabilitativo Arcobaleno sono riusciti a stupirci anche quest’anno con uno dei simboli del Natale. Hanno infatti realizzato dei bellissimi soldatini “Schiaccianoci”, preparati abilmente dagli ospiti che frequentano la struttura. Tutto è nato attorno ad un semplice rotolo di cartone dello Scottex -poi abbellito con disegni, ritagli di stoffa, ciuffi di cotone, passamaneria e pigne- ma con un risultato sorprendente… senza contare che poi risultano anche uno differente dall’altro. Bravi tutti, inclusi educatrici, educatori e amici del Centro, per le belle idee che mettono sempre in campo, non solo in questa occasione, ma durante tutto il periodo dell’anno.
Lo “Schiaccianoci” ha un nobile significato e la scelta di realizzarlo, sono certo, racchiude intrinsecamente un messaggio rivolto a noi tutti. Una delle diverse leggende narra che, in un piccolo paese tedesco, vivesse un ricco signore, ma scarno di buoni propositi: viveva infatti da solo, era un vero spilorcio e con il cuore di pietra, ed anche per questi motivi non aveva amici. Anche il giorno di Natale era solito trascorrerlo in solitudine schiacciando e mangiando le noci cadute dai suoi alberi.
Con il trascorrere del tempo faceva sempre più fatica a spaccare le noci, così fu costretto a chiedere aiuto agli abitanti del borgo: serviva urgentemente un marchingegno per aprire più facilmente i gusci. Con sua grande sorpresa furono in molti ad accogliere l’invito, in particolare uno scultore del legno che si presentò con un burattino abbigliato da soldato, ma con delle mascelle così robuste da comprimere le noci con assoluta semplicità.
Da quel giorno il suo cuore di pietra si spezzò, diventando una persona generosa, comprensiva e meno egoista, tanto da donare parte dei suoi averi a chi ne aveva più bisogno. Fu così che il pupazzo “Schiaccianoci” divenne uno dei simboli del Natale, perciò sinonimo di gentilezza, virtù e amore verso il prossimo.
E così, dopo questa auspicabile premessa: auguri a tutti!