Per amore solo per amore

Ecco il vero e unico motivo che mi ha spronato alla scelta di ?metterci la faccia?
Oggi devo cambiare la prassi. Può sembrare difficile, pretestuoso e persino acrobatico, ma questa volta devo proprio scrivere di me. Ci proverò, devo farlo per motivare la scelta che ho fatto, lo faccio anche per quel rapporto che si è creato con i lettori dentro a questa mia seconda casa.
Non inizierò con il parlarvi di come sarebbe bello riportare Bedonia a cinquant'anni fa, ho altri argomenti; è vero che i ricordi fanno bene all'anima, ma per il corpo serve qualcosa di più concreto.

Vivere bene in un paese come Bedonia, all’interno di una piccola valle, può già rappresentare un privilegio. È un'opportunità, un motivo più che valido per avere la vera percezione di come funzionano le cose, e individuare così le dinamiche che le compongono. Proprio vivendo in un piccolo paese si può avere netta la visione di come il nostro territorio sia amministrato e, al tempo stesso, si possono cogliere quelle tante sfaccettature che, nei lati più nascosti, spesso mostrano favoritismo e servilismo al partito. Non se ne potrà uscire finché queste dinamiche non cambieranno, e i cittadini smetteranno di sostenere quel partito che vincola a sé i suoi rappresentanti politici, assieme alle loro scelte: da Bologna a Parma; da Parma ai cinque Comuni di Alta Valle, uno dei quali è la nostra Bedonia.

Fatta questa doverosa premessa, trovo fondamentale portare il proprio personale impegno all'interno dell’Amministrazione Comunale, nelle istituzioni, affinché si mantenga alto il controllo e l'impegno sui servizi, in particolare nei casi di loro mala gestione o addirittura soppressione. Qui c’è in gioco anche la tenuta dei diritti fondamentali alla sicurezza e alla sanità pubblica, specialmente per gli abitanti delle nostre frazioni, sparse in un vasto territorio, difficile da gestire con la dovuta attenzione e le competenze adeguate.

Per farlo è essenziale il ruolo del Sindaco di Bedonia e degli altri Sindaci dell’Alta Valle, tra cui mostrare i “denti” e fare azioni concrete quando servono, se necessario anche ad alto valore simbolico, come ad esempio una lotta che in questi anni non si è vista o percepita, in caso contrario, vige la regola del come è accaduto: “Chi tace, acconsente”.
#BEDONIAmia, la squadra di cui faccio parte, è nata anche per colmare questo vuoto e per risvegliare l’impegno diretto dei cittadini indipendentemente dai partiti e dalle loro assurde e incomprensibili logiche.

Questi sono i motivi politici; ma per non fare la fine di quello che “viveva sperando”, serve un programma, delle idee da mettere sul tavolo e da realizzare. Ma non solo, anche la volontà di creare qualcosa di bello e di nuovo per il nostro bel paese: motivo per cui vi rimando ad un nuovo post dove, lasciandomi idealmente alle spalle la situazione attuale, parlerò solo di futuro.



21 Commenti
  1. Patrizia tagliavini

    Bravo Gigi, con la penna e con il cuore!

  2. Francesco

    Tante parole per non dire assolutamente Nulla.. zero idee, zero programmi...
    Lo specchio della lista Rossi..
    tutto fumo e niente arrosto !

  3. Claudio Agazzi

    Buongiorno

    Grazie Gigi ancora una volta per aver dimostrato come i fondamentali possano davvero risollevarte questa valle.

    Uno su tutti, la trasparenza, l'amore per l'informazione, il desiderio di confronto senza pregiudizi e soprattutto senza PD alle spalle che ti obbliga a scegliere anche quello che non fa bene per le tasche dei cittadini.

    Una dimostrazione. La pubblicazione del post di Francesco. Il PD non l'avrebbe permesso.

