Il Rustico di Lorella

La sua nuova casa l'ha trovata in un piccolo borgo dell'Alta Valceno
E’ con grande piacere che faccio una chiacchierata con Lorella, diventata ormai una cara amica "lombarda". Con questo suo intervento vorrei fargli compiere un coronamento di un sogno iniziato qualche anno fa: aver trovato la casa dei suoi desideri.
 
Circa un anno fa è nata l’avventura di cercare casa qui: i miei non sono delle vostre parti, se si esclude un lontano parente acquisito di mia madre, veneta, che abita a Corniglio, una piccola frazione sul versante della montagna, al di là di Berceto; mio padre, invece è friulano di nascita, ma in pratica milanese d’adozione, essendo vissuto all'ombra del Duomo fin da piccolo.
Com’è allora, che può essere venuto in mente ad una “cittadina” come me, sempre vissuta a Milano, di andare a cercare una casa tra queste montagne?
Ho iniziato a conoscere la Valtaro (scoprendo poi la Valceno) circa un anno e mezzo fa, percorrendo per la prima volta l’autostrada della Cisa per raggiungere il mare, la Liguria, l’alta Toscana.

Ricordo che l'impatto con questi monti dell'Appennino parmense è stato folgorante: con la loro cruda e ruvida bellezza mi hanno colpito. E’ stato così che, dopo un pernottamento quasi fortuito a Berceto, mi sono detta: “Questa è la zona giusta per cercare definitivamente casa, quella casa che ho sognato da sempre, lontana dai rumori della grande città, raccolta, silenziosa. Quella casa come io immagino da sempre che sia la mia casa: schiva, per nulla mondana, attaccata alle tradizioni antiche e alle radici della vita semplice, come sono io”.

L’ho sempre pensata austera, comoda quanto serve e non di più, perché è giusto sfruttare le innovazioni dell’era moderna (lavoro sui pc e in internet tutto il giorno… e poi come potrei non essere grata ad internet che mi ha dato anche l’opportunità di trovare casa?!), ma al tempo stesso mi piace svegliarmi la mattina prestissimo e sentire il gallo cantare, vedere il cielo che a mano a mano schiarisce in un nuovo giorno o preparare la torta con le mele raccolte dagli alberi vicino a casa: tutte irregolari, ticchiolate e un po’ asprigne se mangiate crude, ma una bontà nella torta o fatte al forno, ripiene di amaretti sbriciolati e miele.
Ma ora posso dire di avere davvero iniziato, firmando il rogito, la mia avventura in queste valli; ho aspettato un anno perché si potesse concludere l’acquisto, ma in fondo è stato un bene: le cose avute troppo facilmente non si gustano abbastanza e fino in fondo, io posso dire invece di avere assaporato per lunghi mesi, e passo dopo passo, l’avverarsi di un sogno.

La mia casa è qui. E’ la prima volta che ci torno da “proprietaria” e ad accogliermi trovo una giornata splendida, soleggiata e limpidissima.
Mi sono innamorata di questi luoghi, dei suoi panorami: la neve, sciogliendosi a poco a poco, crea dei batuffoli bianchi sopra agli alberi spogli, sembrano alberi di cotone; poco più in là guardo un altro albero e, questa volta, mi sembra una magnolia bianca in piena fioritura… invece no, sono solo magie della neve.
Su, a Chiesiola, dove ho la casa, la neve è ancora copiosa, non so quanti gradi sotto zero ci siano oggi, ma la temperatura è bassissima: solo il tempo di scattare due o tre foto, non di più, infatti dopo pochi minuti il dito che dovrebbe schiacciare nuovamente l'otturatore quasi si assidera!!! C’è voluto un corroborante the alle erbe e una buona mezz'ora seduta vicino alla stufa a due buchi nell’accogliente casa dei miei futuri vicini (persone squisite), con le mani ben aperte, a pochi centimetri dalla piastra rovente, per sentirne tutto il calore e ritornare ad una temperatura corporea più o meno accettabile.

A guardare la mia casa, con il monte Tomarlo sullo sfondo, appare austera, è da lungo tempo disabitata, avrà bisogno di molte cure… ma è bellissima! Mi vengono in mente le parole di Gavin Maxell che ho letto e riletto più volte perché il suo modo di raccontare le Highlands scozzesi è davvero unico: nella prima pagina di un suo libro ricorda di quella che sarà la sua casa spirituale per sempre, riportando una frase impressa sulla lastra di pietra del camino “Non fatuum huc persecutus ignem” (Non inseguii fin qui un fuoco fatuo). Non ho trovato impressa questa frase sulla lastra del camino della casa di Chiesiola, ma la mia “casa spirituale”  è qui: l’ho trovata in un angolo di terra emiliana ai confini tra Liguria e Toscana; sono assolutamente certa,e immensamente felice, di non aver inseguito, fin qui, un fuoco fatuo.

P.s.
Nota di dovere a chi mi ha aiutato in quest’avventura: “Fin dalle prime volte che li avevo contattati avevo in mente di dirglielo, poi, è passato quasi un intero anno e penso di non averlo ancora fatto. In Internet ho navigato parecchio e in varie zone d’Italia prima di imbattermi nel sito dell’Immobiliare Valtaro, ma il loro è il migliore che ho visto; badate bene, non tra i migliori… ma PROPRIO il migliore!
Per le foto, per le descrizioni accurate e per la cortesia… basta così sennò sembra sempre che dica le cose solo per compiacerli".
Il sito di Immobiliare Valtaro In mostra gli acquerelli di Lorella


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