La Festa della Trota
Da alcuni giorni nei locali del macello le donne del paese sono indaffaratissime a pulire quintali di trote e Benna, fornitore ufficiale della polenta, macina granturco a pieno ritmo perchè tutto deve essere pronto. La tradizionale Sagra della Trota è fissata per la terza domenica d'Agosto.
La serata della 'Veglia del Villeggiante' è passata da una settimana, ma la piazza del Comune è ancora perfettamente chiusa con assi e lamiere per ospitare la 'Sagra della Trota'.
C'è molto fermento, oltre alle casse ancora chiuse inizia la fila, l'orchestra è sul palco che accorda gli strumenti 'Prova A, uno-due-tre, prova A...', e i villeggianti parmigiani, ma sarebbe meglio chiamarli 'villeggianti portoghesi', sono già dentro dalla prima mattinata, aspettano impazienti che Felisa attacchi con la fisa e che Giuvanòn dia il via alle fritture.
Sono le due del pomeriggio, anche quest'anno il cielo piano piano cambia colore e in lontananza si sentono già i primi tuoni che impazzano. E' una maledizione storica: per 'La Trota' piove sempre! Carletto Biasotti inizia seriamente a preoccuparsi:
- Quando Pelpi ci ha il cappello tutto il mondo è un gran bordello.-
Gli operai del comune per niente scoraggiati iniziano ad accendere i fuochi, le due gigantesche padelle poste al centro della piazza e i grandi paioli di rame ai loro lati saranno presto roventi.
Ognuno al suo posto ed ognuno fiero della mansione guadagnata negli anni. S'inizia bambini entrando come camerieri, salendo poi a 'menatori' e la lunga e faticosa carriera si conclude con i galloni di 'friggitore scelto', colui che sa mantenere per tradizione una trota sempre dorata, croccante e cotta al punto giusto.
Ci vuole abilità.
I camini delle stufe sbuffano ora come treni a vapore, Franco Sghia ha già strappato molti biglietti d'ingresso, la farina ha già imbiancato il viso di Ugo Medioli, mentre Carlon è giallo dalla testa ai piedi con tutto quel travasare farina di melica dai sacchi ai paioli e le ragazze si preparano per il servizio ai tavoli allacciandosi a vicenda il grembiulino di pizzo.
Sono appena le quattro, in paese si sente già l'odore di fritto che arriva dalla piazza, non c'è richiamo più efficace di quell'odorino che entra nel naso della gente. E' un odorino che arriva dappertutto. Lo si può sentire persino dentro le case e le nonne, infatti, aspettano impazienti che qualche 'buonanima' gli allunghi l'irrinunciabile trota e polenta.
Sono le cinque e la festa è più che decollata, i tappi bianchi del Prosecco cadono come grandine di sughero sulle teste dei commensali, i bambini hanno invaso la pista da ballo per farci le scivolate e le coppie di ballerini, scocciati di averli sempre lì tra i piedi, sbuffano e scalciano di nascosto come muli.
Ma a fermare tutto ci pensano i primi goccioloni.
- Lo sapevo. E' sempre così. Speriamo che sia una nuvola passeggera. -
- La Pro Loco l'ha fatta l'assicurazione? -
- Sì che l'ha fatta. Ma deve piovere tra le quattro e le cinque se no l'assicurazione non paga! - Fuggi fuggi generale, tranne che per le maestranze addette ai lavori, loro non battono ciglio, ci sono abituati. Con in testa il cappellino 'Raggio di Sole' ognuno mantiene la propria postazione.
Toc.toc.toc. Dopo nemmeno un quarto d'ora il sole fa capolino dall'Orocco e la festa può tranquillamente continuare.
I Dinosauri riprendono a suonare 'Il gallo è morto...', e la gente affamata è di nuovo tutta seduta ad asciugare le seggiole e sventolare nervosamente la prenotazione:
- Sabina... Daniela... Enrica... vorremmo otto trote... è più di un'ora che aspettiamo! -
Anche noi siamo attratti dalla festa, ma per le nostre tasche al solito malconce non è proprio aria tranne che per i soliti Ricki, Franco e Nicola che sanno sempre il trucco per mangiarsi dieci trote e bersi altrettante bottigliette di vino completamente a sbaffo:
- Come diavolo fanno? Noi al massimo riusciamo ad entrare gratis..-
L'aria fresca della sera cala sulla festa, i villeggianti si buttano il golf sulle spalle, invece i pievaschi allungano il passo verso casa. Sono le donne anziane che alzano i soliti lamenti:
- Che umidità! Non vorrei prender freddo con la trota sullo stomaco. -
così la piazza lentamente si svuota.
L'olio bollente frigge ancora nelle padelle e le trote sono finite. Sui banconi è rimasta solo qualche fetta di polenta che tra poco friggeranno.
Il vice-friggitore Picasso bonariamente ci allungherà le fette croccanti, assicurandoci che quelle fritte alle fine della giornata sono più gustose. sarà senz'altro vero, ma secondo il nostro gusto sono buone perchè sono soprattutto gratis.
Ma il bello della festa verrà tra poco quando potremo finalmente lanciare bicchieri e piatti di plastica dentro l'olio bollente per vederli fondere come neve al sole.
Anche questa può essere una soddisfazione!