
Per immaginare la Toscana sarebbe sufficiente chiudere gli occhi: cipressi, vigneti, ulivi, girasoli, castelli e casali, però ho preferito non fantasticare e andare a visitare alcuni di quei luoghi.
La bellezza di questa regione è ormai indubbia, anzi, è stata una percezione persino eccessiva, quasi irreale, non c’è collina, strada o casolare che non sia estrapolato da una cartolina o da un film. Per non parlare poi del vino, specchio dell’anima toscana, perfetto sotto ogni aspetto, sia in bocca che al naso, per arrivare fino all’etichetta, solitamente associato a un nomignolo che ne rievoca l’indubbia paternità.
Saranno anche scenari che trasmettono impegno, riguardo e passione, oltre ad una sana tranquillità, ma alla fine della fiera sentivo quasi il bisogno di un po’ di disordine, di trasgredire a qualche regola, tanto per non sentirmi in un altro mondo pur essendo a un paio d’ore da casa… Invece no, i cipressi alti e schietti vanno “in duplice filar”, indicando la via padronale che arriva al casale o alla chiesetta; le dolci colline custodiscono, ancora per poco, i grappoli di Canaiolo, Sangiovese e Vernaccia; i girasoli, ormai dalla triste sembianza, attendono di essere colti; anche i borghi medievali, dai quali si ergono torri o campanili che perpetuano secoli di storia, sono rimasti praticamente immutati, tra questi San Gimignano, Volterra, Colle Val d’Elsa, Monteriggioni.
E in un simile scenario potevo forse sottrarmi dallo scattare qualche foto?
Arturo Curà
19/09/2011Carissimo Gigi, ho appena visionato il tuo materiale fotografico come sempre puntuale, attentissimo, divertito e ironico. E infatti l'abilità di un fotografo, a parer mio, non è solo quella pura e semplice del "ritratto", ma quella di saper filtrare la realtà attraverso il suo occhio che diventa "racconto" personale. In poche parole questa strepitosa Toscana "vista e percorsa da Gigi" è un bell'esempio di contaminazione artistica dove alle Torri miracolose e agli scorci ardimentosi si mescolano allegramente le insegne da vecchia osteria e la pacata quotidianità di un tempo vissuto in perfetta armonia.
Davanti a questa tua "rassegna" mi ha assalito lo sconcerto sapendo che in un Paese mirabolante ( tutta o quasi tutta l'Italia è mirabolante ) una Ministra dello sfascio culturale ha emanato un recente decreto scolastico che annulla o annullerebbe lo studio della Storia dell'Arte! Il che sarebbe come a dire che l'Arte, cioè l'Italia, è cosa inutile.....
Quindi le Torri, le chiese, i campanili, i palazzi, le piazze, le stradine, i campi coltivati, le sculture, i dipinti, le poesie, i romanzi, il teatro, la musica, il cinema etc. non devono essere insegnate ai nostri ragazzi. E di seguito: quando un altro Grande Ministro dell'Economia ha detto con la sua arrogante sicumera che "con la cultura non si mangia" credo che ci sarebbero gli estremi per una impiccagione in piazza. Perchè se un Paese che sulle proprie bellezze dovrebbe camparci lautamente è indotto a dimenticarsene, significa che è perduto.
Voglio sperare che almeno la Scuola disobbedisca alla signora Gelmini e mandi a quel paese quel genio incomprensibile di Tremonti.
Caro Gigi, coraggio. Continua imperterrito a produrre questi tuoi viaggi perchè sono importanti "lezioni" culturali e umanitarie dentro la brodaglia che sta annegando questo Paese. Criminosamente.