Las Vegas - L'angolo dei sogni

'Las Vegas' , angolo dei sogni per noi ragazzi. Un nome della mitologia, l'Olimpo irraggiungibile per chi non faccia parte degli Dei e dei Semidei di ogni tempo..
Ti fa subito pensare allo sfavillio americano di luci, lustrini e colori accecanti senza freni.
'Las Vegas' di casa nostra è purtroppo l'esatto contrario: i più grandi ci hanno raccontato che il locale era sorto nell'angolo più dimenticato del paese, prima come semplice recinto di canne sotto il cielo spalancato, poi come spazio coperto da definire 'balera' ispirata al lontano mondo western. L'ingresso infatti era una porta mobile in legno identica a quelle dei saloon per le entrate vigorose di John Wayne pronto per la scazzottata sacrosanta che però, se non stavi all'occhio, ti ritornava addosso con la violenza di un bulldozer!
Poi ci hanno anche detto che chi aveva l'occhio attento poteva divertirsi a contare le frequenti passeggiate delle 'ponghe' sui travetti di sostegno sotto la paglia che rivestiva il sottotetto.
già da questa premessa si capisce che anche oggi non è granchè ma è pur sempre la 'nostra' discoteca.

E' arredata con poltroncine in finta pelle che nessuno può schiodare dal suolo essendo imbullonate al pavimento di finta marmiglia ultima serie. Arturo, eccentrico pittore locale, invitato a trasformarla con grandi pannelli e scene notturne con Indiani e Cow Boys attorno al fuoco, ha fatto del suo meglio. Come fondale al palco per l'orchestra ha persino inventato un'America neoclassica con archi e cielo e l'immancabile negretto sulla nuvola che suona la tromba ( riferimento a un giovane Louis Armstrong? ).
Le vetrate stile garage hanno vetri blu imbrattati 'a spruzzo' mentre dal soffitto arabescato pende un'enorme ventola come improbabile aspiratore di fumo. La sala da ballo non è sempre aperta come i locali dell'omonimo centro americano. Per noi è solo la domenica. E allora nei pomeriggi dei giorni di scuola non ci rimane che la stanza dell'anti ingresso dove c'è juke box, flipper e calciobalilla.
Dopo i grandi Veglioni di Carnevale e Capodanno ( pienoni apocalittici! ), come insegna dei grandi successi di pubblico e di critica, rimane per qualche mese, appeso a una finestra oltre la quale si cucinano imperiali minestroni odorosi fin dal mattino presto, il cartello mitico che indica il guardaroba delle storiche occasioni. Un cartello con scritta incredibile a caratteri cubitali:
'GUARDIA RUBIERA'!!!!
Ogni pomeriggio il suono metallico della moneta da 50 Lire che scivola veloce dentro il juke box apre le musiche per la nostra gradita colonna sonora: canzoni di De Gregori, Dalla, Venditti, mentre si è impegnati a fare il 'gancio' micidiale al calcio balilla.
Le domeniche sono attese con frenesie spasmodiche perchè si ha il via libera nel saloon col segnale fatidico: la musica che si scatena ancora a sala vuota. E' la 'disco music' a darci l'impulso giusto per il ballo e per gli incontri ravvicinati del terzo tipo con le ragazze... E allora, sotto, che ce n'è per tutti!
E della ragazza bionda con due occhi grandi, incantevoli e dolci ed un fisico da sballo che in mezzo alle sue amiche ci abbaglia per il suo splendore che ne vogliamo fare? Per il momento nulla. Parliamone solamente e pensiamola tutta la settimana sulle note romantiche di Venditti.
Poi si fanno scattare le indagini. Con la massima indifferenza chiediamo notizie ad un'amica, la quale, stizzita, con voce metallica e glaciale ci fredda dicendoci ' Quella lì frequenta la 3° ragioneria ed è una che se la tira sempre. E' inavvicinabile e non ha nemmeno il moroso! Le piacciono solo i fighi che vengono da via..'
I primi dubbi atroci sono:
' Come farò a incontrarla, fermarla e conoscerla? Non sono un 'figo venuto da via'.