    Claudio Agazzi

  4. Mattia

    Beh qualche programma in giro si è visto, per esempio la parte più curiosa è quella di acquistare per demolire/ristrutturare alcuni edifici in paese (Le Moline, Las Vegas, ecc)..
    Mi stavo appunto chiedendo se i proprietari di questi immobili siano già stati contattati e se siano già d'accordo di vendere i loro immobili al Comune per realizzare questo progetto o se queste siano solo idee sulla carta elettorale (e potenzialmente mai realizzabili a meno di espropri)..
    Sulla questione Acqua mi sarebbe interessato invece avere un'analisi costi /benefici per uscire da Montagna 2000 (se l'idea della lista è quella, immagino che qualcuno avrà fatto qualche studio in merito), mi chiedo come mai non venga condiviso per intero invece del solito spot elettorale contro questo o quel partito.
    Se qualcuno ha qualche informazione, sono ben accette.

    Mattia

  5. #BEDONIAmia

    - Area “Moline”: benestare della proprietà.

    - Area “Ex lavaggio Carpani”: benestare della proprietà.

    - Area “Las Vegas”: nessun progetto, nessun acquisto, solo una nostra visione di riqualificazione del fabbricato.

    - Montagna 2000: alla luce dell’incassato annuo (2017/2018), per mezzo delle bollette dell’acqua, la sproporzione negativa tra incasso e investimenti su Bedonia è più che evidente, motivo per cui, se la tendenza non cambierà, valuteremo se gestire in proprio o no la nostra acqua (nel caso i ricavi lo consentono ampiamente).

  6. Mattia

    Grazie mille per la celere risposta.


    (tranne che per l'acqua in cui si continua a parlare di sproporzione, di ricavi, di investimenti, tutto in modo generico, ma senza vedere una cifra certa di un'analisi costi/benefici): o non è stata fatta, o si vuole rimanga privata.

  7. Virgy

    Bravo Gigi si deve fare sempre a quello in cui si crede! In bocca al lupo.

  8. Alberto Squeri

    Si -Gigi- l'impegno, la serietà e soprattutto l'amore per il tuo paese devono essere i presupposti per lavorare con il pensiero del NOI sempre in testa. Bedonia ha bisogno di essere rivalutata (ricordarsi del Parma calcio e della scuola sport Barilla) dove lavoro, sanità e giustizia dovrebbero essere le priorità della classe politica centrale; mentre a livello locale è necessario pensare alla qualità della vita quotidiana.
    Quindi sarebbe auspicabile pubblicizzare la nostra vallata (occhio di riguardo all'uff.turistico), rivitalizzare tutte le frazioni disseminate in uno dei comuni più vasti della provincia, unirsi con Tornolo e Compiano per non risultare uno "sputo" nel mare, offrire servizi comunali efficienti e snelli. Buona Fortuna

  9. A. Alessio

    Come sempre, come in tutta la campagna, promesse solo fuffa! Ridicolo il passo indietro sull’edificik che ospitava las vegas quando ci si é accorti tropp tardi che la proprietaria era in lista con gli avversari e a quel punto non si potevano più prendere in giro i cittadini con false promesse!
    R-I-D-I-C-O-L-I

    Noto tra l’altro che dopo mesi in cui su questa pagina non comparivano articoli, all’improvviso il gestore di essa ha ripreso a scrivere con alta frequenza proprio sotto le elezioni, un altro vigliacco tentativo di propaganda a favore di UNA SOLA lista dopo quello giá operato attraverso l’uso della pagina facebook di Bedonia, sempre, esclusivamente a favote di UNA SOLA lista.

    E poi dite di amare il vostro paese? Ma per favore...

  10. MICHELE

    Io conosco bene Gigi, e conosco l'amore che prova per Bedonia, quindi posso sicuramente dire che per il "nostro" paese non puo' che fare bene! Certo oggi amministrare un comune è forse piu' difficile di anni fa' dove si avevano piu' risorse. Comunque vada, caro Gigi un grossissimo "in bocca al Lupo".

