Le mani sull'ospedale
Quali sono gli eventi che riguardano l'ospedale di Borgotaro: fasti o nefasti?
Un tema che sembra tenuto distante dalla campagna elettorale, ma che invece dovrebbe essere un argomento prioritario, soprattutto sincero, anche da parte degli organi sindacali.
Sul futuro della sanità regionale, quindi riguardante anche l’ospedale di Borgotaro, se n’è parlato venerdì sera in un altro interessante incontro pubblico promosso dalla lista civica “Resistenza del Cerro”, a dire il vero, l’unico movimento che in questi mesi ha trattato una decina di problematiche che riguardano da vicino i cittadini. I dati sono stati esposti dal Prof. Vincenzo Tradardi, memoria storica della sanità provinciale e l’unico ad aver accettato di esporre pubblicamente l’argomento.
Tema centrale le strutture decentrate, in particolare quelle montane come la nostra, dove i costi di erogazione delle prestazioni sono maggiori rispetto a quelli di città. Su questo diritto fondamentale alla salute si sta giocando oggi il conflitto economico, i tagli al fondo sanitario regionale, nascosti dietro una doverosa razionalizzazione delle spese, mettono in discussione la possibilità di erogare servizi dove economicamente risulta svantaggioso.
Appurato che in montagna la sanità costa di più, la stessa regione Emilia Romagna, nella delibera regionale sulla Riorganizzazione della Rete Ospedaliera del 10-12-2015, disposizione che riguarda anche Borgotaro, a fronte di un utilizzo del 61,4% di posti letto, prevede che dovranno esserne eliminati 25.
C’è poi la riconversione in OsCo (Ospedali di Comunità, gestiti da medici di base con infermieri, dove il paziente tipo al quale si rivolge questo modello è prevalentemente anziano), di 16 posti letti nei reparti di Medicina Interna e Lungo Degenza. Siamo quindi a 41 posti che si andranno a perdere. Sempre a Borgotaro, nel 2014, ci sono stati 166 parti, di cui il 35,3% cesarei, numeri che fanno apparire anche questo reparto a forte rischio di chiusura.
Questa realtà va incrociata con la curva demografica che ci condanna a una riduzione della popolazione e dove gli anziani avranno sempre più bisogno di maggiori prestazioni sanitarie. Mi sorprendo che una Regione come l’Emilia Romagna, nel passato all’avanguardia nella sanità pubblica, oggi si presti a “cure dimagranti” che assomigliano tanto a tagli indiscriminati che mettono a rischio il sistema sanitario pubblico e il diritto di cura per il cittadino.
In altre zone montane, le stesse con i nostri problemi, cittadini e amministratori sono insieme schierati a difesa di Servizi e Sanità, elementi fondamentali dell’attrattività territoriale e quindi dell'unica possibilità dei nostri territori di avere un futuro. E' così anche da noi?
Un po’ di chiarezza sullo stato reale del nostro ospedale non guasterebbe.
LINK: Delibera 2040 - 10/12/15
Chiunque ami questo territorio e, armato di buona volontà, voglia contribuire a tracciarne un futuro positivo, non può che partire da una analisi onesta dei molti problemi che schiacciano le valli del Taro e del Ceno.
Non si tratta, e non sarebbe nemmeno proficuo, "piangersi addosso". Anzi: vedere e valutare bene la realtà deve servire come punto di partenza per stimolare piani di rilancio dell'economia valliva.
Infatti, se si vogliono risolvere i problemi, serve proprio partire dall'economia, dalla quale dipendono, per ricaduta, tutti gli aspetti sociali, a cominciare da quelli demografici.
Nella valutazione "onesta" va incluso il fatto che se la popolazione continuerà a diminuire secondo il trend degli ultimi anni, diventerà sempre più difficile mantenere il livello attuale dei servizi; inclusi quelli sanitari.
Il Presidente Bonaccini ha garantito che ospedale e presidi zonali nelle due valli non subiranno alcuna variazione al ribasso. Non dubito della sua buona fede e do per vero quanto ha affermato, anche recentemente. Però è nelle cose che vi sia una correlazione inversa tra costo dei servizi e numerosità della popolazione.
