Sembrerebbe inevitabile! La cosa che più stupisce è che la proposta debba arrivare da un citttadino piuttosto che dalle istituzioni stesse. I motivi li conosciamo tutti e per gli stessi resto dubbioso che il nostro paese arriverà mai ad avere un governo che lavori per i suoi quasi 61 milioni di cittadini piuttosto che per l'interesse di chi al potere cerca di sfruttare il sistema a proprio vantaggio (vedi indennità, vitalizi, rimborsi).
Lo spetttacolo al quale stiamo assistendo è quello di un paese portato alla malora, di una nave lasciata a naufragare in un mare di fango.
Lo so, non dico nulla di nuovo, in questo progetto invece voglio essere speranzioso che almeno nel nostro piccolo riusciamo a migliorare la nostra realtà montana attraverso la collaborazione e alla capacità di convivere, senza le solite prese di posizione, senza divisioni. Non abbiamo scelta. Credo più in questi comuni "riuniti" che nelle province e le sue sigle da barzelletta.
Ce la faremo? riusceremo anche noi a dare esempio, grazie a quella di un'altra realtà? Vediamo se anche stavolta ci verranno tagliato le gambe o se finalmente ci troveremo in democrazia.
Ottima anche l'idea dell'intervento dei singoli.
Good Job!
La visione storica del passato è importante, per sapere da dove veniamo, ma non possiamo davvero pensare che quando ci vestiamo di vestiti cinesi, telefoniamo con telefoni coreani, guidiamo auto tedesche, francesi e giapponesi, un confine di duecentocinquanta anni fa sia una discriminante fondamentale delle scelte di oggi, specie quando quel confine ha ballato tra crinali e fondivalle per millenni, fino a (per fortuna) scomparire.
Le scelte di oggi sono quelle date dal territorio e non dalle inflessioni del dialetto, sono quelle di come gestire l'acqua che beviamo, i rifiuti che produciamo, il terreno su cui costruire (o non costruire, se ce ne sono a sufficienza) le case in cui dobbiamo abitare senza che ci franino sotto i piedi o vengano portate a valle dalla prossima inevitabile alluvione, l'avere o meno un ospedale, le scuole, i servizi fondamentali senza doverci spostate in pianura per ogni cosa.
Ben venga l'unione dei cinque comuni, sarebbe un aprire gli occhi sul fatto che la crisi è già finita, e che semplicemente il mondo è cambiato ed è molto meno "grasso" di prima.
L'opinione del signor Rizzi Bianchi è un'opinione storica che nulla ha che fare con i problemi dell'oggi. E' una semplice opinione che, come tale, è opinabile.
Dire che l'Unione dei Comuni (come da nuova legge regionale) darà tutto ciò che dovrà dare è una bugia, è la Fusione l'unica strada economicamente sostenibile.
Alla faccia della campagna di disinformazione del popolo del no!
Signor Cavalli Le rispondo volentieri perchè sul tema di unione e di sviluppo sostenibile io vorrei davvero che la fusione potesse rappresentare un nuovo start-up dove confrontarsi, individuare obiettivi, percorsi naturalistici ed immaginare un futuro diverso in termini di paesaggio, lavoro, consumi, trasporti, relazioni, assistenza sociale e tutto quello che vedo drammaticamente crollare sotto i nostri piedi.
Su questo però da tempo verifico una sostanziale insensibilità tra quello che le amministrazioni affermano e le risposte sul territorio in termini di sensibilità.
Io opero nel settore agricolo e in queste zona d'apennino ormai la zootecnia è praticamente scomparsa, sopravvive un po' di produzione di latte legato al Parmiggiano-Reggiano, Fungo IGP, culture ad ortaggio e frutta tradizionale, ecc.. tutte iniziative che si potrebbero meglio sostenere progettando un grande Parco all'interno del nuovo grande comune. Questo sì sarebbe un passo da giganti.