  11. Matteo L.

    Buongiorno guardate che Alessio A non è alessio ambanelli che è chiaramente a favore della lista di gigi & gerardo e co. Chiunque sta confondendo non ha capito nulla!

  12. Dolores

    Leggendo certi commenti ignoranti... Ho pensato di inviarti il mio che... Come tanti e per fortuna in maggior percentuale... Possa arrivarti come affettuoso supporto.. incoraggiamento...e Di sostegno... Verso un percorso che nn sarà facile..... Mio nonno diceva:Chi fa... Falla... Chi non fa sfarfalla!.... 'mi' son lontan ma cou Co te saro'sempre arente! Forsa e coraggio... Buona fortuna!

  13. Marco Biasotti

    Da Bedoniese purtroppo non votante (con rammarico) dico soltanto che al di là delle idee politiche (di cui non mi frega nulla), Gigi è una garanzia assoluta, il suo amore per Bedonia é smisurato.
    Non fosse solo per questo è il candidato ideale.
    Grazie Gigi, continua così.

  14. Pierino le peste

    Chiedo di allegare l'articolo della Gazzetta Di Parma del 25 ott 2018 perchè non trovo il modo di farlo così da rinfrescare la memoria ai compagni pd qua sopra, grazie e buona lettura a tutti.

  15. Mauro Mozzani

    Caro Gigi, da esterno di valle, ma molto interessato alla vita che gli scorre dentro, mi permetto 2 precisazioni sulla tua riflessione che mi sembra molto "partitica". Quindi che il mio intervento di partiti parli.
    1) Da Bologna a Parma non esiste un monocolore dato che Parma è governata da una lista civica.
    2) Avresti potuto citare anche Piacenza, la mia città, che un'amministrazione di centrodestra a trazione leghista sta trascinando in un pantano economico, sociale e culturale.
    Io conosco e stimo persone di entrambe le liste candidate a Bedonia e credo che in paesi piccoli sia importante confidare negli individui e nella comunità e non nelle sovrastrutture partitiche (con cui ci si confronterà in seguito).
    p.s. Lungi da me difendere il PD a cui non ho mai donato una ics. Un saluto con stima.

  16. Gigi Cavalli

    Ciao Mauro e ti ringrazio per il tuo intervento.

    Per il filo Bologna-Parma intendevo la Presidenza della Provincia, nomina voluta e sostenuta principalmente da Bonaccini (Presidente di Regione) e Pizzarotti (Sindaco di Parma), proprio per dare una continunità politica "monocolore".

    Piacenza con i suoi problemi: credimi che sotto agli occhi ne ho già abbastanza in valle, iniziando proprio dalla politica di tagli verso il nostro ospedale.

    Personalmente faccio parte di questa squadra in veste "Indipendente e civica", mentre gli iscritti ai partiti sono invece 3 su 13.

  17. Marika Bernabo'

    In bocca al lupo Gigi!!
    Penso che ci sia bisogno di una persona pulita come te, che si è sempre prodigata per il suo/nostro paese. Perché è molto facile (per Mattia e A. Alessio, che neanche hanno il coraggio di firmarsi con nome e cognome... e sarei anche curiosa di sapere se è il suo vero nome) giudicare e dare fiato alle parole stando comodamente seduti sul divano di casa o al bar.... più difficile è invece parlare ed esprimere le proprie idee, mettersi in gioco.
    Io non giudico le altre liste, né tantomeno i candidati. Esprimo il mio parere liberamente, ma senza offendere o mettere in cattiva luce gli altri. Penso che BedoniaMia sia una bella squadra, formata da persone in gamba e volenterose.
    Buona fortuna a tutti.

