Madre Salvatrice

Come ogni anno le vecchie facciate delle case sono momentaneamente rivestite con coperte di raso e copriletti di picchè scelti tra i pezzi più raffinati del corredo da sposi.
Sono appesi con orgoglio ai davanzali delle finestre in segno di saluto e devozione. Perciò le vie del paese si abbelliscono al passaggio della Vergine, le contrade si trasformano in veri campi di fiori coloratissimi e gli incroci non sono più controllati da un freddo 'STOP', ma da un caloroso 'W MARIA', scritto con petali di Rosa e contornato da un tappeto di Margherite, Peonie e Palle di neve.
- Mira il tuo popolo o bella Signora
che pien di giubilo oggi ti onora... -
Sostenuta dalle donne più anziane, la canzone è intonata per tutto il percorso e sembra rimanere sospesa tra quelle vie anche a processione terminata.
L'epilogo avverrà nell'ultimo giorno del mese, nella corte di Giovita. Una grande M fatta di luci illuminerà l'oscurità e i numerosissimi vasi di fiori contribuiranno a profumare il rosario recitato nella piazzetta.

Infatti quando si dice 'Tra un po' inizia il mese Maggio', non si pensa alle belle serate di primavera inoltrata quando si può respirare il profumo della fioritura, ma al mese dedicato devotamente alla Madonna.
Tra tutte le scuse più o meno credibili questa è di sicuro la più efficace:
- Questa sera arrivo un po' più tardi perchè vado al mese di Maggio. -
Una volta ottenuta la ritirata alle undici (passato questo mese ritorna automaticamente alle dieci), si fila fuori di volata con il boccone ancora in bocca, destinazione chiesa di San Marco oppure oratorio del CIF. A scelta.
La strada sarà lunga e tortuosa a giudicare dal tempo impiegato per arrivarci. Se prendiamo la strada di San Marco siamo dirottati come calamite verso il campo di ciliegie di Eligio, se prendiamo la direzione opposta, il Serpaglio, si è distratti da un altro invitante campo, il piazzale della scuola, sicuramente meno pericoloso del primo, ma altrettanto deviante per la nostra 'Santa' destinazione iniziale.
Avendo optato per il secondo tragitto, una caccia al tesoro in corso e quei due palleggi trasformati in partite da tre tempi l'una, ci hanno fatto vedere, ormai a rosario terminato, l'Arciprete ritornarsene in canonica accompagnato dai due chierichetti in alta uniforme.
Molliamo tutto e a debita distanza li seguiamo.
Tutti con quell'aria di aver appena recitato una corona di Ave e un paio di Pater e Gloria, il gruppetto arriverà in paese dove ognuno prenderà la sua strada. La nostra è subito dietro l'angolo.
La piazzetta è già affollatissima.
- Ma non dovevano essere tutti al rosario? -
Palla patta, nascondino e 'strega comanda color' ci faranno passare gli ultimi preziosi minuti prima di tornarcene svogliatamente a casa.
E' già un quarto d'ora che il campanile ha battuto le undici, gli ultimi passi si trasformano in corsa olimpionica.
- Finirà anche il mese di Maggio! -
Questa è la lieve strigliata, anche se motivata dalla giusta causa del ritardo.
Stanchi morti c'infiliamo sotto le coperte. Ora abbiamo tutto il tempo per ringraziare (in santa pace) la Madonna e il suo caloroso miracolo che ogni anno ci concede.