In questi giorni di neve, di pace e silenzio, di camino acceso, è stato il momento giusto per aprirlo e osservare con la dovuta attenzione il regalo natalizio della mia amica Antonella. Che non è un libro come tutti gli altri lo capisci al volo, appena lo hai tra le mani. La copertina è oleosa e profumata, odora di cera lacca, richiama sotto ogni aspetto la pelle dell'elefante, tema dominante di ciò che seguirà all'interno.
Prima di aprirlo ho dovuto liberarlo da un legaccio, credo che anche questo particolare voglia richiamare alla memoria quegli ornamenti posti proprio sul viso degli elefanti. Poi, sfogliandolo, hai la conferma di avere davanti il più grande progetto artistico e umano che il mondo della fotografia ricordi, quello ideato dal fotografo canadese Gregory Colbert.
Questo suo ultimo lavoro s'intitola 'Ashes and Snow' (Ceneri e Neve). Visioni oniriche straordinarie ottenute solo per mezzo della luce naturale, evitando il fotoritocco e ritraendo solo animali non ammaestrati. Superate le sensazioni tattili arrivano quelle sensoriali. Le fotografie di enormi pachidermi, accanto a gracili ragazzi, si raccontano nonostante si avverta intorno ai soggetti solo silenzio e la riconciliazione con il mondo. Un'armonia equilibrata tra esseri viventi, oggi senza dubbi contrapposta.
Il primo particolare che mi saltato all'occhio è che ogni persona fotografata ha gli occhi chiusi, come se immaginasse di ricercare una gioia mancata, il secondo l'assoluta spontaneità degli animali. Ho un unico dispiacere, non aver visitato l'esposizione di qualche anno fa a Venezia, mentre la prossima sarà allestita in Brasile, non è proprio dietro l'angolo ma anche noi, come quei ragazzi, possiamo chiudere gli occhi.