Segnalo un'indagine sull'Unione dei Comuni fatta dall'Anci (Ass Nazionale Comuni Italiana), dove sono indicati numeri e statistiche riguardanti Unioni da Nord a Sud. Per evitarvi la lettura di 28 pagine consiglio di leggere le ultime pagine, dove sono raggruppate le statistiche in modo riepilogativo. I dati si riferiscono al 2005/2007 e segnalo che alcune Unioni che allora facevano parte dell'indagine, oggi stanno CHIUDENDO! I dati riportati portano comunque a considerazioni molto negative, dove il così tanto risparmio dettato dal costo della politica viene bruciato da aumenti dei costi per l'erogazione dei servizi del 28%..... Alla fine del sondaggio si evince che in generale la percentuale degli insoddisfatti è aumentata dopo l'Unione.
Ecco il link in questione da copiare ed incollare sulla barra degli indirizzi:
http://www.unioni.anci.it/Contenuti/Allegati/unioni_comuni.pdf
hai visto gigi, lo so c'avete ancora la sbornia di renzi, un po' di succo di Bindi con un cucchiaio di Veltroni e poi passa :-)
http://www.youtube.com/watch?v=2t356vAq0sA .
Bisogna trovare una soluzione ottimale per poter raggiungere il risultato finale !!!!
UN SOLO COMUNE!!!!!
I politici devono fare un passo indietro!!! e guardare esclusivamente ai benefici che si avranno!!
Oggi ho imparato che bisogna distinguere fra Unione e Fusione di comuni.
La Regione promuove, pare già da un paio d'anni, l'Unione dei comuni montani che manterrebbe i comuni ma unificherebbe diversi, parecchi, servizi ai comuni: uffici del personale, uffici tecnici, ragionerie, etc.
Parlano dell'unione dei comuni montani (15!) per non rimanere annullati dalle unioni già in atto nei comuni di pianura. Dicevano che persino Modena farà unione con i comuni della sua periferia. Perciò se da noi si parlava di guadagnare potere facendo massa critica, bisognerà ragionare su questi aspetti dell'unione.
Appena ne capirò di più ve lo dirò.
Oppure se qualcuno ha già le cose ben chiare...
Ciao a Tutti.
la mia personale idea di una valle unita è molto più vicina alle parola di Camila, fino ad oggi non è mai stato possibile collaborare in modo effettivo e produttivo tra Comuni.
Forse obbligare i politici con un'Unione dei Comuni, sia per risparmiare dove possibile sia per crescere meglio tutti insieme. per me sono ad esempio il Palafungo e la eventuale Piscinae Coperta. Perchè non aver fatto un Palafungo lì dove si trova ma più Polivalente e Grande usurfruendo di soldi derevati da tutti i comuni della Val Taro, e perchè pensare di fare una Piscina Coperta Nuova a Borgotaro e pensare di Coprire quella di Bedonia, due idee per me non studiate bene, primo pensiero è veramente sostenibile una piscina coperta in valle? E se si perche non farne una e Bene!
Per quelli del fronte del NO o del SI inviterei a prendere licenza di dare consigli o idee solo se abitanti in valle 12 mesi all'anno(non Solo d'Estate o a Natale), perche dare consigli o dire che si è poco lucidi nel pensare di fare cambiamenti quando si stà in altri luoghi con altri fastidi a cui dare soluzione non mi sembra molto coerente.
Io sono per il CAPIRE se L'Unione o la Fusione sono cose vantaggiose per noi Abitanti della Val il resto non conta, Capiamo e poi se ne siamo convinte agiamo.
Ciao a Tutti (certo è che senza la voglia di cambiare di GG saremmo sempre a ripetere le
stesse cose)
Caro Gigi, ecco il rinvio per un'immagine: con antica saggezza popolare, spiega cosa sarebbe la cosiddetta "unione" meglio di tante argomentazioni, che forse sono troppo elaborate per certuni :)
http://www.artemarche.net/stampe/product.asp?pid=323
Volevo anche ringraziarti per la liberalità di pubblicare il mio corposo intervento "anti" come primo di questa tornata, mentre in realtà io l'avevo scritto per quella precedente...
