Capraia, un'isola fuori dal mondo

Basta poco per avere conferma che non è necessario volare lontano per trovare un paradiso vicino
È un’isola dell’Arcipelago Toscano, più vicina alla costa francese della Corsica che a quella toscana, ma con due ore e mezzo di navigazione Capraia rimane a portata di mano, si riescono a fare due giorni pieni grazie ai comodi orari del traghetto Toremar.
Si va a piedi, la macchina non serve, si lascia nel parcheggio di Livorno, l’isola non ha strade asfaltate se non una di 800 metri, tanto per collegare il porto al paese.
Niente macchine e nessun rumore: il posto ideale per vivere un soggiorno d’altri tempi.
Una volta sbarcati si gira a piedi, infatti gran parte dei turisti la scelgono per fare escursioni di trekking o immersioni. Il territorio dell’isola fa parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, ovvero il reale sostentamento per molti dei 300 abitanti.

Se cercate spiagge lunghe, affollate e sabbiose non è il posto ideale, qui le spiagge vanno conquistate nel vero senso del termine, l’isola è tutta frastagliata, impervia e a picco sul mare. Il metodo migliore per esplorarla, oltre alle scarpe da ginnastica o la mountain bike, è senza dubbio il giro in barca, per qualche ora non esiste altro che mare turchino, fondali trasparenti e grotte naturali… meraviglie raccontate con incredibile passione da Fabio, a bordo della sua “Dragut II”.
Una cala degna di nota è senz’altro quella della Mortola con una spiaggia che appare e scompare, a seconda dei venti: il Libeccio la forma mentre il Grecale se la porta via.

Oltre ai più celebri di Gorgona e Pianosa, anche Capraia aveva il suo carcere (attivo dal 1872 al 1986) e ciò che resta della Colonia Penale Agricola è lì da vedere, purtroppo. Allego una fantastica relazione del 1940, redatta da un Ispettore Agricolo per conto del Ministero di Grazia e Giustizia… tempi in cui tutto funzionava e per averne conferma è sufficiente leggere qualche passo del rapporto (che allego) per capire che la “Cosa pubblica” era considerata ben diversamente da oggi.
Insomma un weekend che non dimenticherò facilmente, lo devo principalmente all’ospitalità dell’albergo “Il Saracino” e Nawal, tra le sue qualità, ha il dono ti farti sentire parte integrante dell’isola, non poco per un montanaro come me.
La relazione del 1940 (PDF)

FOTO: per terra e per mare



4 Commenti
  1. Sonia Berni

    Ad onor del vero ce ne dimentichiamo spesso ma è verità

  2. Giancarlo

    Questa è l'isola che non c'è, quella della seconda stella a destra, quella che la Ami o la odi, quella che ci ha accompagnato nella nostra giovinezza, quella che ci ha fatto innamorare, quella che ci ha fatto piangere e ridere e scherzare, l'isola di mio zio Antonio.
    Capraia un luogo speciale una perla del tirreno con le sue acque limpide e sicure, che stupisce chiunque ci si avvicini, sopra con i suoi profumi avvolgenti e sotto con la vita marina che racchiude. Qui mi sento a casa e quando parto so che devo ritornarci.... a tutti ricordate seconda stella a destra, mi raccomando.... Ciao Giancarlo.

  3. Mrm

    Ci andavo da ragazza a fare campeggio (libero), ah.... che tempi!
    quando dovevamo tornare, scendevamo al bar del paese per telefonare a casa dicendo che il traghetto non era partito per via del mare grosso... tanto chi lo sapeva se era partito o no?
    e sì, era un posto bellissimo...

  4. Alberto Squeri

    Grazie della news, sarà una mia prossima meta anche se preferisco di gran lunga la montagna........... servizio fotografico, come sempre, entusiasmante e coinvolgente

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