  18. Piero Rizzi Bianchi

    Non può sfuggire a un lettore imparziale che, nei "post" a orientamento sinistrorso, spesso e volentieri affiora una stizza, un'acredine, una bieca ostilità contro "Bedonia Mia" e i suoi coraggiosi rappresentanti –sì, proprio così: CORAGGIOSI, perché stanno cercando di cambiare una situazione, o meglio un sistema di potere che in questi anni ha messo radici e si è ben consolidato.
    Ebbene, questo può essere sgradevole, ma in fondo è invece confortante: tanto nervosismo indica infatti che i primi a non credere nella vittoria di "Bedonia e le sue Valli" sono proprio i suoi stessi "supporters", preoccupatissimi –e giustamente– che la politica locale possa risentire della potente ventata di novità che, a livello nazionale, si respira nell'aria da molti mesi, e che finalmente potrà esprimersi a livello di Unione Europea, andando a colpire il mostro nel suo stesso nido.

    Questo quanto a sensazioni. Ma, parlando un po' di programmi, io vedo che in quello di "Bedonia Mia" sono messi in bella evidenza punti di forte discontinuità con la passata gestione: infatti l'uscita dalla "Unione dei Comuni" e da "Montagna2000" a me sembra sia posta come una possibilità ben concreta, nel caso le cose continuino come sono attualmente.
    Del tutto nuovo e coraggioso è anche il progetto di un "piano acustico" a zone, che tenga conto, soprattutto nei mesi estivi, anche delle esigenze di socializzazione e sano divertimento: non per introdurre una sorta di anarchia, ma semplicemente delle regole un po' più differenziate, rispettando le quali ci si possa comunque muovere con un po' più di libertà di quella (poca) attualmente consentita.
    E quanto alla parte urbanistica, non c'è da stupirsi se abbiamo assistito a delle correzioni di rotta: questo è casomai segno di sano realismo, posto che queste problematiche sono sempre complicate, e bisogna saperle cogliere nei loro vari aspetti. Senza una prudente attenzione, non c'è poi possibilità di un'azione che sia veramente utile e migliorativa. E' il caso, ad esempio, dell'area dell'isolato "dei Tre Ponti", che il buon senso vorrebbe certamente vedere migliorata, ma non snaturata nella sua immagine storica: ben venga, quindi, la possibilità ora introdotta di valutare una sua riconversione ad uso di casa popolare/ostello economico.

    Nessuno nasce già esperto e perfetto, tutto può essere migliorato, specie in un ambito che contiene tutti gli altri, com'è appunto una pubblica amministrazione: e il mio augurio è proprio che ai "ragazzi" di "Bedonia Mia" sia data la possibilità di fare questa esperienza, insieme umana e politica, appassionata e concreta.
    La parola agli elettori; un saluto alle persone che conosco nella lista avversaria.

  19. Daniele Uboldi

    Signor Rizzi Bianchi, mi consenta, l'imparzialità è dote assai rara se non inesistente.Lo ha sottolineato anche Max Weber, in tempi non sospetti. Non siamo robot: abbiamo una spiccata individualità ed un vissuto che condizionano i nostri pensieri. Piu' correttamente bisognerebbe parlare di "punti di vista" che, se intellettualmente onesti, sono sempre opportuni, in una democrazia compiuta.

    Io non mi considero affatto imparziale, ma amo un gioco che si può declinare in questo modo: "cosa farei io se fossi il Presidente?" Ciò che differenzia il parere di un cittadino comune da chi si pone sempre in un ottica di governo è l'approccio ai problemi. Vede, lei cita l'Unione dei Comuni e Montagna 2000. Sono entrambi superflui perchè malgestiti e svuotati di contenuti e/o capacità gestionali o sono superflui a prescindere? Non è la stessa cosa ed è bene chiarirlo. Allora la domanda corretta, da parte di chi accetta il gioco del "se io fossi il Presidente..." è quella di interrogarsi sull'utilità di filtri intermedi tra l'ente locale (comune) e la regione; così come sull'utilità dei consorzi pubblici e le municipalizzate.