Non vorrei però che questa collocazione del mio pezzo abbia un po' gelato i cuori: la discussione infatti, rispetto alle tornate precedenti, mi pare registri un calo di partecipazione e di tono ideale...
Prima di lasciare questa assopente "piazza virtuale", riservandomi di tornarci quando la vedessi in fiamme, vorrei però sapere qualcosina, da te che sei il coordinatore:
1- per poter esprimere qui le proprie idee sulla questione, è più necessario abitare "in valle" 365 giorni all'anno o invece saper scrivere in italiano, in particolare saper indicare il proprio cognome?
2- bisogna anche dichiarare di voler passare, in ognuno dei 365 giorni, alcune ore nella Favolosa Piscina Coperta, che diventerà, a quanto sembra, il nuovo simbolo di Valpiscina Unita? o ci si potrà alternare con il Nuovo Palafungo (per quest'ultimo, la localizzazione ottimale sarebbe Sugremaro, visto che è sorta tutta quanta come un fungo)?
3- perché tra le splendide opportunità non si considera anche la Fusione Fredda, che porterebbe a qualcosa di veramente nuovo nonché mai sperimentato nel campo della Genetica Bio-Istituzionale?
Sì, è riso amaro: che ne dici di farne la monocoltura della valle, "poi"?
Io, invece, vorrei sapere dove sarà tutto questo risparmio, se qualcuno riesce a spiegarmelo, grazie.
Michele Carmine Antonio Intenza.
Scusi gli errori ma scrivo di fretta, ma tengo molto alla mia valle e voglio capire come dice PK cos'è meglio per noi. Non per chi è al sole!!! Quì fa fredde tutto l'anno.
Va bene.
Anche oggi ho imparato una cosa: non perderò più tempo a leggere i post del signor Rizzi Bianchi.
@ Camila Parada Raineri
Allora lei ha le idee chiare, potrebbe rispondermi sul dove e sul come salterà fuori tutta sta convenienza :-)
Cara Camila,
Ero partito con l'intento di complimentarmi con te per il post # 9 ma poi mi hai scritto una frase qui sopra che non mi è piaciuta: "Anche oggi ho imparato una cosa: non perderò più tempo a leggere i post del signor Rizzi".
Pure io non condivido tutto quello che ha scritto ma ritengo che sia indispensabile sentire il pareri di tutti. Ovviamento poi le decisioni finali verranno prese a maggioranza. Il signor Rizzi è un grande studioso del nostro passato storico ed io mi inchino quando lo leggo. Non lo "difendo" perchè è un amico come lo sei tu per me. Anzi non ho mai occasione di incontrarlo e questo mi duole.
Personalmente mi sono già espresso a favore molte volte. L'unica mia incertezza riguarda se fare una unica aggregazione o due ma anche su questo ci sarà da discutere.
Permettetemi di compiacermi con tutti coloro che sono intervenuti sinora. Pareri divergenti ma tutti epressi con grande attenzione e grande senso di partecipazione. Tu compresa o cara Camila a cui voglio bene.
Si, Remo, tutti i pareri sono importanti. Sono d'accordo, li leggo volentieri. Ma un post scritto solo per burlarsi degli altri commenti non mi interessa leggerlo.
Tornando al nostro, e anche a PK:
non ho per niente le idee chiare! pensavo fosse chiaro ;)
Infatti sto cercando di chiarirle ascoltando tutte le opinioni e tutte le idee. Tendenzialmente sono favorevole agli accorpamenti ma non so quale. Mi par di capire che siamo in tanti in questa situazione: unione? fusione? chi con chi? perché? Cosa cambia?
Avrei voluto non intervenire più, almeno a distanza ravvicinata, perché mi pareva di aver già detto tutto quanto per me essenziale, sia nel serio che nel faceto, registri verso i quali occorrono da una parte buon senso, dall'altra spirito d'ironia...
