Pesce d'Aprile

Ore otto calma piatta, dopo pochi minuti, il finimondo. Il giallo della rivoluzione nel paese è andato in onda questa notte. Suspence? Poca, visto che le cose date per scomparse sono riapparse in luoghi poco lontani, anche se non del tutto appropriati...

Cinema Orfeo, il grande cartellone, quello posto tra la Baderna e Bona, raffigurante 'Quel gran pezzo dell'Ubalda tutta nuda e tutta calda' con tutto di fuori, è comparso stranamente a fianco della profumeria del piissimo Giovita il sacrestano occupando per intero la vetrinetta con dentro i profumi.
Il primo a fare fuoco e fiamme è stato Nillo di Podì:
- Ma come, i miei cartelloni se li è presi Megàn (soprannome del suddetto )...? Trovate chi è stato e riportate il manifesto al suo posto! -
Poi, sbollita la rabbia improvvisa, si accorge, guardandosi intorno, che anche altre persone si trovano in 'panni' non loro. Infatti, i tavolini dal bar Mellini sono misteriosamente comparsi al posto di quelli di Las Vegas, le sedie di Las Vegas al posto di quelle del bar Biasotti, le fioriere del bar Biasotti scambiate con quelle del bar Botti, mentre sulla vetrina di Camisa spicca un bel cartello: 'PER FAVORE CAMBIATE I PANNI ANCHE A ME - FIRMATO IL MANICHINO'.
Gli scontri diplomatici che si sono innescati, specialmente tra i baristi rivali fino al midollo, durante il recupero dei propri beni, sono stati delle commedie dell'arte... Sorrisi a denti stretti per l'imbarazzo creatosi, illazioni delle più disparate sui presunti colpevoli e infine la taglia da fissare in caso di notizie utili.
Una cosa è certa, la gente è piegata in due dalle risate, specialmente il pescivendolo "Pesciò", che dalla piazza di Falampo non si è perso un attimo di tutto quell'ambaradàn di gente imprecante e indaffaratissima che va su e giù per il paese trasportando sedie e tavolini e vasi di fiori.
Occhio di Lince, meglio conosciuto come Digos ma anche come 'L'Orecchiocchio' viste le sue notevoli capacità indagatorie, di buona lena inizia le prime indagini. Il suo orecchio destro è già a tiro di quel gruppetto di masnadieri sghignazzanti seduti sulla ringhiera davanti al Mellini, mentre l'occhio sinistro, è 'infilato' tra alcuni bellimbusti al tavolo del bar Biasotti.
Ma dei fautori della bravata, sembra non esserci nemmeno l'ombra.
E' troppo presto. Bisognerà aspettare mezzogiorno per dargli il tempo di svegliarsi bene dopo le fatiche notturne e vederli transitare nella più totale indifferenza davanti ai poveretti presi di mira.
La guardia comunale, allarmata dell'accaduto, confronta immediatamente i dati raccolti con quelli super particolareggiati di Digos.
Solo qualche sospetto, ma nessun indizio.
'Stufetta' sul Ciao Municipale scorazza alla ricerca dei famigerati bontemponi ma le informazioni utili alla soluzione del caso scarseggiano.
Qualche faccia troppo allegra lo insospettisce, scende dal Ciao, s'avvicina col blocchetto delle multe in mano per darsi un contegno ma dalla parte degli interpellati si cade dalle nuvole e scatta immediatamente il teorema difensivo.
- Noi? Ma se ieri sera non siamo nemmeno usciti.. Io alle dieci ero già a letto. -
La sentenza di 'Stufetta' avviene per direttissima e rivolta all'intera comunità bedoniese:
- Io m'impegno a chiudere un occhio. ma se qualcuno sapesse chi è stato lo venga a dire. capito? Bè ve lo ripeto: nel caso veniste a sapere chi è stato, ma proprio nel lontanissimo caso lo veniste a sapere, fategli promettere di non farlo mai più, e io m'impegno a chiudere un occhio sull'intera faccenda.
Lezione recepita.
- Ma ricordate che ogni promessa è debito... qua la mano!