    Il dibattito è di lunga lena ed era già ampiamente maturo negli anni '70. In gioco ci sono due aspetti, entrambi importanti: il particolarismo e il cosmopolitismo; ossia l'esigenza di corrispondere ai bisogni a livello locale, senza dimenticarsi dell'esigenza di un coordinamento che azioni il principio dei "vasi comunicanti". In fondo, a pensarci bene, in questo quesito ci sta tutta la discussione sul fatto se dobbiamo, oppure non dobbiamo, stare in Europa, se dobbiamo attaccarci strenuamente all'idea particolarista ( oggi si chiama sovranismo), oppure avere una visione piu' ampia.Posta in questi termini la questione, mi pare che il dibattito dovrebbe vertere piu' sul "come starci", piuttosto che sul "se starci". Scendendo di scala, anche il ragionamento su Montagna 2000 non si scosta di molto. Ha senso che ciascun comune gestica in proprio l'acquedotto o ha piu' senso una organizzazione sovra-comunale che, nell'ottica dell'efficienza e del risparmio, conduca un servizio sociale nel migliore dei modi? Anche in questo caso il dibattito dovrebbe essere non sul "se starci", ma sul "come starci". Insomma: non si devono mai confondere il livello dei principi, sui quali si basa la progettazione per il buon governo, dalle realizzazioni pratiche. E torniamo all'annosa questione.

    Personalmente, pure provenendo dalla sinistra, mi sono allontanato da essa non tanto per ragioni di principio, perchè i valori in cui mi riconosco sono sempre gli stessi, ma proprio perchè ho vissuto come un tradimento da parte della classe dirigente, a partire da quella del PD, l'allontanamento da questi principi.
    Una lista locale è una lista locale. Faccio moltissimi auguri sinceri all'amico Gigi, col quale abbiamo condiviso importanti battaglie. Ma la mia opinione non cambia: prima i contenuti, poi gli schieramenti.
    Ho la pessima abitudine di ragionare in modo sistemico e per processi di medio e lungo termine. Per cui sono sempre interessato a capire se le proposte che mi vengono sottoposte e mi si chiede di votare entrino o non entrino in un quadro di prospettive generali.

    L'ho già scritto: la madre di tutte le questioni di queste valli è la demografia. Da mie calcoli (sono statistico) posso dire che, con questo trend, entro 25 anni qui ci saranno solo i lupi. Anche se il collasso arriverà molto prima dell'estinzione numerica, perchè, al di sotto di certi numeri, nessun servizio, pubblico o privato che sia può funzionare.
    Per inciso: io sono per il rafforzamento dei servizi in appennino, ma i soldi non crescono sulle piante. Ne consegue che servano politiche di bilancio fatti di scelte mirate; il che si traduce in potenziamenti e tagli. Dove si potenzia e dove si taglia? Questo la classe dirigente dovrebbe spiegare ai cittadini. Ma, se lo facesse, nessuno li voterebbe mai, perchè, piaccia o no, siamo tutti affezionati al Paese dei Balocchi. Anche se nella favola di Pinocchio sappiamo come è andata a finire.
    Buone cose,
    Daniele Uboldi.

  20. Piero Rizzi Bianchi

    Gentile Sig. Uboldi,
    ho letto le Sue considerazioni con l'attenzione che meritano le cose scritte correttamente, con dei contenuti e in modo garbato, e ringrazio di avermene fatto il simbolico destinatario.
    Devo però precisare che quando ho parlato di "lettore imparziale" non intendevo certo sottintendere di esserlo io, ma solo che quello che stavo per dire era particolarmente evidente, così da essere colto ANCHE da una persona al di sopra delle parti e non coinvolta nell'agone.
    Per quanto mi riguarda, mi sembra chiaro, da tutto quello che ho scritto in questa e in altre occasioni, che sono un alfiere del particolarismo e che non penso minimamente di nascondere questa mia preferenza ideale.
    La mia educazione e formazione novecentesca (perdipiù, densa di riferimenti a realtà precedenti) non mi permette di guardare ai problemi semplicemente per quello che sono, ma devo inquadrarli in una qualche prospettiva più alta. Questo non significa che non veda la grande importanza di un approccio corretto e anche pragmatico alla realtà; significa semplicemente che per me la cosa non può finire lì.

