Sono ormai dieci anni che una volta a settimana vado a Bardi e in ogni occasione ho una visione differente, mutevole secondo il lato in cui si guarda, della sua fortezza medievale.
Se provieni dal Santa Donna fai la strada insieme a lei, sembra sempre ad un tiro di schioppo; da Bedonia hai invece la tentazione di spiare attraverso le bifore per scrutare cosa accade al suo interno; da Varsi è piccola all’orizzonte, diventa grande a mano a mano che ti avvicini; scendendo invece da Grezzo l’ammiri in tutta la sua bellezza, la vedi laggiù, con a fianco lo smilzo campanile di San Francesco, adagiata sulla rupe di diaspro rosso, propensa ad essere avvolta da un raggio di sole, schiaffeggiata dalla pioggia, ridipinta da una nevicata imprevista o sospesa nella nebbia. Tante visioni rubate allo stesso sogno.
Stefano Bruschi
15/12/2009Gigi,
complimenti!
Conosco Bardi dal (lontano ?) 1956 e devo dire che sei stato uno dei pochi ad ever saputo cogliere tale aspetto peculiare della Fortezza di Bardi.
Caratteristica che fa di questo Castello affascinante,splendido e meraviglioso un esempio oserei dure unico nel suo genere.
Stefano
ps: la vista che ho sempre preferito è quella che si ha dal ponte della Baracca, provenendo dal Passo del Santa Donna ...