Mi corre però l'obbligo di ringraziare il Sig. Ponzini per le generose parole che ha voluto spendere per me, ma soprattutto perché ha mostrato di voler dare importanza al passato: non volerlo considerare, infatti, è come lanciare un boomerang.
Se posso aggiungere, il mio impegno è stato (e sarebbe ancora, crisi permettendo...) non solo di studiarlo come qualcosa di importante ma chiuso, bensì di perpetuarne gli aspetti migliori. Un monumento, una usanza, una istituzione, una parlata, ecc. che provengono ad una località dal suo passato hanno, secondo me, un'enorme importanza non solo a un livello culturale teorico, ma proprio per la qualità della vita locale, per una sana e ben improntata socialità.
Per questo motivo, ho ben presto abbinato agli studi l'attività di un comitato, il "Veterrima Plebs", nato proprio per la rivalorizzazione storica di Bedonia: qui, con il sostegno prezioso di amici bedoniesissimi come lo stesso Gigi Cavalli, Alberto Chiappari -grande assente in questo dibattito- Claudio Agazzi, Lucio Serpagli ed altri (mi si permetta di ricordare la cara e insostituibile figura dello scomparso Zeffiro Squeri) ho ed abbiamo operato concretamente e in maniera del tutto indipendente per la salvaguardia di aspetti così essenziali per Bedonia.
Ma non voglio dilungarmi fuori argomento (anche se, poi, gli argomenti si riguardano a vicenda ed è un cerchio si chiude). Signor Remo, con il Suo nome conoscevo il Sig. Serpagli, una vera quercia, con il Suo cognome il fine Sig. Ponziano, e, a tutt'oggi, svariate persone tutte gradevoli, tra cui Suo fratello Felice, che ha esercitato il mestiere più tradizionale di Bedonia, l'ormai rarissimo "scarpè": sarà dunque per me un piacere conoscerLa alla prima occasione che si presenterà. Viva sempre la Pieve ed i Pievaschi!
Caro Michele.
In parte hai ragione, credo però che se leggerai l'ultimo commento di Piero non potrai che essere d'accordo che c'è gente che se pur non vive 365 giorni all'anno in valle AMA questo posto molto di più di alcuni che invece lo fanno.
Cordialmente
Claudio Agazzi
Caro Piero,
Hai fatto riferimento a Remo Serpagli (padre di Iva e Daniela) persona notissima in loco e mancato qualche anno fa ma con questa persona non ho legami di sangue. Mentre invece con Ponziano Ponzini (padre di Gigi e Pier Carlo il poeta) sono imparentato. Lo ricordo volentieri per la sua innata gentilezza e per la fine educazone che lo distingueva. Il Felice Ponzini era invece mio nonno (1860-1953) che, con il suo nome giocoso, marchiò tutta la discendenza. Io stesso vengo infatti chiamato: Remu du Felice. Ma non voglio abusare ulteriormente della ospitalità di Gigi. Avremo modo di ritrovarci, magari al CIF (vicono a casa tua), quando porteremo a spasso i cani. Ciao.
Prima dell'incontro di stasera, volevo fare una piccola considerazione. Mi pare che a molti si sfuggito il fatto che se non ci riorganizziamo noi, sarà la Regione/Stato a farlo. Credo sarebbe più dignitoso anticipare l'inevitabile, costruendo un percorso condiviso che punti ad un obiettivo ben definito.
@ Cacchioli
? regione/stato a far che ?
ma per favore.
@Signorini mi pare ti sia sfuggito qualche passaggio. No problem, attendiamo e vediamo chi ha ragione.
prego.
citami i riferimenti normativi o sapiente col robone
:-)
NON CI RESTA CHE PIANGERE!
Tanto rumore per nulla.
Eravamo quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo...
"Qualche" squarcio nel buio...
Calma piatta.
Cronaca di una morte annunciata "ma sembra che non importi nulla a nessuno".