    La forza delle nostre comunità sarebbe sicuramente maggiore, con decisivi riflessi anche sulla demografia, se la tradizione di autonomia, storicamente impersonata dallo Stato di Bardi e Compiano/Bedonia (detto pure Stato Landi), avesse avuto un seguito significativo fino ai nostri giorni. Credo fermamente che qualsiasi passo in direzione di un recupero di autonomia locale (vorrei dire: VERAMENTE locale) contenga già in germe un desiderio di riscatto e una manifestazione di vitalità, e che solo su questi elementi potrà veramente basarsi un'auspicata "rinascita" della nostra area culturale.
    Buone cose anche a Lei, e soprattutto buon voto.

  21. Daniele Uboldi

    Gentile signor Rizzi Bianchi,
    e' un piacere discutere con lei, per il suo altrettanto stile garbato e denso di stimoli.
    Particolarismi e cosmopolitismi, in fondo, sono difficilmente disgiungibili. Se prevalessero in modo esasperato i primi, o, al contrario, i secondi, si creerebbero situazioni degeneri per le società che ne facessero un uso smodato.

    L'Italia del XV,XVI secolo è stata modello per tutte le civiltà dell'occidente. Tutti guardavano al nostro Paese: per le sue bellezze, per il suo livello di civiltà, per la sua fiorente economia. Poi, a partire dalla seconda metà del XVI secolo, in particolare attorno al 1590, le cose cambiarono radicalmente: prevalsero i particolarismi e, in modo specifico, il ritorno al regime feudale (migrazione di capitali verso investimenti lucrativi e speculati, prestiti usurai, acquisto di terreni poi dati a mezzadria). Morale: il PIL italiano, il piu' alto d'Europa nei due secoli precedenti, crollò e divenne uno degli ultimi.
    L'Olanda e Inghilterra, all'opposto, grazie anche ai commerci navali sviluppatisi nell'Atlantico, anzichè nel Mediterraneo, diventarono grandi potenze coloniali.
    Questo è un classico esempio di come un paese cresce nel momento in cui si "apre" e languisce quando si "chiude".
    Questo non significa che si debba rinunciare alle peculiarità territoriali. La nostra civiltà si basa sui localismi, sulla diversità (e biodiversità).Abbiamo una lingua, messa insieme da Dante, sulla base di tredici dialetti. Ma la "ricetta" giusta sta nel buon equilibrio tra accondiscendenza verso le vocazionalità locali e visione generale prospettica.

    Valtaro e Valceno, lo accennavo prima, hanno un indice di vecchiaia che raggiunge e supera il 600% (per ogni ragazzo al di sotto dei 15 anni ci sono sei anziani con piu' di 65 anni). A questo fatto, che condanna la popolazione locale all'estinzione nel volgere di una generazione, si può e si deve sopperire con progetti mirati che facciano leva sul Capitale Naturale e le grandi risorse inespresse di questi luoghi. Sempre nell'ottica di una visione nazionale ed Europea.
    Tutto questo passa dall'innovazione, da investimenti nei settori avanzati, come le nanotecnologie e attività analoghe, a bassissimo impatto ambientale (sono ancora aperte le ferite per il caso Laminam).
    Ecco, di queste cose mi piacerebbe discutessero coloro che scendono nell'agone politico. Giusto parlare di lampioni e riparazione dei buchi nelle strade, o di giardinetti da sistemare, ma è sulle grandi scelte, anche a livello locale, che si scommette il futuro delle nostre valli.
    Con viva cordialità,
    D.U.

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