Una fatica da Ercole solo a pensarci. Ma comunque bisogna escogitare una tattica d'aggancio studiata nei particolari . Bisogna emulare i più grandi d'età e prendere spunto dai loro atteggiamenti da 'uomini' belli e fatti. Prima cosa è farsi notare senza dare troppo nell'occhio.
L'interrogativo a seguire è: ' Come mi vesto ? Con jeans, naturalmente attilati e a tubo 'Spitfire, o Levi's o Fiorucci'. Maglietta 'Lacoste, o Fred Prerry. Fila o General Sport'?
Stivaletti 'Camperos o Peter Flovers'? E le scarpe?'
Dopo un'occhiata all'armadio, nel caso manchi qualcosa, con i pochi soldi accantonati dalla paghetta settimanale, la meta è la 'Jeans House' della Francesca in via Garibaldi. Se le finanze lo permettono si fa un salto a Parma per acquisti più prestigiosi al "Ten Black Ten" ( abbigliamento ) e al "Gian Carlo" ( scarpe ). Il massimo !
Attesa, dubbi, congetture, prove costumi come le star del cinema per l'intera settimana. poi arrivano anche queste benedette 14 e 30 della domenica!
Si piomba a 'Las Vegas' tutti in tiro come manichini e il cuore in tumulto. Dentro il disc-jokey comincia a mixare i brani di musica d'ascolto che sono il preambolo ai 'ballabili' più in voga del momento con frastuoni e rimbombi bestiali.
I ragazzi a frotte iniziano ad entrare e noi dalle vetrate dell'ingresso vicino al calcio balilla scrutiamo se dalla corriera di Borgotaro scende la famosa 'ragazza- occhi grandi' per cui ci siamo svenati in spese miliardarie..
Occorre massima indifferenza perchè gli amici devono rimanere all'oscuro di tutto, se no, sai quanto ci si mette a diventare lo zimbello della compagnia? Allora si preferisce attendere in disparte, come fossimo capitati lì per caso. Una indifferenza dolorosa che costa più dei conti salatissimi dei negozi di Parma..
Ma la realtà è ancora più dura: l'ultimo passeggero è sceso dalla corriera e della 'ragazza - occhi grandi' neanche l'ombra! Dubbio silenzioso: avrà perso la corriera oppure oggi non viene?
E' durissimo il contraccolpo al cuore, mannaggia la miseria!!!
Davanti a Las Vegas nel frattempo i grandi esibiscono le loro auto intorno alla rotonda della piazza: anche se vecchie e sgangherate, sono lucide, rombanti, elaborate con i cerchioni luccicosi, le gomme allargate, i tubi di scarico cromati, l'autoradio con il mangianastri Stereo 8 collegato ad antenne di lunghezza spropositata fissate con una molla al cofano anteriore o posteriore e quindi piegate in avanti o all'indietro in modo che, una volta agganciate, formano un arco di trionfo che sovrasta tutto il tetto.
I più giovani arrivano in sella ai motorini oppure i più fortunati sulle moto da cross 50 ed i più grandi con la 125. tutti ci mettono il massimo impegno per rendere belli anche i loro catorci a due ruote.
Passato il turbine dei mezzi meccanici, come improvvisamente uscita da una nuvola, la ragazza dei nostri sogni appare. La vediamo scendere con eleganza e morbidezza da una vecchia Fiat 128. Con lei altre 4 ragazze che a fatica riescono ad uscire, pigiate come sardine nel sedile posteriore dell'automobile.
Il cuore non lo si tiene più: va in fibrillazione. Ci vorrebbe la camera iperbarica. La frenesia e la smania ci assalgono mentre cerchiamo lo spunto valido per l'avvicinamento.
L'ora della tappa obbligatoria al bar ci distoglie dall'ansia. Si va alla ricerca di un sostegno e di qualcosa che ci renda sicuri, disinvolti, belli e fascinosi almeno quanto quelli che 'vengono da via'.