Don Chisciotte "non cela farà mai".
Una valanga di chiacchiere fermata da qualche fiocco di neve. :-(
Saluti max
Complimenti a Gigi per avere organizzato la cosa.
Complimenti al sindaco di Monteveglio per quello che ha fatto e per come ce lo ha raccontato (vedere entusiasmo e comunicatività in un rappresentante delle istituzioni fa in ogni caso piacere).
Mentre la neve cadeva su tutta la valle, colpevolmente inconsapevole delle profonde barriere territoriali e delle spiccate differenze culturali che separano i cinque comuni, abbiamo visto una difesa arroccata dei campanili, l'esaltazione del periodo comunale come il migliore che abbia visto la nostra penisola (quando la guerra vera, con lutti e carestie, la ci si faceva tra comunità distanti pochi chilometri), abbiamo visto la paura dei cittadini di Bedonia che il loro prossimo sindaco possa essere di Borgotaro invece che di Albareto o Tarsogno, abbiamo visto l'incapacità di capire il perché la Regione e lo stato vogliano premiare chi si mette insieme invece di chi vuole arroccarsi nel suo particolare, abbiamo visto una gran voglia di aspettare che passi a nuttata piuttosto che mettersi a correre per fare anche noi la nostra parte.
Credevo che fossimo sulla soglia del baratro, invece stiamo già precipitando. Non abbiamo più niente a cui appigliarci, speriamo solo che qualcuno ci butti una corda. A noi scegliere se aggrapparci o impiccarci.
"Tanto rumore per nulla."
E' stato un primo passo fatto dalle Istituzioni verso i propri cittadini, un dibattito aperto fatto sotto gli occhi delle persone comuni. Un principio di trasparenza non mi sembra affatto NULLA.
"Eravamo quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo..."
Eravamo più di quattro e, visto il clima direi che è andata oltre ogni aspettativa, effettivamente un assente c'è stato, e sarebbe quell'Entità non ben identificata cui hanno fatto tutti riferimento, quella longa mano che sembra imporre la propria volontà e disporre a proprio uso e consumo.
"Qualche" squarcio nel buio..."
Direi che alcune "sincere bombe" hanno creato più di qualche squarcio...
"Calma piatta."
Basta leggere tra le righe e si capisce che tanto calma e tanto piatta non la è.
"Cronaca di una morte annunciata "ma sembra che non importi nulla a nessuno"."
Qualcuno c'era :-)
"Don Chisciotte "non cela farà mai".
Il suo problema era il nemico immaginario, qua sarebbe sufficiente dare un nome ed un cognome a questa "Entità Superiore" che ha un disegno già scritto, e sembra che quel disegno non coincida con la volontà popolare, e nemmeno con quella della maggioranza dei Sindaci Presenti.
"Una valanga di chiacchiere fermata da qualche fiocco di neve. :-("
Prima di diventare valanga la neve era qualche fiocco.
Per farla breve il messaggio che è emerso ieri sera è stato:
A) 4 comuni contrari alla unione/fusione dei 5 comuni.
B) 4 comuni forse disposti a valutare l'unione tra 4 comuni.
C) Se la fusione viene proposta dai Comuni allora i soldi (in più), per eventuali progetti, Regione e Stato, sostengono di poterli tirare fuori. In caso contrario Regione e Stato chiuderanno i rubinetti.
D) Qualcuno ha messo in dubbio la possibilità che questi soldi sgorghino dal nulla, sostenendo che nessuno è in grado di impegnarsi a mantenere l'impegno per un periodo così lungo.
E) La cosa più preoccupante, emersa poi, è che in qualsiasi caso, qualsiasi cosa si faccia, un disegno preordinato sia già stato predisposto e che, qualsiasi iniziativa volta a scardinarne i principi fondamentali sarebbe osteggiata in ogni modo. Tale disegno prevederebbe un' unica soluzione che ammetta (consenta ed avalli) una formazione di aggregazione che replichi l'attuale conformazione della Comunità Montana (Unione solo di 15 Comuni).
