
Considerare di votare questo, quello o quell’altro, non serve più a nulla. Non lo dico per populismo, ormai ne ho la certezza.
Da quello che vedo e sento in giro temo proprio di essere rientrato tra quei milioni di italiani che ne hanno le palle piene. Inutile il giro di parole, il concetto è e rimane questo.
Ogni giorno si scopre un nuovo scandalo, ruberie che vanno dal carrello della spesa a milioni di Euro, ma che dico milioni, miliardi… tutto alla facciaccia nostra, senza neanche un “mea culpa” uscito dalla bocca di questi corrotti, impostori, ingordi e ladri. Sì perché la colpa è sempre di qualcun altro, del sistema e mai personale.
Nel frattempo in TV e sui giornali continuano imperterriti i proclami, fioccano come neve d’inverno, da destra, sinistra e centro, tutti a mostrarsi puliti, diversi, essenziali. Più che politici in cerca di credibilità mi sembrano tanti aspiranti al club del Mago Otelma.
Non voglio essere vostro complice. Non vi credo più.
Chiunque voi siate!
Basta, il tempo è scaduto.
E allora cosa faccio, non vado a votare? No, non mi sembra la soluzione adatta per risolvere i problemi, anzi la peggiorerebbe facendo il loro gioco. Allora dove vado a sbattere la testa?
A Renzi sappiamo bene che fine gli han fatto fare; Oscar Giannino di “Fare” se l’è fatta addosso all’ultimo minuto per troppa leggerezza; quindi non rimane che pensare al voto di protesta, ovvero al Movimento 5 Stelle.
Credo proprio che questo sia l’unico criterio rimasto per sconfiggere, anzi per decimare questa classe dirigente ormai allo sbando, lontana dai problemi effettivi della gente e dell'Italia, tanto da far giungere al loro posto una squadra di rompicoglioni.
Più passano i giorni e più mi guardo intorno, più ascolto i proclami e più mi convinco che una svolta sia necessaria, qualunque essa sia, purché drastica. Guardate come hanno ridotto un paese con le potenzialità dell'Italia.
Tra qualche giorno metterò finalmente sta benedetta croce sulla scheda elettorale, consapevole che per qualcuno, spero per molti, rappresenterà effettivamente una “croce”.
Sì, credo sia questo il più grande dispetto che posso fare a questa classe politica!
Una scelta dettata dall'esigenza, non dalla ragione e tanto meno dal cuore.