Niente vino bianco, niente banale Malvasia piacentina. Qui ci vuole almeno un robusto super alcolico tipo Batida de Coco, Gran Marnier, Martini Rosso, Amaro Don Bairo, un wisketto J.B. o Ballantine. Il barista, che è uno dei nostri, capisce la situazione e ci suggerisce un suo cocktail personale: 'L'amaro Amarissimo', una schifezza mortale.
Il liquore brucia in gola e nello stomaco ma lo si butta giù ugualmente tutto d'un fiato per sentirci uomini duri come quelli della pubblicità.
Manca l'ultimo dettaglio: le sigarette. Anche Brando le aveva sempre appese alle labbra.
E allora subito una corsa dal tabacchino che sta più o meno di fronte. prima di entrare un'occhiata in tondo per non incappare in qualche componente della famiglia e, avanti, che si accende con la mano appena tremante la Marlboro, la Muratti Ambassador, la Camel, la mitica John Player Special, tutte marche che fanno tendenza e perciò irresistibili per le ragazze.. il pacchetto poi va infilato nella tasca posteriore dei jeans, leggermente sporgente in modo che si possa leggere la marca.. ma i pantaloni sono talmente aderenti che non permettono a nessun corpo estraneo di entrare. Soluzione Due: si può infilare il pacchetto negli stivaletti oppure nel calzino rigorosamente bianco.
Con le ultime 500 lire rimaste ci si avvia alla cassa de 'Las Vegas' sperando che non ci sia la 'Celeste' che non fa sconti o che Davide sia di buon umore e ci faccia entrare gratis .
Ahi! C'è la Celeste. Pazienza.
Dopo un breve periodo di ambientamento al frastuono ( si parla a segni. ci si capisce a urli.), ci si avvia in pista con passo ciondolante e svogliato come fosse un obbligo ballare mentre dentro la voglia è tanta anche se trattenuta a fatica per non darla a vedere.
Una volta fatti i primi passi a ritmo, con la coda dell'occhio si comincia a setacciare la pista al solo scopo di localizzare la ragazza dei nostri sogni .
'Eccola là in mezzo' .
Passo dopo passo si opera l'avvicinamento per vederla in dettaglio. Con la coda dell'occhio si scruta ogni particolare: com'è vestita, come si muove, dove guarda, se è seria, se sorride, se la maglietta le avvolge bene il seno rotondo, se i jeans le fasciano i fianchi alla perfezione e se gli stivaletti le danno il giusto tono mascolino arrapante...
I nostri sguardi s'incrociano per una frazione di secondo. Colpo secco al cuore.
'Mi avrà notato ? Oppure no ?!?. '
Finalmente la musica abbassa l'intensità del frastuono e cominciano i lenti. Le ragazze abbandonano la pista e vanno a sedere sulle poltroncine imbullonate. I maschi restano in piedi ai bordi della pista, in bella mostra come tanti pavoni della fiera campionaria.
La categoria dei più arditi e coraggiosi si precipita a chiedere di ballare i lenti, mentre i più timidi restano indecisi in disparte a scrutare con lo sguardo il succedersi dei vari accoppiamenti.
'Adesso come faccio ad andare la lei e chiederle di ballare? E se lei mi dice di no. che figura ci faccio con gli amici? '
Poi di colpo tutti i pensieri e i preparativi accumulati per una settimana svaniscono in un secondo: il momento propizio sfugge. la ragazza si avvicina alla pista seguita da un tipo qualsiasi.
Per non apparire troppo stupidi e imbranati, ci si avvicina ad un' altra ragazza che ben conosciamo e, anche se non ce ne frega più di tanto, balliamo per pochi minuti. Però il pensiero è sempre fisso sull'altra lei.
Terminati i lenti, tutta la frenesia dell'inizio del pomeriggio si è squagliata come neve al sole, ci si sente scarichi e sgonfi e senza più alcuna voglia di continuare a stare dentro quel casino di discoteca. Fumacchiata l'ennesima sigaretta, con gli ultimi spiccioli rimasti in tasca, si ritorna mestamente al bar e con un altro wiskey in mano si medita sulle prossime mosse da compiere.
'Ma chi se ne frega.... Meglio tornare dentro con gli amici a ballare .'