F) La Regione spinge perchè ci si muova e forse alla luce del punto E sta fornendo un'indicazione chiara... O vi muovete a fare un unione a 5 oppure arriverà "qualcuno" che vi obbligherà a farla a 15... con un territorio non più omogeneo e con necessità e potenzialità completamente diverse.
Detto questo sono grato ad ogni Politico Presente perchè finalmente sono scesi tra la gente, ed hanno fatto un confronto pubblico che per sua natura li ha messi in condizione di scoprire un pò le carte.
I cittadini hanno il diritto di sapere e credo che con questa apertura i nostri amministratori non possano che guadagnarsi la stima dei cittadini.
Vero, la strada non è tracciata e di chiacchiere ne sono state fatte tante, però il messaggio che hanno dato è importante.
Saluti anche a te Max, speriamo che ci sia ancora un'altra opportunità aperta ai cittadini in cui potremo vedere le Istituzioni che ci rappresentano discutere davanti a noi, delle sorti nostre e dei nostri figli..
Fausto
E invece la neve non ha fermato nulla! Anzi!!
Ancora grazie a Gigi che ha orgnizzato questo incontro. Per quanto mi riguarda me lo ricorderò per parecchio tempo, sono partita da Milano (e sono ritornata a casa appena finito: ora di arrivo le 4 di mattina) ma ne è valsa la pena. Grazie a tutti i presenti!
Grazie al sindaco di Monteveglio per aver preparato una presentazione del percorso che ha portato alla creazione del comune di Valsamoggia così condensato ma concreto e semplice e grazie per essere venuto a spiegarcelo in una serata innevata.
Lei è uno di quei sindaci a cui vanno non solo i complimenti ma anche la nostra più grande gratitudine: grazie per averci spiegato la differenza tra unione dei comuni e fusione e grazie per averci spiegato perché non cambia l'identità storica dei singoli e come l'avete mantenuta integra anche dopo la fusione. Inoltre il vostro impegno anche nel coinvolgere la popolazione deve essere di esempio.
Ringrazio il SIg. Gabriele Ferrari, consigliere regionale per la franchezza ma non è facile sentirsi dire "occhio che i soldi son finiti" e che "se non lo fanno gli amministratori la decisione verrà presa dall'alto".
L'unione (o la convenzione tra comuni) ho capito che non può muovere grandi cose perché al tavolo delle decisioni alla fine ognuno porterà acqua solo al suo mulino e così quando sono opere particolari ma strategiche ne basta uno contrario per immobilizzare gli altri.
Per me è un danno per tutti noi se la faccenda si chiude con l'annessione di tutti sotto Borgotaro. Troppo miope e legata a interessi meramente politici quanto fatto in questi anni dall'amministrazione di Borgotaro e dalla provincia.
Due soli esempi: TRASPORTI: dove sono quando si tratta di aiutare i trasporti pubblici a migliorare il servizio? Siamo in una zona da terzo mondo:una stazione come Borgotaro i cui utenti (che vanno a lavorare tutte le mattine) non sono sicuri se il treno passa o no, nessuna comunicazione, in balia di loro stessi: vergogna, come pensate si possa sviluppare una zona se rimane isolata?
E le frazioni montane? Nulla! Un trasporto che dovrebbe essere garantito tutti i giorni dell'anno, la domenica non arriva nulla, come se di domenica le frazioni non esistessero.
SCUOLA: a chi si deve l'apertura dell'enogastronomico a Bedonia? (Un motivo di sviluppo per la nostra zona). Non alla Provincia e non a Borgotaro
Capisco le paure dei comuni più piccoli e decentrati rispetto al Borgo e dei suoi abitanti: i sindaci di questi comuni sanno bene quanta fatica e quanta lotta per tenere i servizi attivi e tenere aperte le scuole ecco perché sono restii alla fusione.
