Il mercato dei contadini

Anche a Bedonia è stato allestito il mercato ortofrutticolo di prodotti locali, stagionali e biologici
Lungo via Garibaldi a Bedonia è comparso un nuovo cartello: “Mercato Contadino in Piazza Senatore Lagasi”. Lo spazio è stato allestito dietro la chiesa parrocchiale ed è usufruibile nella mattinata del sabato, in occasione del mercato settimanale.In sé, non certo un’assoluta novità, ma sicuramente portatore di una bella ventata in termini di qualità dei prodotti che offre alla vendita. Il mercato, infatti, è animato da alcune aziende agricole del territorio (Bedonia, Albareto e Terenzo) che hanno deciso di dar vita ad un nuovo piccolo mercato dove vengono proposti i frutti di una attività agricola innovativa, portatrice di valori e principi legati strettamente alla sostenibilità ambientale, alla stagionalità e alla cura del territorio.

Il progetto, che è nato dalle aziende proponenti, è stato fermamente appoggiato da “Parma Sostenibile”, un’Associazione che, in collaborazione con “MercaTiAmo”, organizza a Parma mercati contadini (al momento son già tre) con la finalità di diffondere pratiche di produzione e di consumo e stili di vita consapevoli e sostenibili. Offre, inoltre, un fondamentale supporto per districarsi nei meandri dei regolamenti comunali e per stabilire efficaci contatti con le Amministrazioni comunali, soprattutto per disporre di uno spazio adeguato e sgombro da automobili, oltre che bene individuabile dai passanti –le aree destinate a questa tipologia di mercato e il numero degli spazi dei singoli ambulanti rientrano in un rigido regolamento comunale.

Uova, formaggi, miele, frutta, erbe e verdure e derivati vari: prodotti buoni, sani ed etici proposti da persone che hanno investito impegno e risorse nell’avviare aziende agricole che possono fornire una nuova vitalità alle produzioni agricole e zootecniche delle nostre montagne. Infatti, se il mercato contadino costituisce uno strumento per promuovere una sana economia della terra, della cultura e sovranità alimentare, è anche uno strumento per coinvolgere i cittadini in un progetto più ampio, unitario e collettivo, capace di trasformare chi frequenta il mercato in un “co-produttore”, ovvero in un artefice fondamentale, attivo e sostenitore del territorio, alla cui base si pongono principi di sostenibilità, compartecipazione ed corresponsabilità.

E forse sta proprio in questo la differenza tra le aziende agricole che danno vita ai nuovi “mercati contadini” e la maggior parte delle altre aziende che popolano il territorio montano: il rapporto diretto con il consumatore finale. La produzione agricola di qualità come volano di una nuova cultura mirante a stabilire un rapporto diretto tra chi “produce” e chi “consuma” -in pratica un elogio alla biodiversità- nonchè un’esortazione a rinsaldare la fiducia reciproca ed a fondarla sulla conoscenza di quanto viene acquistato e consumato e sulla consapevolezza che fino a quando il territorio sarà curato, valorizzato e votato alla produzione alimentare di qualità la montagna potrà ritornare ad essere quello scrigno di sapienza, bellezza e qualità che è stata per tantissimo tempo, fino ad un non lontanissimo passato. E ogni partecipante potrà dire: “C’ero anch’io!”

Il mercato biologico bedoniese



4 Commenti
  1. Benny

    Cose belle e buone realmente, ognuno di noi ha l'opportunità di scegliere il tanto auspicato e desiderato "buono, pulito e giusto"; per sé e per il territorio.

  2. Cristian

    Persone meritevoli che credono in ciò che fanno

  3. Sonia

    Benessere fisico e sostenibilità ambientale sono intrinsecamente collegati tra di loro. Scegliere cibi di stagione e provenienti da produttori locali, pertanto a km 0, significa rispettare la biodiversità alimentare e le risorse fruibili, oltre ad un contributo all’ambiente.
    Se i posti sono limitati da un regolamento comunale (forse superato e da aggiornare?) perché non prevedere la rotazione delle imprese agricole? Scelte intelligenti possono anche racchiudere grandi opportunità per tutti, dai contadini ai singoli cittadini che si affidano a questi tipi di mercato.

  4. Il mondo e' cambiato, bedonia non se ne accorta

    Buongiorno
    Leggo il terzo commento e rimango sbalordita.
    Il mercato del sabato e la fiera della Madonna di San marco sono ormai decaduti ed infatti non ci viene più nessuno.
    Se ci sono 10-15-30-100 imprese agricole che vogliono vendere i loro prodotti lo devono potete fare immediatamente e i nostri amministratori devono trovare soluzioni veloci e smuovere i pigri e indolenti uffici comunali a farlo.

    Ps, sicuramente risponderà qualcuno che ci sono 2998 leggi e altri 1702 regolamenti che non permettono di esporre ai contadini. La domanda è perché dalle altre parti lo fanno?
    La risposta è: perché in altre realtà hanno voglia di sbattersi e trovare soluzioni

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