Per una buona causa
Alcuni giorni sono davvero micidiali. Non bastano le sfacchinate scolastiche e i pomeriggi passati con la testa china sui libri. A volte dobbiamo anche trovare il tempo di fare le cosiddette opere buone.
'Buon Signore' ci ingaggia una volta l'anno per distribuire i sacchetti vuoti per poi raccoglierli una volta pieni di carta. Solitamente accade durante le vacanze di Pasqua e nel giorno, in quel preciso giorno dell'anno, in cui immancabilmente si scatena sulla Terra il diluvio universale. E c'è pure chi vede in questa burrascosa giornata un segno della provvidenza:
- Bene. con tutta questa carta bagnata anche quest'anno raggiungeremo un bel peso! -
Ma pioggia o sole che sia, alle due si parte con il pullmino della parrocchia, un vero e proprio ferro vecchio.
- Se lo vedesse la Caritas lo macinerebbe insieme ai sacchi di riviste che ci stanno dentro.. -
Il Curato ovviamente è alla guida, due 'volontari' stanno all'interno e altri due lo seguono a piedi caricando i sacchi depositati davanti alle case. Alcune famiglie attendono il nostro passaggio semplicemente perchè veniamo scambiati per degli 'sbaratta cantine'. E hai voglia a dirgli che raccogliamo solo carta.. C'è chi ci ingaggia per portare su dalla cantina una vecchia stufa a cherosene, chi per un frigorifero da far scendere dal terzo piano e chi invece ha capito perfettamente il nostro scopo, ma a tal punto da accumulare così tanti sacchi di carta, ma talmente alti, che siamo costretti a chiedere aiuto a Mauro Malleo 'il conducente' il quale non manca di commentare:
- Ma dove l'avranno trovato il tempo di leggere tutte queste riviste? -
Dopo la prima ora di raccolta il pulmino deve essere svuotato. Sul tragitto in direzione del garage saliamo a bordo anche noi e ci sdraiamo in quel mare di carta facendo la prima selezione 'sotto banco' a tutte quelle riviste che ad un primo colpo d'occhio ci sembrano interessanti.
Ancora un paio di giri e la raccolta sarà terminata. Il garage è talmente pieno che la catasta raggiunge quasi il soffitto. Ora ci sarà solo da aspettare che Ferri venga a caricarsela, accompagnarlo a pesarla da Giuvachein e far salire sul camion i soliti tre o quattro clandestini per 'dar man forte' all'ago della bilancia.
E' ormai sera. Per il Curato è giunto il momento di congedarci con la sua bella ricompensa spirituale:
- Bravi ragazzi. con la vendita di questa carta daremo da mangiare a tanti bambini africani che muoiono di fame. -
Ma per noi la vera paga della faticosa giornata doveva ancora essere riscossa. Tra quella montagna di carta straccia si devono ora cercare libri, giornaletti e riviste da portarci a casa non appena le persiane della canonica si saranno chiuse.
Malauguratamente il bottino è sempre magro: la maggior parte sono vecchi quotidiani, fotoromanzi, settimanali di cronaca e d'uncinetto che non interessano più nessuno. così dopo un paio d'ore di minuziose ricerche ( qualche borsa di fumetti, libri gialli e Topolino ) siamo riusciti a riempirla.
Solo che il tempo di leggerli non c'è, non ce lo possiamo permettere, un'altra opera buona deve essere portata a termine. La raccolta della carta stagnola. Certamente meno faticosa dal punto di vista fisico, ma sai che 'due scatole' dover sempre mettere da parte l'incarto di ciunghe, caramelle, cioccolatini e chiedere ad amici e parenti se 'per favore' ti conservano la carta interna dei pacchetti di sigarette?
E così, dopo mesi di pazienti accantonamenti, per quella discreta scorta di piccole cartine è giunto il momento della consegna. Manca solo il passaggio più barboso, quello da veri Certosini: separare lo strato argenteo da quello bianco di carta mentre sulla tecnica da adottare subentrano delle vere ed intense discussioni:
- Io la inumidisco con una spugnetta e poi viene via che è una bellezza. -
- No sbagli, è meglio farlo a secco, basta sfregarla un pò e si stacca subito. -
- Ma no! Fatela bollire. ci mette un secondo. -
- Con la candela si deve fare. Passatecela sotto. Ci rimarrà solo la stagnola! -
Ottenuta la quantità minima, soddisfatti e orgogliosi, la consegniamo in canonica, anche se lì scopriamo che alcune ragazze ne avevano già accumulato più di un etto.
A noi per farne 30 grammi sono occorsi sei mesi!
E il dubbio subito ci assale:
- O fumano come turche o mangiano più cioccolato degli svizzeri! -
Purtroppo l'obiettivo finale di 'Buon Signore', raggiungere i dieci chili di stagnola pulita, era ancora molto lontano. Un pò allarmato ci implora di fare d'ora in poi una raccolta più assidua:
- Ragazzi. il tempo stringe. se continuiamo di questo passo non ce la faremo mai a comprare ai ciechi il cane lupo per l'accompagnamento. Ma ricordate: questo non deve avvenire a discapito della raccolta di scontrini fiscali, perchè anche i ragazzi paraplegici stanno aspettando la loro carrozzella! -