Provincia e Borgotaro dovrebbero essere i fautori di uno sviluppo fino alle zone più distanti e disagiate semplicemente perché se la politica non fosse miope converrebbe anche a loro avere una strada che funziona fino alla frazione più alta perché passa prima da valle.
Un peccato che non ci fosse Compiano, brutto segno, non mi piace criticare senza poter avere la persona davanti, ma l'assenza a un tavolo di discussione è grave: se uno non è d'accordo (come altri hanno fatto) poteva venire ed esporre i suoi dubbi o reticenze, così anche tutti noi capiamo.
Non si imputi l'assenza al maltempo o ai troppi impegni (in questo caso poteva esserci almeno una comunicazione e se non poteva venire il sindaco avrebbe potuto mandare una persona in rappresentanza).
Quel che è certo per me, che avevo una mia idea ma che dopo l'incontro è diventata più chiara, è che ci vuole la fusione: un solo Comune (lo dico ai sindaci dei 4 comuni più piccoli, pensateci: insieme avete gli stessi abitanti di Borgotaro, dovete obbligare il Borgo a fare un solo comune ma con sede unica decentrata, Borgotaro deve cedere a chi in questi anni è stato più vigile ai problemi della montagna, a voi).
Anche il corpo umano ha i suoi organi vitali nel tronco ma le decisioni sono prese da un punto decentrato: dall'alto per arrivare anche alle zone periferiche (per noi potremmo dire dalla montagna per arrivare a tutti).
Guardando a chi il tavolo non l'ha disdegnato e si è offerto portando il suo pensiero il mio pensiero in estrema sintesi è: Carlo Berni ha fatto molto per Albareto prima e ora per Bedonia, se fosse lui il sindaco unico e Bedonia sede centrale del comune unico a me andrebbe bene.
Lorella, mi sembra un modo strano di augurarsi la fusione dei comuni: "e Bedonia sede centrale del comune unico a me andrebbe bene". Forse ad un Albaretese andrebbe bene solo se la sede centrale del comune fosse ad Albareto, o ad un Tornolese se fosse a Tornolo.
Quello che ci è stato fatto vedere dal Sindaco di Monteveglio mi sembra molto più ovvio: ogni municipio resta "sportello del cittadino", a cui ogni residente del comune unico può rivolgersi indifferentemente, per cui io di Albareto potrei andare a Borgotaro a fare la carta d'indennità, o mia mamma di San Rocco potrebbe andare, se ne avesse voglia, a fare la Dia per una recinzione in municipio a Tornolo.
E Giunta e Consiglio, aggiungo io, potrebbero riunirsi a rotazione in ognuno dei municipi.
Ma le tue parole mi sembrano una doccia di realtà su questo progetto: se persino chi è a favore è così permeato di campanile, quale chance ci può essere per una idea che per farsi largo dovrà convincere migliaia di persone educate da secoli a invidiare e sminuire i vicini?
Non era mia intenzione sminuire i vicini come abitanti stavo pensando alle amministrazioni ...
Mi rendo conto leggendo il tuo commento che non ha senso quello che ho scritto se non per il fatto che la paura di un agglomerato a valle possa essere deleterio per chi vive più su. Il mio campanilismo è tutto li. Poi è vero non ho scritto che rimangono gli sportelli in ogni comune con in più la possibilità di fare ogni richiesta in uno qualsiasi dei comuni del gruppo. Il pensiero che il consiglio comunale potesse spostarsi di volta in volta nemmeno mi era venuto in mente. Sicuramente la mia idea non era perfetta ...
Prima cosa!! UN GRAZIE A CLAUDIO AGAZZI!!
Seconda..... I COSIDDETTI politici (i nostri Sindaci) confermano che tengono SOLO alla loro poltrona, al loro orticello, tralasciando di aderire a delle proposte altamente vantaggiose per la NOSTRA VALLE!!!!
