Bomba o non bomba arriveremo a Tomba

I pomeriggi d'estate sono trascorsi interamente a rinfrescarci al lago della Bulla o al Groppo. Tutti stesi al sole come lucertole, distratti solo dall'eco del tiro al piattello che arriva da Tarsogno e dal doppio salto mortale di Filippo "Il Re del Groppo" che si tuffa da posti sempre più pericolosi per lasciare tutti col fiato sospeso, in particolare le ragazze francesi attratte dalle sue straordinarie performances. Tutte ai suoi piedi dopo i tuffi. E noi? Naturalmente a bocca asciutta. Ma, arrivata la sera, è tutta un'altra musica. Partono in dieci con una sola macchina, due moto e molta fantasia.


Con Luglio non arriva solo il caldo. Fortunatamente con lui arrivano frotte di ragazze con la voglia di vivere le vacanze il più intensamente possibile, motivate anche dal fatto che dovranno trascorrere l'intera villeggiatura in un posto dal nome non troppo nè giovanile nè allegro: Tomba. La voce si sparge rapidamente, l'appuntamento è per le otto e un quarto davanti a Las Vegas. Il contagiri della macchina di Achille, una 127 Sport bardata di tutto punto, è già a quota cinquemila, la marcia ingranata e lo stereo a tutto volume. Il tutto ci conferma che "Bomba o non bomba arriveremo a Tomba". 
Altri invece scelgono di scalare in moto il Segalino, mettendo a serio rischio la loro vita, ma battendo d'anticipo tutti gli altri pretendenti, mentre chi è partito con Tobia: "La macchina più lenta che ci sia", dovrà accontentarsi di quel che resta.
- Chi prima arriva, bene alloggia!
Questo sembra essere un motto da non sottovalutare. Alle nove, nei panni di "Romeo", sono tutti là, davanti alla fontana, in attesa della loro "Giulietta". Pochi minuti dopo il folto gruppo è già disperso. Coppia dopo coppia se la svignano via tutti, conquistando quatti-quatti le fresche frasche. Il fienile accanto, il prato poco più su o i sedili della macchina di Achille (tanto a lui non serve mai), saranno l'alcova di promesse solenni, sguardi fugaci e sospiri trattenuti, correlati da teneri abbracci ottenuti il più delle volte con lo stratagemma del finto sbadiglio.
Quando viene l'ora di tornare a casa non sai mai se c'è nè ancora qualcuno imboscato o se sono già partiti piantandoti a piedi. E il ritrovarsi a Tomba in piena notte e con un dubbio simile non è per niente incoraggiante. Verso mezzanotte spuntano i primi imboscati seguiti da lunghe e snervanti attese. Ma poi, così come sono spariti, piano piano ricompaiono tutti. Abbandonati gli attimi appena prima sdolcinati, arrivano a passo fiero e deciso lamentano di essere ancora lì, in quel posto dimenticato da Dio, a quell'ora di notte, quando giù in paese la serata è appena iniziata, mentre le loro "amate" stanno lì con il viso ancora intenerito dall'anellino o dal braccialetto d'argento col loro nome inciso...
Fare i duri è una regola. Le ragazze alla fine ti si appassionano di più! La strada del ritorno è scandita dai resoconti delle esperienze appena vissute. I più giurano di avere appurato l'avvenuta "maturazione delle pere sulla Fruit" o di aver fatto cose addirittura turche, logicamente qui inenarrabili.