Ma un conto è fare i duri, un conto è esserli. Infatti, appena rientrati, lo sguardo va alla ricerca della 'ragazza - grandi occhi'. Un breve sussulto di rivincita:
'Eccola, balla in mezzo alle sue amiche. Allora non è successo niente con il tipo di prima. E vaiii!!!!'
Dopo circa un'ora di 'shake' eccoli finalmente i lenti.
Riparte di nuovo la caccia, siamo già al terzo giro di pista, ma non riusciamo a vederla.
' Dov'è?!? Anche stavolta è andata male. Peccato !'
Ma inaspettatamente ci appare davanti mentre esce dal bagno.
Il battito del cuore va a mille, le mani cominciano a sudare e la testa a ronzare. Bisogna prendere una decisione al volo. non ci sono santi!
In mezzo agli altri ragazzi, con un filo di voce e balbettando senza renderci conto esattamente di cosa stiamo dicendo, le farfugliamo: ' Balli ? '
Lei aspetta un attimo, incrocia lo sguardo con l'amica come a chiedere il permesso, si volta a destra e a sinistra e poi ci guarda . Attimi infiniti. Le nostre guance si sono improvvisamente fatte rosse.
'Ecco.. mi risponderà naturalmente di NO... e così faccio la figura da pirla!'
Invece lei, niente..tranquilla si alza, fa un timido accenno di sorriso e si avvia spedita al centro della pista. La seguo incredulo e imbambolato con la testa che vola non si sa dove per interminabili secondi. Lei si volta, allarga le braccia, io me l'avvicino, trangugio l'ultima goccia di saliva, muovo il primo passo e finalmente, incredibilmente, avventurosamente, splendidamente, trionfalmente arriva il coraggio: partono tutte le domande che ho meditato e studiato per un'intera settimana. Ma le domande sono quelle che sono. futili, banalissime e soprattutto corte!
Ed ecco che ritorna il silenzio. Lei non parla. Io non so più a che appiglio aggrapparmi e allora mi butto con decisione estrema, quasi senza pensare a che succederà e a quali conseguenze potrei andare incontro. Oso l'inosabile. La stringo sfacciatamente per dimostrare a tutti, ancor più che a me stesso, che è la 'ragazza - grandi occhi' è la mia, qui, tra le mie braccia. Chiudo gli occhi.
I minuti trascorrono lenti e sembrano interminabili. siamo ancora in paradiso?
Guardo gli altri per verificare se si sono accorti che sto ballando con la più bella ragazza de 'Las Vegas'. Fanno finta di niente, gli stronzi, ma sento che è solo invidia e questo mi basta per essere soddisfatto.
Purtroppo ad un tratto succede quello che non avrei mai voluto: i lenti finiscono e con l'ultimo accordo della canzone di Baglioni mi riassale l'insicurezza, come al naufrago cui sfugge per sempre l'ultima ciambella di salvataggio. E mi ritrovo nell'alto mare della mia oceanica timidezza.
Che si fa in questi casi? Ci si lascia con un misero e asciutto 'Ciao' ed ognuno prosegue la propria strada verso le proprie compagnie.
Sono le 18,30, gli ultimi momenti dentro a Las Vegas.
I primi gruppi di ragazzi cominciano ad uscire; quelli diretti a Borgotaro si avvicinano alla corriera in partenza tra 10 minuti.. gli altri sciamano verso il bar Mellini o in direzione delle loro moto.
Un pò in ritardo i più fortunati, anzi i più arditi, escono con una ragazza sottobraccio.
Noi finiamo la domenica soli, al massimo con i nostri sogni sottobraccio e la mano imbranata a fare ciao da lontano alla ragazza che è risalita sulla 128 e che oltre il finestrino ci risponde con un sorriso sfuggente..... Comunque, coraggio. abbiamo davanti un'intera settima per continuare a vivere la nostra giovinezza nella speranza che la prossima volta a Las Vegas, nell'angolo dei sogni luminosi, finalmente avvenga qualcosa di più concreto, di magico, di autenticamente americano!

HAPPY END?

Ma sì. Happy End.