G. MINOLI
Piero Rizzi Bianchi
03/12/2012Il giorno dei commenti sull’esito di una scelta finta e drammatizzata ad arte, e di cui non m’importa nulla, mi sembra il più indicato per occuparsi invece di un qualcosa che potrebbe diventare importante, anche se (ahimé) in senso negativo.
Il progetto una valle/un comune, secondo me privo di valide ragioni, mi era sembrato privo anche di reali possibilità, ed ecco invece che proprio l’esempio della Valsamoggia ci deve far aprire gli occhi. In questo spicchio di collina bolognese, la sorte di 5 Comuni che totalizzano circa 30mila abitanti sarebbe stata indicata da 5731 elettori: i votanti che hanno fatto prevalere il “sì” all’unione sono poco più di 1/6 della popolazione, ed esattamente 1/4 (25,08%) dei 22.854 aventi diritto al voto! inoltre, questa risibile “maggioranza” è solo un dato di facciata, poiché in 2 Comuni su 5 ha prevalso anche nei voti espressi il “no”! Si può, questa, definire una vittoria della democrazia, da citare trionfalmente a modello per la Valtaro? A me sembra piuttosto una camicia di forza imposta a quei cittadini da “matti” (sia detto senza offesa) in vena di “razionalizzare” passando sopra a tutto: il mondo alla rovescia, insomma...
Basta ragionare un istante per capire che l’efficienza di un apparato amministrativo NON dipende dalla grandezza del Comune, ma dalla convergenza di due fattori entrambi delicatissimi: una congrua quantità di risorse lasciate a disposizione da uno Stato efficiente e lungimirante; un impegno delle persone preposte che sia costante, competente e rivolto unicamente al bene pubblico. Va da sé che si tratti di perlopiù di miraggi, nell’Italietta di oggi... Ma QUESTE sarebbero le vere condizioni, necessarie e sufficienti perché la vita delle collettività locali possa fiorire! In QUESTA direzione dovrebbe andare a parare un vero e sano spirito di riforma e miglioramento! Ad essere rivoltate come un calzino, non dovrebbero essere le nostre sacrosante istituzioni locali, ma questo Paese dannatissimo e perverso!
Nulla di quanto sopra, nulla di essenziale viene portato dall'ampliamento di un Comune, ma invece possibili maggiori difficoltà organizzative, e una minore possibilità di controllo da parte del cittadino!
Ma veniamo al punto che più mi sta a cuore sia per le mie convinzioni sia come oriundo bedoniese per il quale il paese degli avi è stato sempre al primo posto. Davvero pensiamo che togliendo ai paesi l’autonomia e l’identità questi possano risollevarsi? Ma perché un sano e simpatico spirito di competizione dovrebbe poi essere un ostacolo e non invece uno sprone a far meglio?
Tutta la storia e la cultura locale grida l’esistenza, in Valtaro, di almeno due realtà assolutamente distinte, identificate dalle antiche entità storiche dello Stato Landi (nella sua Contea di Compiano/Baronia di Bedonia) e del Principato o Repubblica di Valditaro, e confermate dal confine dialettale tra valtarese-padano e valtarese-ligure, tra loro lontani molto di più dei 15 km che dividono i due centri principali. Voler artificiosamente unire queste due realtà vorrebbe dire fare oltraggio ad entrambe: sono sicuro che gli stessi più illuminati Borgotaresi concorderanno su questo punto.
Quindi, se proprio si vuole giocare ad unire i Comuni come fossero mattoncini di Lego -esperimento che secondo me si rivelerebbe comunque inutile- che almeno non sia rovinoso, e che riproponga (in modo organico e non pasticciato) la suddivisione da sempre esistente tra Borgo Valditaro e Albareto da una parte e Bedonia, Compiano e Tornolo dall’altra, come hanno giustamente visto il buon amico Claudio Agazzi ed altri.
Credo di avere abbastanza chiarito, caro il mio Gigi, perché, quando la “macchina pro-unione” dovesse veramente partire, io metterò di certo le mie povere forze nella barricata opposta.