Dunque, se da una parte è giusto riaffermare il diritto, soprattutto della popolazione anziana, ad avere un buon livello di servizi sanitari sul territorio, dall'altra dobbiamo essere consapevoli che non possiamo assistere inerti al declino. Io sono tra coloro che credono fortemente nelle grandi possibilità di rilancio dell'economia. Ovviamente su basi nuove e non certo percorrendo le strade del passato. Le due valli sono piene di risorse e di persone armate di buona volontà per invertire la tendenza negativa di questi decenni. Questa è la vera "terapia" necessaria per vivificare il territorio e per garantire la sopravvivenza e il miglioramento dei servizi.
Ha ragione Gigi Cavalli nel chiedere "chiarezza" e nel mostrare fermezza nel chiedere il mantenimento dei servizi, ma ciò va accompagnato ad azioni tese a fermare il declino. Dunque tutti noi dobbiamo sentire il dovere di rimboccarci le maniche.
Se questa è una verità celata, è la solita banale, scontata e piccola propaganda di persone che tengono più alla loro immagine che alle sorti dei propri cittadini
Ci sarà chiarezza solo dopo le elezioni caro Gigi...farla adesso significherebbe mettere a rischio la poltrona...
Mi è stato inviato questo intervento con richiesta di diffonderlo.
Direttiva Ue e ospedale Borgotaro, risponde l'assessore Venturi:
http://video.repubblica.it/edizione/parma/direttiva-ue-e-ospedale-borgotaro-risponde-l-assessore-venturi/220158/219357
A domanda : "L'Ospedale di Borgotaro chiuderà?" la risposta "Certo che no". Chi ha segnalato questo intervento del novembre 2015 ci ha fatto questo intervento è stato poco attento nel leggere ciò che hai riportato:
"nella delibera regionale sulla Riorganizzazione della Rete Ospedaliera del 10-12-2015, disposizione che riguarda anche Borgotaro, a fronte di un utilizzo del 61,4% di posti letto, prevede che dovranno esserne eliminati 25. "
Questa delibera, successiva a quell'intervista, riguarda una riduzione e non una CHIUSURA DELL'OSPEDALE.
A parte la qualità giornalistica stessa della domanda la risposta non poteva essere che quella ma QUI SI CHIEDE SE CI SARA' UNA DECURTAZIONE DEI SERVIZI.
A chi ti ha segnalato questo puoi riferire di riportare un impegno un po' più attuale e che non riguardi LA CHIUSURA DELL'INTERO OSPEDALE ma un ridimensionamento dei reparti?
Così magari parliamo di qualcosa di serio e non ci prendiamo in giro da soli ;D
Solita solfa, sprechi, pensioni d'oro, senatori a vita, inciuci ecc non si toccano. La sanità,l'istruzione, l'età pensionabile ecc ecc quelle vanno modificate ridotte o eliminite. Poi spendono milioni per i palazzi delle regioni che servono praticamente 0 ma l'esempio di che gente del cazso governa è semplice, basta pensare che volevano dare ai parlamentari un ulteriore premio presenza, cioè per farti fare il tuo dovere devo anche farti un regalino oltre lo sbardavello di stipendio che prendi? Mentre all'estero prendono 1/4 di quello che prendono i nostri, si dimettono anche per una semplice multa non pagata e se fanno più di tot assenze vengono sanzionati pensa che scandalosi che sono all'estero. Fanculo governo ladro e criminale.
Il nostro ospedale traballa e da anni. Il motivo che spinge amministratori, politici, sindacati, medici, dipendenti al "facciamo finta di niente" è disarmante. Anziche' mostrare la forza del NO si preferisce subire alle parole tranquillizzanti del politico di turno: non preoccupatevi ci sono quì io. Il giornale Panorama già annunciava in Emilia Romagna la chiusura. Ma perche', testa sotto alla sabbia o piena fiducia al futuro?
http://www.panorama.it/news/politica/l-elenco-degli-ospedali-a-rischio-chiusura/
Malauguratamente funziona così, con la legge del taglione. Quando i politici di turno si accorgeranno che i piccoli ospedali sono una risorsa e non un costo, come vogliono farci crederci, sarà troppo tardi " Ti ricordi come era comodo quando cera l' ospedale a Borgotaro? ". Non è da scartare l idea di formare un gruppo di persone, personale medico e infermieristico, senza i nostri politici "competenti" e sviluppare una rappresentanza per verificare se i conti tornano oppure no
Come volevasi dimostrare... il segnalatore dell'intervista, di ovvia natura pidiota, non ha potuto riportare un impegno ufficiale che garantisca lo stato attuale dei servizi. Dobbiamo dedurre che saranno ridotti. Se il partito comanda i servi rispondono.